Di ritorno dall’intensivo di Roma sento risuonare queste parole: io, noi, siamo responsabili della CREAZIONE del mondo. Il mondo che osserviamo dall’esterno e spesso ci spaventa, perché lo sentiamo ostile, non accogliente, ingiusto e crudele, non é qualcosa di dato una volta per tutte, qualcosa che possiamo soltanto subire, senza provare a mutarne la forma.
Chi legge queste parole avrà spesso incontrato riflessioni simili: il mondo esteriore é una proiezione di quello interiore, dalla nostra liberazione interiore può scaturire la trasformazione del mondo. È proprio questo il principio ispiratore del movimento Darsipace.
Per quanto mi riguarda, ed é importante che non generalizzi, per lunghi anni ho vissuto con un senso di peso e di oppressione, sentendomi spesso vittima degli altri e degli avvenimenti, ma nutrendo al tempo stesso un anelito fortissimo alla pace e all’amore. Ho trovato spesso delle scuse, e lo faccio ancora, per non provare a cambiare davvero: non ce la faccio, é colpa degli altri, é colpa mia, é troppo tardi…
Adesso, a 58 anni, mi trovo a percorrere questo itinerario e sono già al secondo approfondimento : IMPARARE AD AMARE.
Capisco che tutta la mia vita é tesa a questo altissimo obiettivo, imparare ad amare, che a questo sono chiamata. Molto spesso mi sono sentita un’analfabeta in fatto di amore, ma ora posso permettermi di sorridere per ogni mio balbettio infantile .Ora so che anch’io, come tutti, da figlia di Dio posso collaborare alla PROCREAZIONE DEL MONDO. Lo posso fare attraverso le mie parole, i miei pensieri e i miei gesti di ogni giorno.
E poiché parole e gesti scaturiscono dai pensieri, spero davvero di apprendere il difficile esercizio di purificare i pensieri, lasciando andare ogni giudizio, ogni recriminazione, ogni difesa dettata dalla paura dell’altro e di ciò che non conosco.
Non mi illudo che sia un cammino facile, non lo é stato fino ad ora, ma sapere che questo piccolo lavoro é compiuto insieme ad altre persone che, come me, sperano di liberarsi una volta per tutte dal retaggio del passato per lasciare fiorire la gioia e portare più amore nella nostra vita e in quella degli altri, é una fortissima motivazione.
Col cuore colmo di gratitudine lascio che queste parole risuonino per me, per te, per noi tutti: insieme, come figli del Dio che ha creato il cielo e la terra e si é incarnato come Verbo vivente, possiamo PROCREARE IL MONDO, trasformare il deserto in giardino, colmare gli abissi delle nostre paure con una nuova pace che, finalmente, non ci allontani gli uni dagli atri, ma ci unisca in un unico fraterno abbraccio.
Ciao Monica, mi allaccio alle tue parole nel – trasformare il deserto in giardino – e … proprio in questi giorni sto facendo giardinaggio, sulle orme di un genitore che ha lasciato la Terra ma con il quale mi sento connessa attraverso un sentimento talmente avvolgente che non so descrivere più di così.
Mi sono sentita nella vita più volte “toccata” in questo modo e sento sempre come aver ricevuto un Dono. Questo stupendo sentimento d’Amore, se è questo il suo nome, è l’unico che conosco dei sentimenti che va particolarmente a braccetto con la Pace.
In quello che provo, quando me ne sento riempire ed avvolgere, viene a decadere ogni resistenza, ogni paura di ciò che non conosco, decade ogni giudizio e prende spazio un sentimento come di gratitudine, una cosa calda ed accogliente, come a stare davanti ad un caminetto con qualcuno con cui stiamo molto bene, anche se fuori fa molto freddo e magari c’è la neve, può accadere che ci sia anche un po’ di bufera ma … lì immersa in quel sentimento, l’ambiente è rassicurante ed accogliente, basta a se stesso ed è un fluire che abbraccia tutto e mi infonde Coraggio, anche se fuori c’è il gelo … perché abbraccia pure quello 🙂
Mi accomuno a te ed insieme a tutte e tutti di noi che già sentono questa realtà, in quanto vera possibilità concreta per sempre più numerosi esseri umani con l’intento di generare bellezza. Immagino … come fossimo accarezzati da una grande Onda d’Amore che attraversa l’Universo e con il suono di un Cuore che pulsa, avvolgere la Terra e toccandoci da Cuore in Cuore, accarezzandoci ci accende e riaccende … nel bell’abbraccio fraterno da te auspicato!
Grazie per questo bel viaggio, ciao
Barbara
Carissima Monica,
grazie per la sorpresa del tuo post.
Proprio ieri ho partecipato ad una lezione aperta in cui bambini di prima elementare mostravano ai genitori alcuni “assaggi” del laboratorio teatrale in atto.
Mentre li guardavo pensavo alla tua riflessione, al nostro primo incontro a Ciampino, alla condivisione dell’esercizio in cui attraversavamo le stratificazioni di paura che ci abitano; pensavo al laboratorio Darsi pace e mi veniva di associarlo a quanto stavo vedendo attraverso i bambini.
Cantavano: terra, acqua, aria, fuoco sono i mattoni del mondo e si muovevano lenti, senza urtarsi, senza esibirsi, stando dentro i gesti, le parole, gli sguardi, i movimenti e così imparavano ad addomesticarsi, a creare relazioni, legami, a costruire mondo.
Bambini di tante etnie, in quelle classi il 60% è formato da bambini stranieri.
Anche il nostro laboratorio riunisce persone diverse che vivono in vari luoghi del mondo e che anche attraverso i mezzi telematici imparano ad intrecciare relazioni in un profondo ascolto di se stessi, credono alla possibilità di costruire legami autentici e nuova cultura mentre le vecchie identità e il vecchio mondo stanno crollando, anzi scoprono che il bello del gioco procreativo è proprio questo continuo andare oltre.
La lezione aperta si è conclusa sulla musica e le parole del Miserere di Zucchero & Pavarotti: dammi la gioia di vivere che ancora non c’è.
Nel nostro laboratorio sperimentiamo che il mondo costruito sulla paura, sulla menzogna, sulla disperazione, il mondo in cui ci sentiamo “condannati a morte” può essere cambiato.
Se abbiamo il coraggio di ritornare bambini e di imparare come scrivi tu “il difficile esercizio di purificare i pensieri, lasciando andare ogni giudizio, ogni recriminazione, ogni difesa dettata dalla paura dell’altro e di ciò che non conosco”, anche a 58 o a 62 anni scopriamo la gioia e la bellezza della ri-generazione personale e della procreazione del mondo in cui finalmente possiamo essere noi stessi insieme agli altri.
In attesa di rivederci a s. Marinella ti abbraccio forte.
Giuliana
Ciao Monica, provo a “balbettare” anche io in modo infantile parole che non conosco, ma che provo ad imparare.
In attesa che il mio cuore “congelato” riesca a sciogliere il ghiaccio che si è formato, cercando ogni momento di nuovo, ogni giorno di nuovo di procreare pensieri, gesti quotidiani … nuovi …
Ed hai pienamente ragione: il cammino non è facile … nessuno lo ha definito tale …
Intanto inizio a balbettare, a dire qualcosa per esistere in modo nuovo :” Io ci sono .. provo a balbettare e a camminare con te e con coloro che scelgono di farlo.”
grazie.
Alessandra
Anche a me piace molto quello che ci ripete Marco, che ognuno di noi, da solo o insieme ad altri, è procreatore del mondo. E’ una bella responsabilità che talvolta mi fa tremare i polsi, ma la paura è bene che scompaia, è un modo per ripiegarci in noi stessi. Alziamo le vele, buttiamoci in mare aperto, entriamo in una storia di salvezza, l’aiuto verrà! Mariapia
Spero che tra le nuove generazioni , si formino sempre più coppie che invece di procreare, a tutti i costi e in tutti i modi che sono tecnicamente possibili , i propri figli ,( che spesso riproducono soli gli Ego irrisolti dei genitori ) pensino anche di PRO-CREARE IL MONDO a partire dalla condivisione delle loro fragilità e delle loro potenzialità, come cerca di favorire il lavoro di Darsi Pace. Per noi vecchi invece, pro-creare il mondo serve per ritrovare la giovinezza e da polli, imparare a volare come aquile….che sappiamo sono a rischio di estinzione .
Ciao grazie Monica per il tuo post che stimola la nostra creatività più intelligente e vera.
Qualche minuto fa, Monica, ero seduta sul mio divano, calda e comoda, mentre fuori batte una pioggia insistente. Il mio agio mi ha richiamata a quanti in questo momento, sotto le intemperie e le bombe, cercano vie di salvezza.
Come “cellula” del nostro tempo messianico ho sperimentato contemporaneamente la gioia/gratitudine per quanto io ho, e il dolore per la sofferenza di altri miei fratelli. Dall’incontro di questi due opposti sentimenti è emersa in me la necessità di dover accantonare ogni sentimento avverso e procedere, solo verso l’Amore! Non posso perdere altro tempo, mi sono detta, bisogna trasformare il mondo, e andare verso il Bene Generale!
Ed ho visto come nei miei ambiti di appartenenza, il mio cambiamento, grazie a DP, sta avviando un processo di trasformazione più allargato!
Poi accendo il computer e …. leggo le tue parole!
Mi riempie di gioia pensare che contemporaneamente nel mondo, tante altre cellule, si stanno muovendo e nella stessa direzione!
Auguri a tutti noi Maria Rosaria