Time is out of joint

Commenti

  1. Cara Grazia, che bella la tua riflessione sul tempo.
    Grazie!

    Il lavoro interiore nel laboratorio dP mi porta a percepire il tempo in modo diverso da quello che percepisco ordinaria-mente.
    Il mezzo telematico che all’ inizio del percorso mi creava disagio e perplessità, oggi mi apre ad una dimensione
    spazio-temporale più ampia, nella quale la fine dell’attività lavorativa non è tempo vuoto da riempire con altri impegni, ma tempo dilatato che dà ad ogni movimento un ritmo più umano e piacevole.
    Nel cambiamento che sta avvenendo in me mi sento proprio come un bimbo nella fase di lallazione, balbetto le prime parole di un nuovo linguaggio, quello che nasce dalla profondità della vita in un tempo che è sempre lo stesso.
    Piano piano, si consuma la forma mentale dell’io che conosco e lascio che sia la Vita a plasmare una forma nuova di me, quella del Nascente, l’Uomo pienamente compiuto.
    E come te, ciò che sento espandersi nel corpo ( quale corpo? anche su cosa sia il corpo c’è da riflettere! ) è gioia piena.

    Ti abbraccio, giuliana

  2. “Il tempo è fuor di squadra”…mi ricorda un’ espressione dialettale (bergamasca) usata da mia madre quando si sentiva un po’ disorientata, quasi smarrita, persa…” ‘n qe (con la dieresi ) me sete fo’ de squadra” !
    E davvero a me quell’essere “fuori squadra” evocava sempre l’ immagine di un tiro alla fune dove la persona che si trovava al centro, in realta’ centrata non lo era mai, in mezzo com’era a due forze contrastanti che la tiravano un po’ troppo avanti o un po’ troppo indietro!
    Scrivi bene, Grazia, fuggiamo al tempo della profondità, che è anche tempo di fatica, sicuramente, che ci sottrae però all’ estenuante ‘tiro alla fune’ dei nostri giorni (questo si, tempo “strano”).
    Ecco, in definitiva concluderei così : tempo della profondità cioè dell’ autenticità; tempo del ‘tiro alla fune’ cioè del tempo “strano”.

    GRAZIE della tua riflessione, ciao, mcarla

  3. Il tempo della profondità :Si sono d’accordo come ci insegnano i maestri di tutti i tempi.
    In principio era il Logos,
    e il Logos era presso Dio
    e il Logos era Dio.
    2Egli era, in principio, presso Dio:
    3tutto è stato fatto per mezzo di lui
    e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
    Gv 1,3
    Il segreto della salute fisica e mentale non sta nel lamentarsi del passato, né del preoccuparsi del futuro, ma nel vivere il momento presente con saggezza e serietà. La vita può avere luogo solo nel momento presente. Se lo perdiamo, perdiamo la vita. L’amore nel passato è solo memoria. Quello nel futuro è fantasia. Solo qui e ora possiamo amare veramente. Quando ti prendi cura di questo momento, ti prendi cura di tutto il tempo.
    BUDDHA
    Quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità, il tempo non ci sarà più.
    Fedor Dostoevskij
    L’inizio è la mia fine e la fine è il mio inizio. Perché sono sempre più convinto che è un’illusione tipicamente occidentale che il tempo è diritto e che si va avanti, che c’è progresso. Non c’è. Il tempo non è direzionale, non va avanti, sempre avanti. Si ripete, gira intorno a sé. Il tempo è circolare. Lo vedi anche nei fatti, nella banalità dei fatti, nelle guerre che si ripetono.
    Tiziano Terzani
    Se giudichi le persone, non hai il tempo di amarle.
    Madre Teresa di Calcutta
    Il mio tempo e il tuo tempo ci uniscono
    Pietro

  4. Cara Giuliana (a parte che forse oggi pomeriggio ci vedremo e potremo parlare direttamente), che bello avvertire il cambiamento in sè, come tu dici, io lo cerco in me con ostinazione quotidiana, e benché qualche ritrovamento felice avvenga, e mi suggerisca qualche nuova parola, credo di vivere ancora molto intensamente la fase di destrutturazione, la fatica di Sisifo. Ma tant’è, non vedo altri modi possibili di impiegare il mio tempo, non posso far altro che questo, non voglio far altro che questo, e voler fare, con un atto conscio di volontà, ciò che si deve fare, è quanto di più vicino alla felicità che io conosca.

  5. Caro Pietro, grazie della ricchezza profusa, grazie della scelta, il vangelo di Giovanni è quello che preferisco, ognuna delle citazioni fatte meriterebbe pagine di riflessioni, posso solo dire che nonostante l’eccelsa qualità di ognuna, la citazione che preferisco è senz’altro l’ultima.

  6. Il paragone del tiro alla fune, M.Carla, che tu hai proposto in modo così colorito, è un’ immagine che si declina molto bene nel tempo che viviamo: prima di tutto ci vedo una fatica ripetuta, che non si esaurisce mai, io tiro di qua, tu tiri di là e così via all’infinito, poi ci vedo lo sforzo di tirare a sè, di prendere, in un’inconscia e inesorabile volontà di accapparrare, ci vedo anche il desiderio di prevaricare l’altro, di vincere sull’altro, ma se invece, con una decisione improvvisa la fune si lascia, che succede? Con un po’ di malizia posso immaginare, prima di tutto, che l’altro cada, o almeno vacilli, e che ci si ritrovi improvvisamente senza antagonista, con il piacere di veder svanire l’insistente e ripetuta necessità di faticare. Eccoci traghettati in un altro tempo.

  7. Scusate, non ho firmato le risposte pensando che il nome fosse completo, ora mi rendo conto che GRAGAV non vuol dire gran che, quindi vi ringrazio e mi firmo, ciao Grazia.

  8. La citazione riguardo alla ‘circolarità’ del tempo (quella di Terzani, se non sbaglio) non mi convince.
    Proprio di recente ho rivisto il video sul nichilismo dove si confrontavano Guzzi e Galimberti e devo dire che la visione ‘evolutiva’ di Marco- proprio rispetto al tempo- ha riscosso di sicuro da parte mia (e non solo) maggior consenso.
    Certo, il discorso vero è sul cambio di paradigma antropologico: o si rimane nella gabbia dell’ uomo egoico-bellico (per dirla nel linguaggio DP) e relativa dimensione temporale continuando a produrre r i p e t u t a m e n t e guerre e stragi, o si va verso un salto evolutivo che di ‘questo’ tempo non lascerà traccia.
    Per quanto mi riguarda- proprio perché sono convinta che “finché c’è speranza c’è vita” (e più debolmente il contrario ) opto per la seconda prospettiva.
    Buona domenica a tutti, mcarla

  9. giampaolo poli dice

    Ciao Grazia. Tempo fa , quando non avevo nulla da fare, mi sentivo in colpa e mi procuravo sempre altro di cui occuparmi, in genere lavori “materiali”. Oggi questo non mi succede più, e anzi riesco a godermi il tempo in cui “sto” solo con me stesso, anche al di fuori della meditazione vera e propria. Come dici tu, occorre riconnettersi con lo spirito del profondo per ritrovare le parole dell’inizio. Grazie.

  10. Vorrei segnalare e suggerire la lettura di questa poesia di Marco Guzzi che riguarda proprio il tema del tempo; a me piace particolarmente e mi regala attimi di eternità. Forse può essere utile anche a voi.

    CORSO D’INCARNAZIONE

    Sradica questo momento
    Da tutte le tue concezioni.
    Sgrovìgliati
    Da te.
    Rimpatria.

    La mia festa
    E’ sempre estemporanea.
    Fuori programma.
    A Capo Vaticano
    O in Cornovaglia
    E’ uguale.
    La bellezza
    Riuscita è a somiglianza
    D’un uomo immaginario
    Che s’incarna
    In te.
    Questo è il mio dono :
    Darmi.
    Ad ogni istante :
    Prendete e mangiate.
    Ogni momento :
    Tutto è compiuto.
    Così l’eterno
    Scivola nel tempo
    E lo fa fuori.

    Un caro saluto
    Fabio

  11. Caro Fabio, conosco la poesia che hai pubblicato, è molto bella, rileggendola mi è sembrato che fossi tu a dirla, con quella partecipazione così profonda che ti ho sentito in altre occasione, e mi è sembrata anche più bella.
    Volevo aggiungere, come riferimento, che è tratta da ‘Parole per nascere’.

  12. Caro Fabio, grazie! Di questa poesia mi piacciono soprattutto i primi cinque versi. Quanto ho bisogno oggi, di “sgrovigliarmi”! Ciao e auguri, Mariapia

Inserisci un commento

*