La scelta

Commenti

  1. GRAZIE!.
    ….’ Ho atteso la primavera da questo punto della mia casa, in questo silenzio attivo. Ho atteso la primavera dentro una impotenza concentrata. Ho scelto di asciugare le lacrime e attendere, di accompagnare questo bambino malinconico, depresso, pieno di rabbie in uno stato di accoglienza e perdono’.

    Le tue parole, mi aiutano ad attraversare anche le mie emozioni dolorose, a non limitarmi a sfiorarle o evitarle, trattandole come amiche capaci di accompagnarmi nella parte più vera e più profonda di me.

  2. Grazie a te Cinzia dell’attenzione. Siamo uomini di confine fragili e limitati ma saldi nella fede , che rinnoviamo ad ogni inspiro consapevole .

  3. Quando non ti ho visto negli ultimi incontri ho intuito che qualcosa non andava; anzi direi quando non vi ho visto…..Per rispetto non faccio i nomi degli altri amici assenti, ma so quanto amate tutti partecipare e respirare l’aria dell’aula Zatti quindi se non vi vedo mi preoccupo. Chi come te Mirko per problemi fisici più o meno seri, chi perché con il papà ammalato, chi perché assalito da ansie e dubbi. E davvero mi sento impotente!
    Una cosa devo dire però avete una forza interiore che mi colpisce e mi è di esempio.
    Grazie!
    Comunque io ci sono, così come Ale, Paola e Marco. Ti/vi aspettiamo Gabry

  4. “Io sono non nel ‘si’ degli altri. Io rimango anche nel ‘no’, nel rifiuto, nella chiacchiera. Non sono diviso e non voglio esserlo. Sono in mezzo agli altri unificato con la sorgente della mia vita nel ‘si’ e nel ‘no’. Posso così vera/mente tollerare, aprirmi al rifiuto. Sono in queste profondità psichiche, esistenziali che inizio a sperimentare un pochino di Libertà”

    Caro Mirco

    qualche giorno fa cercavo di condividere con un’amica questo punto e precisamente il come “inizio a sperimentare un po’ di libertà”.

    Io ancora che cosa sia l’integrità proprio non lo so, ma quel che ri-conosco, e quindi so, è che permanendo nel bilico di quel che sento e vedo in me di dolorosamente impotente nel badare a me stessa… cambia appena mi affido.
    E cambia in un modo che mi stupisce sempre: ancor più chiaramente mi si evidenzia il mio limite o il mio errore, ma in una pace beata all’interno della quale io sento che qualcosa è veramente risanato e che io non sono più la stessa ma sono in grado di migliorare il mio comportamento nella relazione.
    A distanza di anni devo dire che non sono proprio più la stessa e posso affermare che pur non sapendo checosa sia l’integrità, son certa di percorrere un cammino che tutto converge, proprio lì.

    Ciao

  5. Grazie Gabriella , grazie Rossella.

  6. Grazie, Mirko, di questo tuo sguardo sul percorso fatto nel secondo anno… Anch’io, del secondo anno come te, mi son sentita accompagnata dall’apparente impassibilità della natura nel lavoro, sempre da ripetere, di sgombro della mente e del cuore da pesantezze datate… Quella tua finestra sul giardino/orto è come un interlocutore eloquente, testimone di un viaggio di cui ci hai consegnato delle belle primizie. Mi colpiva quella tua esperienza sul silenzio e sulla parola: “Inizio a dare peso al valore delle parole. Sto imparando che il silenzio deve intervenire quando tutto sembra troppo”. E quante volte mi capita che si formi l’ingorgo di impegni, bisogni, pensieri, problemi… “Quando tutto sembra troppo”… nel silenzio, ogni cosa trova il suo posto, e cade, coerente col suo peso, nel fondo che le è proprio, o scorre fluida nell’abbandono, e nella fiducia che la vita, anche d’inverno, pulsa, riposandosi, in attesa del sole della primavera. Ci ritroveremo, telematicamente, nel terzo anno. Un abbraccio. elisabetta

  7. Grazie Elisabetta dell’attenzione . Il silenzio è veramente il vaccino contro le tempeste virulente di questo mondo. Un silenzio consapevole impegnativo da raggiungere ma vero balsamo rinfrescante per rinascere ogni volta . Il silenzio ci fa ricominciare ogni volta con la sua iniezione di speranza nuova , rilanciata . Ecco perché la pratica meditativa e le letture devono essere quotidiane. Devono diventare disciplina nelle nostre quotidianità . Io faticosamente sto prendendo coscienza solo di questo. Un saluto

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