Ciò di cui abbiamo bisogno è di una rivoluzione totale del nostro modo di essere al mondo, che implichi tutte le manifestazioni nelle quali questa esistenza si esplica. Una rivoluzione che sia al contempo esteriore e interiore, globale e individuale, economica e spirituale, poetica e politica. Una trasformazione rigenerativa della scuola, delle università, delle relazioni umane, della Chiesa, della politica e dell’economia e della civiltà in senso lato.
Questa innovazione non può che avvenire in ciascuno di noi, e quindi nelle nostre biografie, e al contempo nella società, nelle situazioni domestiche, sui luoghi di lavoro, in televisione, in parlamento. Questa rivoluzione è culturale, perché cambia le forme nelle quali abitiamo dal momento che è la forma di umanità che noi stessi siamo che sta cambiando.
Questa nuova umanità, per nascere, ovvero per procreare se stessa e il mondo interno e attorno a sé, abbisogna d’altronde di un cammino nel quale essere accompagnata e sperimentare con sempre nuova consapevolezza e gioia, questa nascita dall’alto. Per questo da ormai tre anni seguo i Gruppi Darsi Pace, fondati da Marco Guzzi, pensatore e poeta, nei quali la ricerca psicologica si coniuga con una pratica spirituale di meditazione e ascolto delle nostre parti ferite, scisse e bisognose di cura, assieme ad uno studio finalizzato a comprendere le grandi svolte della modernità e della contemporaneità, per procedere oltre.
Quello di cui abbiamo bisogno in altri termini, è di un cammino nel quale vivere questo trapasso e questa rinascita, per comprendere che esiste una via, e che è una via di salvezza. Conoscerci meglio, studiare più a fondo come siamo fatti, le nostre distorsioni, i nostri mutamenti interiori, le nostre paure e rabbie spesso inconsce; imparare l’arte del silenzio, imparare ad ascoltare la realtà e noi stessi, imparare ad abitare nuovamente il mondo perché dilatati da una sapienza con la quale siamo sempre in contatto; ritrovare la nostra essenza poetica, il nostro anelito e il nostro grido mai spento di una rigenerazione autentica e di una riformulazione artistica della nostra identità sono i tasselli del mosaico della nostra rinascita.
È ora di prendere coraggio e di sfidare le insidie e il mortorio di questo tempo finale per rinascere, facendoci portavoce dell’avvento: Cristofori, ovvero portatori di Cristo, della sua luce pasquale e liberatoria. Questo è l’annuncio: la gestazione è in corso, le doglie preannunciano sempre una nascita, la nostra, alleluia!
“La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla.”
(Giovanni 16, 21-23)
Condivido pienamente questo programma di rinnovamento e di guarigione, questa “rivoluzione totale del nostro modo di essere al mondo” e anch’io trovo in Darsi Pace un percorso che mi sostiene in questa entusiasmante avventura. Mi trovo quasi alla fine della seconda annualità, il cammino è ancora lungo e durerà per tutta la vita, ma sento che questa è la direzione giusta. Grazie.
Maria Letizia
“…ritrovare la nostra essenza poetica…una riformulazione artistica della nostra identità…”
Queste parole, Francesco, mi risuonano dentro fortissimo perché mi proiettano in un ‘oltre’
che per me vuol dire cercare e ricercare, cominciare e ricominciare, superare il già detto, il già fatto, ciò che si da’ per scontato e considerato non superabile!
Più spazio nella mente e nel corpo, e quindi più dilatazione, più espansione nelle nostre singole vite e nel mondo.
Questo per me (e penso per tutti coloro che sono nel percorso DP) si è intrecciato con la ricerca della verità della mia biografia e di quella della mia famiglia…verità e liberazione, un binomio che sto sperimentando decisamente vitale e salvifico.
Grazie, mcarla
Grazie Francesco.
Grazie delle risposte e dei commenti,
attraverso questo lavoro troviamo la forza del rinnovamento,
che ci dona la spinta propulsiva per essere creativi e poetici
e quindi insurrezionali, in questo tempo che ci chiama ad un salto
e ad una piena consapevolezza dei rischi e delle opportunità per l’essere umano.
Grazie
Francesco
Auguri Francesco che tu possa sempre essere Cristoforo “Cristofori, ovvero portatori di Cristo, della sua luce pasquale e liberatoria”. Buon cammino. Stefania