Create! Rompere il muro dell’impotenza

Commenti

  1. Rothko, che era russo e quindi di tradizione ortodossa, cerca di capire cosa vogliono dire per lui il colore e i segni sulla tela o parete, cerca un altro modo di esprimere il suo significato, e nei suoi colori credo che si senta l’eco dei colori trascendenti delle icone. Penso che, se cercati dentro di sé, siano veri e quindi apprezzabili anche esteticamente oltre che razionalmente, come si fa a dire che non siano ispirati? Forse lo Spirito cercava proprio quello, attraverso la sincerità di quell’artista. Sta a chi guarda affinare la propria sensibilità per capire se questa sincerità c’è o no. (In una parola…non toccatemi Rothko!!!)
    In una libera ricerca artistica, non è detto in automatico che chi fa arte oggi sia un decerebrato narcisista autoreferenziale, anche se ce n’è a bizzeffe, questo è certo, aiutati dal mercato, d’altra parte.

  2. Cara Rita, hai ragione, nella ricerca di Rothko c’è un fortissimo anelito spirituale. Ciao. Marco

  3. Caro Marco,

    come si intitola il libro di roger Walsh citato ripetutamente?

    Grazie in anticipo

  4. Il titolo è: Ecologia della mente e sopravvivenza, Cittadella ed. 1991. Ciao. Marco

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