Nel Vangelo la preghiera che Gesù vive la notte dell’arresto è un riferimento preciso, forte, al quale mi capita spesso di pensare e nella mia piccola e squallida esperienza di fede sento che quel brano coglie il momento cruciale, l’abbandono definitivo che Gesù decide verso la fiducia nell’azione del Padre che sicuramente non mancherà.
Ecco questo è per me tanto chiaro quanto difficile, non ci riesco proprio!
Dopo un lungo vagabondare sono finalmente approdato alla fede e pensavo che fosse giunto così il tempo della pace ma non avevo tenuto conto di quale pace Gesù si fa portatore….
Eccomi qui Signore, in piena notte, non sono tra gli ulivi ma tra queste quattro mura circondato da anime sofferenti per tanti diversi motivi.
Desidererebbero tanto la felicità, l’eternità, la pace, ma molto spesso gli viene negata anche l’opportunità di rifletterci a fondo.
Penso di aver capito cosa mi chiedi ma ho bisogno di forza, di coraggio, di FEDE !!!
Quando parli della divisione che dovremo attraversare in famiglia e nel mondo tutto in me si scuote, perché?
La divisione è per me insostenibile, si traduce in guerra e io non voglio più combattere, non ce la faccio più, basta!
Capisco che di mezzo c’è la libertà e che Tu liberamente hai deciso, ed a questo tutti noi siamo chiamati, ma allora Signore aiutami a restare sveglio al tuo fianco fino in fondo, in preghiera adesso, in cammino su verso il Calvario, sotto la tua croce di salvezza per tutti noi.
Vorrei tanto amare come tu ci mostri ma in realtà faccio solo ciò che mi conviene, lo so, non sono il solo, ma questo non lenisce il dolore, siamo pieni di sofferenze, abbiamo tanto bisogno di Amore…..
Dono di Vita gratuito e universale, Ti sei offerto a noi fino in fondo ora tocca a noi.
Restaci accanto anzi prendici per mano perchè io proprio non ce la faccio.
Sia fatta la tua volontà Padre
In punta di piedi, in silenzio, mi inginocchio per respirare in Cristo e insieme a te, il tuo, Suo, nostro grido di invocazione:
prendilo -mi-ci per mano Signore per non opporre resistenza al tuo infinito Amore, per morire e rinascere in TE.
KYRIE, AMEN, ALLELUIA
ti abbraccio , caro Alessandro e ti ringrazio .Il tuo grido comunica la tenerezza del nostro divino Maestro.
Giuseppina
Bella riflessione,non sei solo a non farcela,mi unisco anche io che di pace ne ho veramene poca e tra l altro non capisco neanche perché ne ho così poca visto che tutto sommato dovrei solo ringraziare la vita per le opportunità che ho ricevuto e ricevo. Forse la mia fede e talmente fragile e Arida e l,abbandono mi risulta oltremodo difficile. La chiedo nelle mie preghiere ma mi sembra di parlare al vuoto.non faccio parte di darsi pace,ma,grazie per le vostre riflessioni che faccio un po mie.
Nel buio della notte di questi giorni mi sento profondamente assetata di Verità per comprendere il mistero che mi riveli a cosa sono chiamata.
Nel silenzio il dolore abbraccia l’anelito, l’attesa, la speranza e il dono di Vita consuma ogni resistenza.
Sia fatta la tua volontà Padre.
Grazie caro Alessandro anch’io mi inginocchio accanto a te. Vanna
ciao Alessandro, il mio cuore s’accorda alla tua volontà di pace, neanch’io prescindo dalla difficoltà di trovarla.
mi viene in mente la poesia Darsi pace, la sua positività mi incita nel cammino verso stati di quiete sempre più aperti all’infinito. come dicevo, però, non è facile: “oscilliamo” a volte anche gravemente e la ” tenebra ride grassa”, ma c’è la piccola voce interiore che a tratti, sollecitata e non, invita “a non temere”, allora spiragli d’eternità soffiano via i pensieri inutili
e sorride l’anima. il nostro cammino di uomini vincolati dal corpo alla terra, con un’inesauribile sete nostalgica d’infinito,
come diceva il papa emerito, non è certo facile, a tratti poi, tutti credo, ci sentiamo incapaci, anche d’umiltà e fiducia
e le nuvole ci oscurano. pazienza, io credo che Dio, appunto, non ci dia prove maggiori delle nostre forze, anzi sorride e ci guida. Ciao Massimo
Ciao Alessandro, grazie e Buona Pasqua per tutti noi! … leggendo mi sono salite le lacrime come ogni volta che mi sento toccata nel cuore. Sia una cosa dolorosa, sia una cosa bella. Nel dolore le lacrime sono come una preghiera, una resa, un buttarmi stesa a terra, prostrata davanti a non so chi o cosa che è più Grande di me, percependo che il mio essere è così infantile e del dolore non ne capisce il: perché!
Nel dolore il: perché! diventa immmmmenso!
Da una voce umana quel grido prende il volo e acquisisce un suono e con un eco portentoso abbraccia tutto il pianeta e quando sento questa cosa è come sentire l’immensa Poesia del Tutto, come una colonna sonora di fondo che accompagna costantemente la vita degli esseri umani.
Vita sofferente sì, ma quell’eco che abbraccia tutto il pianeta, nel suo “giro” prende Forza e tale Forza è come raccogliesse nel suo volteggio una ad una tutte le anime che incontra e le Sostiene in Sé e allora quando il “giro” planetario, come in un abbraccio, è completato … intuisco un Senso in tutto ciò e percepisco il potere della Fiducia e per un istante in “tempo terreno”, mi pare di cogliere la certezza di un’umanità … Insieme Unita! e in quell’istante l’umanità così abbracciata è in Pace.
Da bambina a Gesù confidavo i miei dubbi e paure e mi sentivo “agganciata” attraverso lui ad un “qualcosa” che riconoscevo come buono e giusto, trovavo così “un porto sicuro”.
Crescendo, da Gesù me ne sono allontanata quasi senza accorgermene, in alcuni periodi pure dimenticata, mentre sprofondavo nella melma delle difficoltà umane comuni. Ho navigato in acque nere ed impantanate per un bel po’, alternando a momenti … tentativi di risalita, tanto per prendere qualche boccata d’aria, il necessario per continuare la vita sul pianeta e ora vedo … come una mano che mi rischiacciava subito dopo all’interno della melma, sotto a toccarne il fondo, sempre più giù! in un nulla nel nulla profondo e buio e freddo e in un corpo, il mio, affossato da dolori fisici, a volte tali … come fuoco che mi bruciava.
Ma all’improvviso, una mano amica umana si tende verso di me, mi fido e … Ricordo … inizio a pregare, connettermi con “quella cosa Buona e Giusta”, ne immagino cioè la Bellezza dello stare con il cuore in pace, un corpo in salute, immagino i bellissimi sorrisi delle persone che amo e allargo la visione … immagino quartieri con gente in pace e serena, immagino paesi che vivono rispettandosi, condividendo e assaporando le bellezze del pianeta oltre che trovare il piacere nelle reciproche diversità, esseri umani che gioiscono per la ricchezza che porta: l’essere ognuno con la propria singolarità, unicità, uomini e donne che si sostengono l’un l’altro anche nelle difficoltà, perché la Terra comunque mette alla prova!
Invoco e prego, nel mio fiume di lacrime calde e silenziose … mi lascio scivolare giù sempre più in fondo e ora non sono sola e quella Forza Buona e Giusta è capace di farmi sentire al sicuro nonostante la discesa e sento che da qualche parte in lontananza, la poesia della vita umana si svolge mentre io lì in quella melma nera, dove oltre quello non c’è più nulla e non ho più niente da perdere, perché ho già perso anche me, dimenticandomene e lì, il tempo non ha più nessuna importanza, anzi ne ho tanto che voglio e non ho altro da fare che abbandonarmi ad ascoltare, non esattamente e solo con le orecchie, … ascoltare con tutte le cellule … provare a farlo richiede una ferma Intenzione e allora … immagino e vedo nel buio nero come fatto di telo di stoffa ormai consunto, logorato dalle intemperie e dallo scorrere del tempo e che inizia a strapparsi qua è là, proprio come l’immagine che ho visto, di qualche post fa: “la mia guarigione”
… e sembra ci sia solo quel “telo nero” a separarci ancora dalla Luce che da quegli strappi, simili ai nostri dolori umani, si intravede ad inondare una realtà dai colori così vividi e brillanti come in una giornata d’estate al cospetto di un mare sfavillante sotto i raggi del sole, Vita! E così sia.
Idealmente mi affianco a te e agli altri, nell’ ascolto attendiamo le risposte che invochiamo e nelle quali confidiamo. Buona Pasqua e buon cammino a tutti.
Stefania
“Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, PER IL SUO PIENO ABBANDONO A LUI, venne esaudito.” (Eb 5,7)
Caro Alessandro, non ti conosco ma ti conosco, nelle tue sofferenze mi ritrovo come uomo solo e piangente. Il tuo ultimo inciso mi ha riportato a una giaculatoria che ripeto a me stesso nei momenti dove il dolore fisico e la sofferenza interiore raggiungono l’apice. Gesù, pensaci tu perché “io proprio non ce la faccio” più. Nella mia vita questa giaculatoria – chi vuole può sempre vederla come coincidenza – ha spesso portato un capovolgimento delle situazioni difficili che stavo vivendo. Il tuo post mi ha anche ricondotto ad alcune considerazioni sulla preghiera del Padre nostro che mi ha tenuto occupato (che presunzione!) nelle ultime settimane. In essa noi diciamo “sia santificato il Tuo Nome”. Ma chi siamo noi per dire “sia fatto così” per una qualunque cosa? Noi non possiamo fare bianco o nero un solo capello. Allora il nostro è un auspicio. Speriamo che il Tuo Nome sia fatto santo. Ma come possiamo fare noi santo Colui che è il Santo. La stessa, ma non la stessa, considerazione vale per “sia fatta la Tua Volontà”. Noi non abbiamo alcun potere sulla Sua Volontà, quindi non possiamo dire “sia fatta”. E’ chiaro che il senso della preghiera è un altro e cioè: concedici di accettare la Tua Volontà.
Ma qual’è la Sua Volontà? La risposta è di una semplicità lapalissiana. La Sua Volontà non è altro che la Realtà, quella che ci circonda, quella che ci interessa, quella che riguarda l’umanità tutta intera e ciascuno di noi. Ovviamente questo è quello che credo io, non so gli altri. Ciò che accade, continuamente, è la Sua Volontà che si fa concreta, storia, realtà. Anche quando non ci piace. E’ proprio quando non ci piace che stentiamo a riconoscerla. Noi proponiamo, Lui dispone. Noi non disponiamo mai niente. E anche quando crediamo che le cose stanno andando come noi abbiamo progettato, in realtà la nostra volontà, in quel momento, sta solo coincidendo con la Sua. E’ per questo che “ci conviene” conformarci alla Sua volontà. Se io progetto di raggiungere un posto a piedi e lungo la strada mi fratturo una caviglia, non l’ho certo deciso io. Qualcuno mi ha risposto: No, lo ha deciso la tua imbecillità. Io, invece, e senza essere fatalista, mi sono detto: io ho progettato di raggiungere quel posto, il Signore non lo ha voluto (chi può dirlo, può darsi che così mi ha salvato la vita
da qualche altro avvenimento lungo la strada che non ho più fatto) e così la caviglia rotta mi ha salvato. Questo non mi fa soffrire di meno per il dolore fisico, ma io accetto l’accaduto e il dolore conseguente – anche senza comprenderne pienamente il significato – come l’espressione della Sua Volontà. La Sua Volontà è diventata Realtà, storia, nel mio piede rotto. E, credetemi, la Realtà si può soltanto accettare così com’è. Se sei credente, ne vedrai l’espressione della Sua Volontà e la preghiera ti aiuterà a non essere mai più solo; se non sei credente, dovrai comunque accettare la Realtà così com’è, e sinceramente non so proprio come si possa sopravvivere senza l’aiuto della preghiera. Ciao, Alessandro.
Vorrei augurare la Buona Pasqua a Marco Guzzi e scusarmi per la mia assenza al 3° incontro in videoconferenza. Ero impegnato con il Coro Liturgico per il giovedì santo e non potevo mancare. Approfitto dell’occasione per chiedere a Marco chi organizza gli incontri dei gruppi regionali?
Caro Alessandro mi affianco anche io nel chiedere un po’ di Fede che mi consenta di accettare e respirare, accettare e lasciare andare, accettare e abbandonarmi finalmente a ciò che Lui vuole per me .
Alessandra
Scusate il ritardo della mia risposta ma non mi è stato possibile prima.
La vostra vicinanza rinforza la speranza nel raggiungimento di quella integrità che stiamo attivamente cercando assieme.
Grazie Giuseppina, grazie Carmen e benvenuta, grazie Vanna, grazie Massimo, grazie Stefania, grazie Daniela, grazie Alessandra.
A Gennaro 1 ( non so se il 2 è la stessa persona ) oltre al grazie aggiungo che, certo la realtà va accolta ma forse la nostra azione in parte la determina e allora se ho le caviglie deboli non mi impegno in una marcia come pure se vedo che sto inquinando devo cambiare qualcosa nel mio stile di vita.
Siamo o no collaboratori nella creazione ?
Non vorrei rischiare di accogliere il pensiero che tutto ciò che accade è volontà di DIO, sicuramente lo permette ma non viene dalla sua volontà, avrà probabilmente un effetto pedagogico sul nostro allontanamento dalla Verità.
A Gennaro 2 ( che sembra essere del Lazio ) indico la via per trovare l’elenco dei responsabili regionali DP:
home-chi siamo- resp. regionali, a quello della tua regione puoi chiedere informazioni.
Grazie Barbara per la tua vicinanza, nelle tue parole si sente tutta l’esperienza profonda che ti ha guidata alla preghiera.
Si, è in questo stato vitale che possiamo sentirci veramente uniti, un coro unico,un corpo unico.
Buona Pasqua a tutti. Ale
Vero e toccante il tuo intervento Ale, ma lo sai che il tuo Getsemani è anche il mio e mi pare di capire dalle risposte è quello di molti. Ma come… quando sento di vacillare nella fede a volte sei proprio tu a darmi coraggio!
Forse è proprio qui la forza del nostro gruppo e di tutte le persone che stanno percorrendo un lavoro spirituale, che sono in ricerca, quello di sostenerci l’un altro, di aprirci gli occhi quando stiamo per ridiventare cechi, di rialzarci quando cadiamo.
E per questo ringrazio Dio per l’opportunità che mi ha dato con questo percorso.
E ringrazio Marco, Paola, te, e tutti gli amici di Darsi Pace e di questo sito con l’augurio dal profondo del cuore di una serena Pasqua.
Gabriella