Lo spazio dello spirito, là dove esso può aprire le ali, è il silenzio. (A. de Saint-Exupéry)
Silenzio, esisti? Ci sei? Sento a volte parlare di te ma non ti trovo, non ti incontro in quelle parole. Qualcuno ritiene che tu sia “assenza di rumore” ma percepisco che questa è solo una considerazione riduttiva della tua presenza, anche se può facilitare un piccolo e tenue contatto con te.
Ti intravedo negli spazi vuoti dei miei pensieri, dentro la concatenazione rumorosa delle idee che mi attraversano e mi esercito a trovarti proprio lì, tra una pausa e l’altra del mio chiacchiericcio interiore. Ti trovo anche nelle “pieghe” che si formano, tra un’emozione aggrovigliata e un’altra, del mio movimento vitale e tu, con gentilezza, mi circondi e penetri per sciogliere le zone d’ombra che mi abitano. Da te, silenzio, scaturiscono profonde verità, ma le voglio conoscere? Le voglio scoprire? Perché mi identifico con più facilità nei pensieri, nelle emozioni o nelle cose da fare ogni giorno e non riesco ad identificarmi con te, prezioso silenzio?
Forse perché tu mi apri un tempo “vuoto”, un tempo “sprecato” e perché mi conduci alla verità più profonda della vita. Le parole retoriche ormai suonano come inganno, mi sono di inciampo, volendomi illudere di poter raggiungere la verità distraendomi dalla fatica di cercare. Luoghi comuni, frasi di convenienza, parole spirituali ben confezionate, erudizioni ostentate … segno di una interiorità venduta ormai alla sterile formalità, chiusa in schemi prefabbricati che annegano la feconda creatività. Tu, silenzio mi conduci invece in un luogo dove posso finalmente iniziare ad ascoltare davvero. Entrando in te mi trovo immersa in una realtà che vive oltre la mente, dove solo la fiducia è la navicella che mi porta navigando su un immenso mare calmo e aperto, ricco di movimento e di riposante quiete.
Quando mi incontro con l’altro, o silenzio, mi permetti di accogliere il tu senza asservirlo, perché crei in me uno sguardo che non riduce chi mi sta innanzi a ciò che vedo o sento.
Sei un alleato prodigioso ma, paradossalmente, tanto temuto; per arrivare a te infatti ho bisogno ogni giorno di affinare l’udito e allenarmi all’attenzione profonda che, sola, riesce a raggiungere l’estremità più lontana fino a dove arriva l’espiro che è l’abbandono, varcando la superficialità delle cose. Tu mi conduci verso una direzione da prendere e mi tiri fuori dal groviglio dei problemi dentro cui girerei continuamente a vuoto.
Le cose non hanno senso senza di te, silenzio, sono senza volto, senza significato, perché ci passo accanto in modo distratto: guardo e non vedo; con te, invece, ogni cosa ha la sua luce, il suo senso e la sua verità. Le parole che nascono da te, o silenzio, sono sostanziose, trasparenti, efficaci; se nascono invece dai miei stati d’animo, e dalla frenesia del tempo che corre, sono gusci vuoti.
Silenzio, sei come un “sabato santo” che avvolgendo la vita con il tuo delicato respiro, fai vibrare nelle profondità del cuore la Sorgente della Creazione che mi solleva dal vuoto e consunto vociare per ri-crearmi alla pace, alla parola e all’azione vera.
Cara Chiara,
grazie del dono di questo tuo dialogo con il silenzio.
Non è facile stare in silenzio, abbiamo bisogno di essere accompagnati nel silenzio e guidati nel riconoscimento di tutto ciò che ingombra la nostra mente e appesantisce il cuore.
E decidere ogni giorno di cercare il silenzio come passaggio necessario per vedere l’orizzonte più ampio del cuore, più ampio perfino del mondo che è molto vicino a noi se impariamo a posarci l’occhio e a starci dentro altrimenti sparisce. ( E’ ancora forte la risonanza della meditazione poetica fatta domenica durante l’ Approfondimento 1)
Dallo scorso settembre è iniziato per me un tempo di vuoto e di silenzio più profondo che sto imparando ad abitare, mi sento portata in una dimensione spazio-temporale nuova, diversa da quella in cui mi trovo ordinariamente, tutta da esplorare.
Mi dà gioia sentirmi insieme a te e a tante persone per condividere il cammino di liberazione e di ri-generazione.
Ti abbraccio, Giuliana.
Ti ringrazio, Chiara, per averci parlato del Silenzio.
Le tue profondissime riflessioni mi hanno fatto pensare che ho sempre cercato il silenzio, forse per il bisogno di riflettere sul senso della vita e della mia sofferenza.
E’ anche vero però, come tu dici, che abbiamo paura del Silenzio perchè in fondo percepiamo che esso ci rivela chi veramente siamo e cioè realtà umane molto diverse da ciò che ci raccontano i nostri pensieri confusi, pensieri che in gran parte esprimono la nostra alienazione.
Il Silenzio mi attira con il suo mistero ma nel contempo lo rifuggo perdendomi nelle cose di tutti i giorni.
Voglio essere però sempre puntuale ogni giorno all’appuntamento con la pratica meditativa alla quale mi sono avvicinata in questo primo anno dei gruppi Darsi Pace. Forse perchè solo nel Silenzio, nel vuoto dei pensieri automatici che mi disturbano, ho fatto l’esperienza della tranquillità, della pace, di uno spazio che mi apre all’incontro con lo Spirito, l’unico che mi può rivelare la verità di me stessa, che può guarirmi e trasformarmi fino alla piena integrità.
Un abbraccio.
Maria Letizia
Cara Chiara (suona strano, è un po’ come grazie Grazia), ecco un esempio di relazione inusitata e attraente: un dialogo con il silenzio. Ma lui ti ha risposto? Troppo facile rispondere : silenziosamente. La cosa non è affatto scontata, come tu dici molto bene e come racconta anche una bella canzone di Simon&Garfunkel di qualche tempo fa, c’è un ‘suono del silenzio’ che si può ascoltare solo stando in silenzio.
E allora non aggiungerò parola ma un abbraccio silenzioso. Grazia
Sì, dite bene, il silenzio lo si cerca e lo si teme nello stesso tempo!
Però devo dire che sempre di più lo cerco…troppa confusione, troppo rumore, troppe parole che non dicono niente.
E quando riesco a trovarlo un po’ mi aiuta a pacificarmi, un po’ mi inquieta.
Però sento che senza di lui (!) la vita non può avere spessore.
D’altronde qualcuno ha detto che la logica della vita è musica e che la musica nasce dal silenzio…
Grazie Chiara e un saluto a tutti, mcarla
Carissime Giuliana, Maria Letizia, Grazia, Maria Carla,
anche le vostre persone e le parole che avete scritto le sento palpitanti, vitali , vere, non è scontato oggi comunicarci così, condividerci la Realtà più profonda a cui apparteniamo, in cui siamo immerse e i vostri interventi li sento come perle di comunione che scaturiscono dal Silenzio, come balsamo, consolazione, movimento calmo che ci unisce e ci conduce alla consapevolezza di essere una Unica Cosa con il Tutto. Sono contenta di avere incrociato i vostri passi e come ha scritto molto bene Grazia rimango con voi dentro un abbraccio Silenzioso e Eloquente.
Cara Chiara,
io non parlo con il silenzio, è il silenzio che parla con me. Io ascolto. Mi riporta nella profonda consapevolezza dell’essere contrapposto al fare. Non provo pace ma inquietudine e così mi vien voglia di scappare.
Concordo con te che se affino l’udito e mi alleno ogni giorno arriverà il momento che troverò la riposante quiete.
Ciao, a presto Francesca
Sono senza parole…!
Io lo cerco sempre più e mi rammarico quando le inevitabili circostanze della vita mi allontanano da lui!
Spesso il vortice delle cose terrene, a volte improrogabili ed inevitabili, mi travolge privandomi della gioia di poter ascoltare me stessa, ma al tempo stesso, quando ne ho l’opportunità, non riesco ad ascoltarmi a lungo.
E’ un allenamento continuo che richiede tanta pazienza!
Grazie Chiara per questo dono e grazie a tutte per le parole profonde che sono state dette! Un abbraccio Maria Rosaria
Cara Chiara amica adorata, tu metti a fuoco con parole rumorose il significato più vero del silenzio. Non è di moda la parola SILENZIO, nemmeno stare in SILENZIO vicino a qualcuno che soffre stringendogli la mano. Si è persa per strada la memoria del SILENZIO che è un recupero indispensabile dell’IO in ogni momento della giornata. A sera quando tutto tace, quando anche il ritmo del respiro bisbiglia, parla la mente e mi racconta, mi rimprovera, gioisce o spera, in silenzio mi dona il ricordo di volti amati, spazi dimenticati e sofferenze mai sopite. Un esame di coscienza sereno, solo mio dove dopo aver recitato qualche preghiera, riesco a darmi pace. SSssssssss silenzio grazie Chiara.
Grazie Chiara
per le tue parole che hanno risvegliato anche ora il grande bisogno del silenzio nel quale ci possiamo ritrovare.
Ti abbraccio
Nel silenzio: per non trovarmi più solo nel vuoto….
Infatti … vero ! Sono NEL, quando vivo nello stato del “già”, non sono NEL quando vivo lo stato del “non ancora” in un movimento continuo di integrazione dentro l’Eterna, Fedele e continua Presenza.