Verso l’unità

Commenti

  1. Grazie, Giovanna! Così anche noi di D.P. ci sentiamo partecipi attivi del cammino per l’unità dei Cristiani. Mariapia

  2. Grazie Mariapia. Darsi Pace credo possa dare un grande contributo al cammino verso l’unità dei cristiani, e non solo.
    Ho partecipato il 27 dicembre, presso il Monastero dei Camaldolesi a S. Gregorio al Celio a Roma, ad un Incontro di preghiera interreligiosa organizzato da Religions for peace nello spirito di Assisi. Incontro molto bello che mi ha riempito il cuore di speranza. Erano presenti buddisti, induisti, ebrei, musulmani, luterani; ogni tradizione ha fatto una preghiera e/o riflessione, c’è stato poi un tempo di meditazione silenziosa ed abbiamo concluso recitando la Preghiera dell’Armonia. Creare relazioni di amicizia, stima, rispetto reciproci, camminare insieme per costruire un mondo di pace poliedrico, in cui la diversità è ricchezza, dono per tutti.

  3. Scusate, l’anonimo sono io, Giovanna

  4. Grazie Giovanna! Che bel post, dove realismo ed ottimismo si mescolano senza alcun attrito, e in effetti mi torna in mente la frase di Marco (da un po’ mi ritorna spesso) sul fatto che “siamo tutti bel protetti”. E si avverte come sottotraccia, sotto tanti nostri crucci, che le cose stanno andando avanti per il meglio.

    E’ bello scoprire leggendoti come il metodo Darsi Pace sia semplicemente uno dei modi di favorire questo processo evolutivo, che sta avvenendo nella Chiesa. Che in altre parole sia propriamente Chiesa, anche se non dimentica e non censura niente e non fa sconti nemmeno nelle parti oscure che la storia della Chiesa ha avuto. Ma non fa sconti nel senso di una piena carità, come un medico che incide la carne e magari crea dolore temporaneo, con l’unico scopo e l’unico obiettivo della salute del paziente. Anzi direi, con amore al paziente. Che differenza con chi critica la Chiesa (anche in buona fede) ma con sterile acredine!

    L’altra cosa bella che vedo, di cui mi accorgo, è che ogni carisma autentico ha una “chiave di lettura” sempre feconda dei processi che accadono, anche quelli della Chiesa, così la tua lettura è stimolante perché porta frutto, perché si comprende come questo lavoro personale a cui siamo chiamati porta una visione fresca di cosa accade fuori di noi, nella Chiesa come nel mondo.

    Sono contento di essere in questo cammino, un cammino che non si chiude in una autoreferenzialità ma si apre al cammino di ogni uomo di fede.

    Grazie!

  5. Grazie Marco! Anch’io sono contenta di essere in questo cammino e di condividerlo con tanti amici sparsi nei quattro continenti. È bellissimo il sentire comune che ci accorda nel lavoro concretissimo nella carne; lavoro da minatori: scendiamo nella profondità della nostra carne emotiva per estrarre dall’ombra la sua luce.
    Stesso lavoro nel micro e nel macro, per estrarre l’oro, la pietra preziosa, la perla che ogni realtà cela in sé.
    L’estrazione, come hai ben evidenziato, può essere dolorosa, ma tende ad estrarre e far risplendere la Luce, oscurata da tanta zavorra di maschere e di ombra: dentro e fuori di noi.

    Il metodo di Darsi Pace, che è anche il suo carisma specifico, è il dono che siamo chiamati umilmente ad offrire sia all’interno della Chiesa cattolica, sia alle altre Chiese cristiane, aprendoci umilmente ad accogliere anche i doni degli altri, vincendo la tentazione di identificarsi solo con chi ha qualcosa di dare e niente da ricevere.
    Imparare a camminare insieme, a lavarsi i piedi gli uni con gli altri. Sogno una teologia che parta dai piedi, dalla fatica del camminare insieme tenendo il passo per non perdere nessuno lungo la via; una teologia che parta dalla tenerezza del lavarsi i piedi, per consentire alla luce che ciascuno è di risplendere e dare luce al mondo.
    Un grande abbraccio. Giovanna

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