Pubblichiamo il video dell’incontro di Marco Guzzi con i responsabili del Movimento Darsi Pace, che si è svolto il 15 marzo scorso.
Qui di seguito la lettera indirizzata a tutti i praticanti Darsi Pace, in cui Marco spiega per iscritto la nuova fase di espansione del Movimento.
Carissimi amici,
il nostro Movimento Darsi pace (DP), che è nato nel 1999, sta per compiere un nuovo salto di qualità, nel senso dell’espansione e dell’approfondimento della sua azione culturale e spirituale.
I nostri numeri crescono costantemente, e ormai abbiamo circa 600 praticanti regolari, diffusi su tutto il territorio nazionale, ma anche in molti stati esteri.
Il nostro sito realizza oltre 100mila visitatori unici ogni anno, il canale Youtube di Darsi pace ottiene oltre 30mila visualizzazioni ogni mese (più di 1000 al giorno), e la nostra Pagina Facebook è seguita da circa 8000 persone.
Tutto questo dinamismo è stato possibile in quanto di anno in anno abbiamo sviluppato strutture nuove, adatte a fronteggiare la complessità crescente, e così a partire dal 2008 abbiamo avviato l’associazione e il sito, poi nel 2009 il Corso Formatori, nel 2010 il primo Gruppo fisico-telematico, e infine abbiamo creato i Responsabili Regionali (RR), e nel 2015 i Gruppi di creatività culturale, con i loro Referenti (RGC).
Un numero crescente di praticanti è cioè divenuto responsabile in proprio e in prima persona del Movimento, ha percepito che la sua azione in DP corrispondeva ad una vocazione profonda, alla realizzazione di un proprio destino, ed è divenuto perciò un punto radiante, un polo di irradiazione personale del servizio alla Nuova Umanità di Cristo che desideriamo offrire al nostro tempo.
Questo senso di sperimentare e di esprimere qualcosa di proprio e di molto personale credo stia crescendo, anche nei praticanti più recenti, e risulterà determinante nella nuova fase espansiva che si sta aprendo, e che richiederà decine, centinaia, migliaia di uomini e di donne in missione, inviati a rianimare le lande deserte e desolate del mondo.
Ora perciò vorrei dare alcune indicazioni per facilitare l’azione espansiva di tutte le nostre strutture e il loro migliore coordinamento.
Innanzitutto credo sia importante formalizzare un nuovo organismo che costituisca il cuore decisionale del Movimento, lo chiameremo il Consiglio.
Il Consiglio è costituito dai Formatori, dai Redattori, dai RR, e dai RGC.
Si riunisce almeno due volte l’anno in aprile e in ottobre, per verificare e rilanciare tutte le attività del Movimento.
I Formatori sono le persone che possono trasmettere il percorso DP, sono cioè autorizzati a guidare gruppi o a presentare a pieno titolo il metodo e la spiritualità del Movimento.
Essi svolgono il ruolo di Tutor di ogni annualità del Triennio e delle due biannualità di approfondimento, seguendo i praticanti nei siti riservati, sia rispondendo alle loro domande, sia aiutandoli a condividere gli esercizi, sia ricordando loro i passaggi specifici di ogni incontro o intensivo, e le parti dei libri che debbono approfondire. Essi sollecitano poi la formazione di gruppi territoriali sia a Roma che altrove, e li guidano, coordinandosi coi RR.
I Tutor seguono cioè i praticanti one by one, li conoscono personalmente, li motivano, ricordano loro (anche con mail periodiche) le diverse possibilità che offriamo nei vari territori e così via.
I Formatori sono inoltre invitati a produrre materiali didattici che potranno essere utilizzati anche dai RGC.
Ogni Formatore è un Missionario! E un Rivoluzionario!
I RR organizzano, coordinano, e promuovono tutte le iniziative sui loro territori.
Sono responsabili dei gruppi territoriali che nascano nella loro regione, i quali possono essere o di tipo annuale, e cioè relativi ad una specifica annualità del triennio di base, oppure misti (con praticanti di diverse annualità), ma comunque aperti ad accogliere nuove persone.
I gruppi territoriali cioè non si sostituiscono al corso Darsi pace, ma ne sono un approfondimento relazionale sul territorio. Essi quindi debbono attenersi al metodo DP e debbono essere comunque guidati da un Formatore, o da persone che il RR ritenga in grado di adempiere a questo delicato compito.
I RR inoltre sono chiamati ad irradiare la conoscenza del Movimento nella loro regione in qualsiasi modo risulti praticabile, in base alle loro capacità e a quelle delle persone con cui collaborano (campagne di informazione, volantini, conferenze, incontri, eventi etc.).
A tal scopo, e al fine di diffondere la conoscenza delle loro iniziative, i RR dovranno tenersi a stretto contatto sia con la Redazione che con i RGC, favorendo una costante circolarità informativa entro il Movimento.
In base alla crescita dei praticanti sul loro territorio i RR potranno selezionare alcuni collaboratori che possano piano piano divenire responsabili di aree interne alle regioni o di settori specifici di attività.
Ogni Responsabile Regionale è un Missionario! E un Rivoluzionario!
I RGC guidano le attività dei singoli Gruppi di creatività culturale.
Spesso sono i primi fondatori di questi gruppi, dei quali hanno definito i testi fondativi.
Essi sono chiamati a mantenere i Gruppi entro le finalità che si sono date, che sono essenzialmente quelle di approfondire un determinato ambito conoscitivo, dal punto di vista dell’esperienza iniziatica che tutti i praticanti fanno in DP.
I Gruppi non hanno cioè né un intento scientifico di ricerca né si sostituiscono al lavoro dei gruppi Darsi pace. Essi hanno uno scopo preminentemente divulgativo e rivoluzionario: nel senso che intendono portare nei diversi settori del sapere quella spinta iniziatica alla rigenerazione radicale, che il Movimento DP avverte come ineludibile in questa svolta dei tempi.
I RGC promuovono perciò ogni forma di creatività in questa direzione: produzione di post, di scritti, di video, o ideazione di qualsiasi tipo di evento pubblico finalizzato agli scopi del Gruppo.
In tal senso i RGC si terranno sempre in contatto sia coi RR per le eventuali azioni sui territori, sia con la Redazione per i vari tipi di contributo o di informazione per i siti o per YT o per Fb.
I RGC sono infine invitati a creare archivi (anche cartacei) dei materiali che via via verranno prodotti, al fine di costituire col tempo un patrimonio conoscitivo dell’umanità nascente.
Ogni Gruppo di creatività culturale è Missionario! E Rivoluzionario!
La Redazione si occupa dei siti (italiani o di altra lingua), delle Pagine FB e del canale Youtube. Ogni redattore si mantiene in contatto sia coi RR che con i RGC al fine si sollecitare contributi da pubblicare (post e Video), ma anche per pubblicizzare le loro attività sui territori.
Ogni Redattore è un Missionario! E un Rivoluzionario!
Tutta questa rete operativa, come è chiaro, è e sarà sempre più interconnessa, per cui per facilitare la circolazione interna di queste informazioni dobbiamo creare un piccolo Gruppo di Coordinamento (GCO), composto da due o tre persone, che avranno il compito di mantenere viva la comunicazione tra i diversi settori operativi del Movimento.
Il GCO redigerà ogni sei mesi un breve rapporto su tutta la situazione del Movimento, che invierà preventivamente ai membri del Consiglio, almeno una settimana prima dei due incontri semestrali di aprile e di ottobre.
Cari amici, è lo Spirito che dà la vita e crea persone e gruppi in grado di trasmettere la sua potenza. E oggi noi sappiamo che lo Spirito della nuova umanità preme in modo straordinario entro i canali stretti del cuore dell’uomo. Apriamoci allora al suo afflusso, e lasciamo che la sua corrente travolgente e benefica prenda la guida dei nostri giorni terreni.
Questo è il momento propizio in cui ciascuno di noi è chiamato a divenire un polo radiante del nostro Movimento, a sentirsi responsabile della sua diffusione, a gioire nel percepire la propria vocazione manifestarsi sempre più chiaramente, e sempre più fortemente per il bene dell’umanità e del mondo.
Vi saluto tutti con grande affetto.
Marco Guzzi
Caro Marco Guzzi dopo aver letto la lettera il primo impulso e’ quello di fuggire a gambe levate da una cosa del genere.
Vengono in mente i Guardiani della Rivoluzione di Khomeini in Iran, oppure i movimenti di Sai Baba e chi ne ha piu’ ne metta.
Nemmeno i Francescani alle origini erano cosi’!
Comunque in bocca al lupo
È vero che oltre un certo numero di persone è necessaria una diversa organizzazione, e però è proprio qui il punto dolente di ogni istituzione che si consolida e che corre grossi rischi di burocratizzazione progressiva. Mi pare che il primo punto importante sia proprio discutere a fondo dell’organizzazione e soprattutto mantenersi abbastanza elastici per poter fare anche all’interno una specie di rivoluzione permanente – cosa che non mi pare sia ancora riuscita a nessuno che io sappia… Mi raccomando… E auguri a tutti voi cari amici!
Aiuto, teniamoci forti…Non nascondo che seguendo passo passo il video mi sono venute un po’ di vertigini!
mcarla
Leggo i simpatici timori dei messaggi precedenti, con un sorriso e grande empatia. Spero di non essere preda di pruriti agiografici, dicendo questo, ma credo che tutto questo sia un passaggio necessario e fisiologico, visto l’espansione degli aderenti e dell’interesse intorno a DP.
Per la mia formazione, mi riporta in mente a quanto spiegava Don Giussani – che era di suo la persona meno incline al formalismo e alla burocraticità che si possa pensare – sul fatto che il carisma RICHIEDE un appoggio ad una struttura istituzionalizzata. Non solo non ne è in contrasto, ma se è impostata correttamente è un solido aiuto. CL ha una sua struttura formale ben stabilita, e credetemi, questo non ostacola minimamente il carisma. Non lo ostacola, vorrei dire, nella misura in cui le persone vivono il ruolo non per il ruolo stesso, ma guardando alla Fonte che rende ragione di tutto.
Io penso che il punto sia tutto qui, nel cercare la possibilità per ognuno di esprimere la propria vocazione sempre più chiaramente e fortemente (che è poi quello che viene comunicato verso la fine del terzo anno di DP). Sono curioso di questo snodo, perciò. Ho anche io i miei timori che il formalismo possa a volte prevalere, ma penso che Chi guida ha le idee chiare e soprattutto un grande affetto per noi. Se non siamo soli, possiamo permetterci di provare, sbagliare, riprovare.
Alla fine stiamo anche giocando, come con tutto.
Chi non gioca è chi rifiutò l’Amore, solo per lui è tutto diventato “diabolicamente” serio.
Cari amici, la differenza da comprendere, e ancor più da vivere, è quella tra organizzazione e organismo.
Caro anonimo, ogni organismo, come il nostro corpo (ma anche una piccola associazione o un grande movimento, qui le dimensioni risultano relative), è sempre molto complesso e straordinariamente preciso nei compiti assegnati alle singole parti, ma è anche incredibilmente libero e pieno di vita: sciolto e libero proprio se e in quanto ben connesso e ordinato.
Un’organizzazione meccanica invece rischia di essere sempre e comunque soffocante (piccola o grande che sia anch’essa: un partito o un condominio, per intenderci).
Comprendo che da fuori possano sorgere questi dubbi, ma credo che chi viva da dentro la nostra realtà non percepisca alcuna forzatura, ed è proprio questa libertà assoluta, posta al cuore di ogni nostra scelta, che fa sì che il nostro movimento cresca e si organizzi da 18 anni mantenendo, ma anzi direi, accrescendo la propria leggerezza.
Il delicato rapporto tra Spirito e Struttura d’altronde si può solo verificare da dentro l’organismo in questione…
Grazie, e auguri! Marco Guzzi
Quando 10 anni fa incontrai Marco Guzzi, e con lui DP, non potevo immaginare che sarebbe divenuto così importante nella mia vita.
Da allora ho partecipato a tutti gli sviluppi realizzati e mai ho temuto di cadere in errori irreparabili, la crescita è costellata di fasi più o meno faticose e positive ma solo così si cresce altrimenti si regredisce.
Non c’è possibilità di restare immobili.
E’ per questo che sono felicissimo di condividere con voi la gioia di un ulteriore passaggio dal quale scaturiranno nuove relazioni e carismi che non avrebbero avuto altre opportunità simili.
Impegnarci gomito a gomito per realizzare in modo Nuovo una piccola realtà comunitaria sarà faticoso e fantastico allo stesso tempo .
Sempre disponibili ad essere corretti e correggere, al dialogo franco e profondo, a riconoscere umilmente i propri limiti nell’allegria di una reale consapevolezza, saremo sicuramente capaci di limitare le cadute e giocare fino in fondo.
Coraggio quindi affrontiamo il nuovo passaggio con un sorriso.