Anche quest’anno dal 1° settembre è possibile iscriversi ai Gruppi Darsi Pace e condividere il proprio cammino di liberazione sui tre livelli che caratterizzano il metodo dei gruppi: cultura, autoconoscimento psicologico, spiritualità.
Il percorso si articola in 12 incontri durante l’anno e, per chi vuole compierlo tutto, è strutturato in 7 anni (un triennio di base e due bienni di approfondimento).
Chi conclude il settennio resta comunque in contatto con il movimento Darsi Pace, in quanto il processo di trasformazione e di umanizzazione non finisce mai e abbiamo tutti bisogno di una comunità che ci sostenga…
DA ROMA, DALL’ITALIA, DAL MONDO MOLTE PERSONE STANNO LAVORANDO SU SE STESSE SECONDO IL METODO DEI GRUPPI DARSI PACE, CON LA CONSAPEVOLEZZA CHE È NECESSARIO METTERE MANO CONCRETAMENTE ALL’OPERA DELLA PROPRIA TRASFORMAZIONE, GUIDATI DALLO SPIRITO MODERNO DELLA LIBERA RICERCA, MA FACENDO TESORO DELLE SAPIENZE DI TUTTE LE GRANDI TRADIZIONI SPIRITUALI.
- Se sei una persona in ricerca,
- Se desideri trovare un orientamento e una maggiore adesione al senso della tua vita,
- Se non vuoi rassegnarti e hai voglia di combattere contro le forze ostili, interne ed esterne, che ci dicono che non c’è nulla da sperare, che le cose non possono che peggiorare, e che ci spingono alla passività e alla depressione (magari mascherata da attivismo maniacale compulsivo),
- Se vuoi interpretare meglio il passato, per comprendere il presente, e vivere con coraggio il futuro:
PUOI PROVARE IL PERCORSO OFFERTO NEI GRUPPI!
CHI NON VIVE A ROMA, PUO’ UGUALMENTE SEGUIRE I CORSI FISICO-TELEMATICI ON LINE: gli incontri di Roma vengono infatti pubblicati sui siti riservati delle varie annualità alcuni giorni successivi al loro svolgimento. E’ possibile commentare e partecipare al lavoro di gruppo anche restando a casa, tramite il proprio computer. Gli incontri restano sui siti per tutta la durata dei vari cicli (triennio e bienni) e possono essere seguiti quando si vuole.
INVITIAMO TUTTI A PARTECIPARE AL PRIMO INCONTRO DELLA PRIMA ANNUALITÀ, DOMENICA 9 OTTOBRE 2016, ALLE ORE 10, PRESSO L’AULA ZATTI DELL’UNIVERSITÀ SALESIANA DI ROMA.
Questo primo incontro, APERTO A TUTTI, sarà anche pubblicato sul sito Darsi Pace, per dare la possibilità a chi non ha ancora deciso di iscriversi di farsi un idea del lavoro che si fa nei gruppi.
Sul sito puoi trovare tutte le informazioni per iscriversi, il calendario degli incontri e le indicazioni per raggiungere l’Università Salesiana di Roma.
Anche quest’anno, il volantino (scaricabile) è opera dell’artista Davide Calandrini, un caro amico e praticante dei gruppi, e raffigura un bel volto pacificato (è di Roberta, sua moglie) che dà le spalle ad un’incombente struttura di cemento armato, vetro e sbarre. E’ un’immagine di speranza: lasciarsi alle spalle le gabbie di un mondo distorto è possibile, e forse non troppo difficile….
Rinviamo alla testimonianza di Davide in un vecchio post del 2010, e al suo blog.
La liberazione personale ci spinge sempre a lavorare creativamente per la trasformazione del mondo! Vi aspettiamo nei gruppi!
Non se ne abbia a male l’artista,ma la prima impressione che dà il disegno è quella di una tomba, che comunque ha anch’essa il senso di darsi pace
Caro Anonimo, scusami, ma dovresti precisare che A TE da quella sensazione. Credo che dovremmo sempre evitare di ferire le persone e mi riferisco all’artista. A me, invece, l’immagine evoca una vivente serenità, consapevole e pacificata.
Un caro saluto
Silvia
Cara Silvia era sottinteso che a me dà questa sensazione, ogni volta che ho guardato, e non penso che parlarne sia ferire le persone. Altrimenti saranno sempre commenti carini, mille grazie, mille prego, io sono ok, tu sei ok, anche se non è vero per niente.
Certo, potevo stare in silenzio,ma lo avrei pensato .
Ciao A.hai ragione,potrebbe sembrare una tomba.anzi è propio una tomba volendo essere il messaggio totalmente pasquale!grazie per la tua visione.davide
Il Vangelo di oggi cade a fagiolo per riflettere sulla tomba, sulla morte e sul senso di darsi pace.
Trovo molto interessante la riflessione di fratel Fabio, monaco di Bose, che lo accompagna e che si sviluppa partendo delle parole del poeta francese Edmond Jabès:
“Ogni dialogo ha tre voci. La voce di chi parla, la voce di chi risponde, e la voce della morte che fa parlare i due”.
Nel laboratorio Darsi Pace imparo a riconoscere le “voci della morte” che parlano dentro e fuori di me per uscire
dall’ isolamento mortifero che procura tanto dolore.
Solo ascoltando queste voci posso aprirmi ad una relazione accogliente e vivificante nella quale l’errore riconosciuto è opportunità di correzione e miglioramento.
Mi piace il volantino come le sculture realizzate da Davide Calandrini, ho cominciato a distribuirlo e continuerò a farlo nella mia zona.
La predominanza della figura femminile in una postura meditativa mi sollecita a osservare e rilanciare la mia postura mantenendo lo sguardo fisso all’ Uomo che con la sua vita ha indicato la via di guarigione e di salvezza fino a squarciare la tomba per farmi comprendere che la vita vince la morte.
Giuliana
mi pare che l’immagine, se ben guardata, appaia piuttosto come il corpo gaudioso di una donna che emerge da una tomba, che è anche lo stato recluso di sé e del mondo, in cui quasi sempre ci troviamo imprigionati.
Ciao, Davide, sempre grande!
E, caro amico anonimo, uno dei migliori modi per liberarci da questa tomba, è accettare il proprio nome, la propria esistenza, riconoscendo fino in fondo il proprio diritto ad esistere, senza timore, dicci perciò chi sei, perché qui sei il benvenuto! Marco
A me questa immagine da veramente la percezione del silenzio , della pace .
“Accetto, accolgo ,non giudico”, questi sono i verbi che accompagnano l’inspiro durante la meditazione.
Ho notato con piacere che in tutti i commenti seguiti al primo scritto dall’amico anonimo non c’è ombra di irritazione, di disapprovazione, di rifiuto; questo atteggiamento dei partecipanti ai corsi mi dà ulteriore conferma della bontà ed efficacia del lavoro su me stessa che sto svolgendo nei gruppi Darsi pace. Rosaria
Cara amica, imparare a non agire immediatamente le nostre reazioni emotive, senza però né negarle, né condannarle, è un esercizio quotidiano, non facile, che però ci dona immensi risultati evolutivi. Ciao, e grazie. Marco
Il viso vagamente mi ricorda Giuni Russo, una interprete che credo meriti di essere ri-valutata.
D’ accordissimo con te, Eva!
Purtroppo mancata prematuramente, voce potente e limpida, impegnata musicalmente anche in una ricerca di tipo spirituale…davvero brava.
mcarla
A proposito di Giuni Russo, riporto un link girato sul gruppo Facebook “nascenti” qualche tempo fa, ed è la sua bella interpretazione de “il carmelo di Etch”, dedicata ad Edith Stein (credo che sia di Juri Camisasca) https://www.youtube.com/watch?v=sRBKfk83EYE
Un saluto,
Marco
Splendida l’interpretazione di “Moro perché non moro” – da una poesia di Santa Teresa d’Avila.