Sono otto anni che seguo Darsi Pace e l’Incontro di fine anno di tutti i gruppi a Santa Marinella é sempre stato per me una grande opportunità di crescita e di portare un po’ di ordine nel mio tessuto emotivo, che a volte è un po’ confuso e disordinato. Marco dice sempre che per non lasciare il lavoro intrapreso, per non lasciare che il senso di inadeguatezza e rinuncia prendano il sopravvento, é fondamentale rilanciare il lavoro interiore con gusto e disciplina.
All’inizio il termine gusto mi sembrava assurdo. Mi dicevo: “ma come posso provare gusto a tornare spesso su ciò che non amo di me, sulle mie rabbie e paure, su ciò che mi che mi fa star male e mi intristisce! Ora lascio tutto e faccio cose più gratificanti e creative! ”
Questo era il dialogo dell’ego, quel tiranno che non vuole la mia (nostra) libertà e reale creatività perché non vuole perdere il suo potere. Ho sentito dentro di me un’altra voce che mi diceva: “Cristina non lasciare, ascolta me, se abbandoni il prezioso cammino di conoscenza di te la tua vita sarebbe in serio pericolo”.
Questa voce soave e buona mi ha salvata e mi ha resa una “guerriera coraggiosa” invece di una bambina piagnucolante! Ho incominciato a praticare tutti i giorni la meditazione, la lettura dei testi del giorno, la contemplazione, riscontrando gli effetti positivi e reali nel mio rapporto con me stessa e con il mondo. Provando di conseguenza più gusto!
Ho compreso anche quanto fossero importanti gli esercizi e le condivisioni con gli altri, ho imparato piano piano a non vergognarmi più a confessare le mie debolezze e paure, ma anzi ho incominciato a sentire uno strano gusto nel lasciarmi andare alla mia fragilità ed impotenza. E non per masochismo, ma perché verificavo il graduale dissolversi di antiche paure e contrazioni. E’ un lavoro da fare quotidianamente e la forza ed il coraggio li trovo nel desiderio, che sgorga dal cuore, di dare un senso profondo e creativo alla mia vita.
Nell’esercizio svolto a S.Marinella ho sperimentato ancora una volta che nell’umile riconoscimento del mio stato di impotenza a risolvere un problema che mi assilla e nell’abbandono fiducioso ad un Padre Amoroso che si prende cura di me, posso ricevere la parola bene-detta che mi libera dall’angoscia e mi riapre alla fiducia e alla speranza. All’inizio la richiesta é timida e timorosa perché in fondo mi sembra folle o non mi ritengo degna di far scomodare Dio per le mie questioni di ordine quotidiano, magari anche non troppo gravi ma che a me fanno stare molto male.
Dei piccoli miracoli nella mia vita li ho sperimentati nella mia quotidianità grazie all’esercizio a 9 punti che finisce con la richiesta: “Signore salvami” e l’attesa fiduciosa di una Parola bene-detta per quella specifica situazione da cui parte l ‘esercizio. Anche se mi sembra di non ricevere nessuna risposta subito, perché magari le mie resistenze sono forti, sciogliendo piano piano le contrazioni emotive e riprovando a mettermi in un ascolto più “decontratto” e fiducioso, la risposta arriva ed entro nella dimensione del dialogo con la Sorgente dell’Essere, del nostro Essere e della vita. Magari non è immediato questo dialogo, ma persistendo con pazienza e speranza, un giorno qualcosa di inedito accade.
So che per chi ha difficoltà a credere che la nostra Sorgente Creativa sia un Padre misericordioso e presente non sia facile fare questo salto nella dimensione della fede, ma se può servire a qualcosa la mia modesta testimonianza, vi consiglio di condividere con altre persone i vostri dubbi ed ascoltare le testimonianze di chi, come dice Marco, con la volontà ed il coraggio di un guerriero decide di non arrendersi ad un destino finito, piccolo e determinato da paure e limitazioni, ma ogni giorno decide di intraprendere il Santo viaggio.
Ecco perché sono belle queste occasioni di incontro e condivisione in cui ci si sente liberi di esprimere senza vergogna le proprie difficoltà e dubbi, ma anche, senza false modestie, fare dono di una testimonianza di realizzazione positiva della propria vita, grazie al lavoro interiore.
Abbiamo tanto bisogno del lavoro personale ma tanto bisogno anche di aprirci a dei dialoghi e a delle condivisioni da cuore a cuore per ritrovare il gusto e la speranza che ognuno di noi può farcela a rinascere e ricreare la propria vita.
Finisco con le parole di Victor Frankl : “Cos’è l’ uomo? É un essere che decide sempre ciò che è ”
Ringrazio Cristina per la sua testimonianza che esprime efficacemente l’esperienza del cammino all’interno dei Gruppi Darsi pace. Per quanto mi riguarda ho intrapreso questo “viaggio” solamente da un anno e sono ancora all’inizio di un percorso che definisco stimolante, avvincente e coinvolgente. Devo confessare che all’inizio ero un po’ scettica sulla modalità di partecipazione per via telematica ma, già dai primi incontri, ho scoperto con piacere che la distanza non costituisce assolutamente un ostacolo. Da subito ho provato la rassicurante sensazione di sentirmi parte di una comunità, di un gruppo di amici, direi ancora meglio, di una famiglia, dove ci si ascolta reciprocamente, si condividono impressioni, sentimenti ed esperienze personali. Con l’aiuto ed il costante ed amorevole sostegno da parte dei tutors, mi sono sentita accolta, ascoltata, accompagnata in questa nuova avventura, a volte impegnativa ma anche ricca di sorprese. Percepisco anche la vicinanza quasi fisica dei miei compagni di viaggio, che non conosco di persona ma che sento vicini a me con le loro testimonianze e condivisioni. Condividere tra noi l’esperienza personale delle proprie difficoltà e debolezze ci fa sentire solidali e ci accorgiamo, quasi con sorpresa che possiamo aiutarci, che non siamo poi così distanti gli uni dagli altri ma, come ama ripetere uno dei miei carissimi compagni di viaggio, “siamo tutti collegati”.
Maria Letizia
Cara Cristina mi unisco alla mia compagna di classe Maria Letizia per ringraziarti per la bella testimonianza che mi dà ulteriore fiducia che il cambiamento, la conversione della mente è possibile per tutti coloro che la vogliono. Da poco nel percorso (inizio la seconda annualità) ho visto già tanti ‘piccoli’ miracoli e questo mi ha dato una grandissima gioia non solo per ciò che comporta di positivo nella mia quotidianità, ma soprattutto per la certezza acquisita che Dio C’E’ e questo pensiero basta a riempirmi di gioia e gratitudine, che poi sono la stessa cosa. Non so se avrei potuto conseguire questo bel risultato se non avessi incontrato Darsi pace e non mi fossi sottoposta con coraggio pazienza e umiltà al lavoro di introspezione a volte davvero doloroso, ma necessario per fare pulizia interiore ed esporsi così al Nuovo. C’è molto lavoro da fare ogni giorno (e con gusto come dice Marco e tu rilanci) ma c’è forse qualche altra cosa da fare più importante e degna dei nostri sforzi? qualche altra attività che ci fa progredire nell’evoluzione personale, che si riflette poi su quella di tutta l’umanità? Io dico di no e in questa attitudine mi offro ogni giorno a Colui che ogni giorno mi offre di vivere, con tutti gli inciampi inevitabili ma istruttivi. Grazie ancora.
Carissima Cristina, rilancio oggi, proprio adesso, la decisione di intraprendere il “santo viaggio”. Lo faccio perché sento profondamente che è l’unica sensata azione che posso fare. Intraprendo il viaggio con la mia debolezza, con la mia fragilità per abbandonarmi fiduciosamente nelle mani sapienti di Colui che mi indica la direzione per una reale e concreta trasformazione di tutte le male- dizioni che mi abitano, mi abbandono semplicemente per iniziare a respirare la vita vera.
Ed è solo percorrendo il cammino, ogni giorno daccapo, che scopro che la via è davvero possibile.
L’anelito di vita che sento in me mi attrae fortemente, aderisco con tutta me stessa al movimento che mi sospinge verso l’ascolto della Parola che mi ” trans forma” donando nuova forma alla mia umanità.
Grazie Cristina coraggiosa compagna di viaggio. Continuiamo a camminare a fianco per partecipare con gioia alla vera vita.
Un abbraccio forte e libero. Vanna
Che piacevole sorpresa sentire una testimonianza come quella di Cristina, che non ha paura di usare concetti che potrebbero sembrare desueti. Certamente parla con il cuore, evitando le trappole dell’ego che facilmente è il canale di comunicazione delle forze più basse e terrene. Spero che le parole di Cristina servano da sprone ai titubanti ed ai tiepidi di animo. Al punto in cui siamo serve coraggio, rettitudine ed amore per prepararsi alla battaglia finale.
Care Maria Letizia, Loredana ,Vanna e caro Valerio
Grazie per i vostri commenti pieni di slancio e umanità.
Hai ragione Loredana quando dici che non ci sia altra cosa da fare più importante che lavorare su se stessi.
E per questo motivo decidiamoci ogni giorno a rimetterci in cammino con coraggio e speranza e, direi, con una sempre rinnovata motivazione: che un mondo migliore può essere creato anche grazie a noi, Esseri di Luce, rigenerati nell’amore e dall’amore del Padre.
Inoltre, come dice Maria Letizia , siamo tutti collegati, e questa consapevolezza ed esperienza di condivisione ci rende più forti e decisi.
Buon inizio ogni giorno e in questo giorno
Cristina
Ho iniziato “il santo viaggio” otto anni fa nello stesso gruppo di Cristina, e la ringrazio per la sua preziosa presenza lungo tutti questi anni, e per aver dato adesso questa testimonianza della sua bella parabola evolutiva.
Cara Cristina, eri una bella persona all’inizio, forte e appassionata, e ora sei diventata una persona più bella, perchè capace di “lasciarmi andare alla mia fragilità e impotenza”, e questo, col nostro lavoro, non ti ha indebolito ma anzi ha arricchito la tua umanità.
“Verificavo il graduale dissolversi di antiche paure e contrazioni”, “dei piccoli miracoli nella mia vita li ho sperimentati nella mia quotidianità grazie all’esercizio a 9 punti”: è così, e quei piccoli miracoli li ho sperimentati anche io, e saranno piccoli ma a me sembrano grandi perchè le conseguenze buone nella mia vita sono grandi.
Alle tue parole bene-dette aggiungo le mie come reciproco scambio di testimonianza sulla efficacia del lavoro di “darsipace”, dove l’atto di fede ti porta a sperimentare realmente un maggior benessere nella tua vita.
Continuiamo il nostro lavoro, tanto profondamente personale quanto profondamente politico: ce nè bisogno.
Giancarlo
Hai detto bene Giancarlo, “l ‘ atto di fede ti porta a sperimentare realmente un maggior benessere nella tua vita”.
Personalmente vorrei viverlo di più, diciamo che lo sto sperimentando “a corrente alternata ” (molto) !
Ma” l’opera ” è quotidiana…tuttosommato mi riconosco un ‘ anima da ‘fondista’ anche se la ‘velocista’ è sempre in agguato
Buona domenica, mcarla
Grazie cara Cristina per questo tuo bel post sul senso dell’incontro di Santa Marinella. È davvero un grande e intenso ritrovo tra di noi per condivisioni e confronti, e nuovi stimoli di ricerche dove possano emergere inedite, e sempre più aperte e sorprendenti, visioni del cosmo, dell’uomo, e di noi stessi.
È con grande piacere che ricordiamo la tua gentilezza e disponibilità per averci offerto un passaggio in macchina da Fiumicino a Santa Marinella a maggio del 2013!
Un forte e affettuoso abbraccio da Paola e Fabio.
Grazie Cristina “coraggiosa guerriera armata di fede-fiducia per il combattimento spirituale”
per il dono della tua preziosa condivisione.
Sento molti punti in risonanza con te sul lavoro di riordino del nostro tessuto emotivo .
Anche per me l’esercizio fatto a Santa Marinella , e ripetuto più volte qs estate, sulla nostra impotenza é stato davvero balsamo per le mie pretese di “onnipotenza ” per il mio ” fare la salvatrice ” Una gran bella lezione di rinuncia …e di abbandono..da sperimentare per poi gustare …la libertà da pretese e copioni di vita che ……finalmente possiamo riscrivere !!!
….anch’io mi sento “guerriera coraggiosa ” anche in virtù del mio nome….Ilde guerriera che si adopera per la pace Irene .Ti abbraccio con affetto Irenilde