Chi dite che io sia … e tu chi sei?

Commenti

  1. Carissima Maila grazie per questa tua riflessione sincera e profonda.
    Gesù nel vangelo di oggi alla vista della città di Gerusalemme dice piangendo: “Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace!”.
    Io penso che noi nel nostro percorso stiamo cominciando a comprendere…….se pur con indicibile fatica perché tutto, davvero tutto, nella vita quotidiana, dentro e fuori noi stessi, rema contro.
    Eppure siamo sempre più consapevoli che  la direzione è quella di cui parli Maila, verso la relazione con il Principio, rimanendo in ascolto, per ritrovare noi stessi.
    Solo cosi prima o poi riusciremo a sentire nella coscienza, quando diventerà la Sua coscienza, la risposta alla domanda “Chi dite che io sia?”.
    Ti abbraccio Gabriella

  2. Grazie, Maila e anche Gabriella, perché avete dato una direzione certa e luminosa alla mia meditazione mattutina, oppressa da idee confuse e pesanti, ora va meglio! Mariapia

  3. L’essere umano è un mistero, noi cara Maila siamo un mistero che scopriamo vivendo.
    Un mistero che ci si rivela dentro un altro Mistero.
    Una conoscenza che si fa da dentro, nell’interiorità, ma che ci spinge alla relazione, non è intimismo.
    Un Mistero che inquieta, provoca, chiama, spinge ad andare oltre..

    L’esperienza di questi anni mi aiuta a capire che più entro nel silenzio, e lo percepisco colmo di Presenza, più mi predispongo a lasciarmi fare dal Mistero e quindi a scoprirlo.
    Così mi sento libera, sovrana, davvero viva.

    Grazie in un abbraccio, giuliana

  4. Grazie care amiche,

    anche io credo che lasciarsi assorbire da questo mistero, senza pretendere di trovare una risposta immediata, sia l’unico modo di procedere, nonostante la fatica.

    Un abbraccio

    Maila

  5. “L’esperienza di questi anni mi aiuta a capire che più entro nel silenzio, e lo percepisco colmo di Presenza, più mi predispongo a lasciarmi fare dal Mistero e quindi a scoprirlo.
    Così mi sento libera, sovrana, davvero viva.” Grazie care amiche, prima di leggere questo post, stavo ascoltando su you tube GIUNI RUSSO e il suo bellissimo canto ” “Cercati in me” . Le parole del testo sono tratte dalla VIII Poesia di S. Teresa d’Avila…Se desideri trovarmi/ cercami in te. Se tu , amata ti smarrisci / cercati in Me. ( Bellissimi anche gli altri canti “La Sposa” “La sua Figura” “Morirò d’ amore”) . Procediamo, cara Maila, nonostante la fatica e gli smarrimenti con l’augurio fiducioso di arrivare, lasciandosi fare, a fare del nostro percorso un poetico canto per la nostra liberazione e per quella del mondo intero . Un abbraccio aereo-spaziale, Giuseppina.

  6. Cara Maila, hai toccato il punto…
    “Io non creo cosa voglio essere attraverso uno sforzo di volontà. Piuttosto mi percepisco generata e colloco questo generarmi e rinnovarmi continuamente in un orizzonte più ampio, in un orizzonte che è un evento e l’evento è l’Essere.”
    E a questo punto non servono più parole. Nel silenzio è il mistero dell’abbandono al Mistero.
    Grazie.
    Lorenzo

  7. “Non ho trovato risposta ma ho capito che devo lavorare in questa direzione, nella direzione della relazione reciproca delle due questioni fondamentali…” Grazie cara Maila perché in questo tuo scritto, come per quello precedente del resto, si respira una sincerità brutalmente benefica, non c’è retorica o discorso di abbellimento (piuttosto, “colpi di dinamite”), niente che esuli da questa indagine appassionata e autentica, che non conosce compiutamente il cammino (e come potrebbe, senza uccidere il mistero?) ma già lo presente, ne delinea i contorni, lo “avverte” quasi con in un sussulto emotivo, felicemente esondante dal discorso razionalistico, dunque sommamente ragionevole.

    Questa passione non filtrata dunque esce bene dal testo e mi contagia a ricercarla per il mio personale cammino. Che è già un dono, per me.

    Un abbraccio.

  8. Cara Maila
    il tuo scritto, schietto e sincero, come sempre, mi ha portata indietro di qualche anno.
    Anch’io mi sentivo dilaniata tra i due interrogativi /identità interiori. Con l’avanzare degli anni e soprattutto con il lavoro DP le due domande/identità son andate via via fondendosi in un Unico Corpo, Embrione in me che intuivo ma non sapevo bene cosa fosse.
    Sapevo soltanto che dovevo continuare con l’ascolto e il lavoro interiore perchè solo così potevo diventare Ciò Che
    intuivo e che percepivo come mia Unica Via di Salvezza.
    Oggi, più sicura del percorso, che diventa a mano a mano sempre più limpido, comprendo che Quest’Unico Corpo Che intuivo è l’unificazione con Cristo in me!
    Quale pacificazione!
    E augurando ate e a tutti noi sempre più pace, ti abbraccio caramente Maria Rosaria

  9. Lorenzo, Marco, Maria Rosaria,

    grazie per i vostri commenti. Si penso che la sincerità, l’abbandonare ogni genere di abbellimenti e retorica siano imprescindibili in questo percorso. Ogni “colpo di dinamite” contribuisce a sgretolare le prigioni mentali ed emotive che ci impediscono di lasciare spazio al silenzio. Ma è propio nel silenzio che spesso si trovano risposte inedite alle nostre domande.

    Vi abbraccio anche io

    Maila

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