In questo periodo di altezze e bassezze che sto attraversando mi è accaduto un piccolo miracolo. I due stati si sono come implicati a vicenda (cosa mai successa) e in un momento di profonda bassezza sono stata accolta letteralmente da una forza vitale colma d’amore. In tempo reale ho sentito pensieri di vita che scioglievano i nodi di rabbia e di paura. Ancora emozionata dal fatto, ho scritto di getto sul diario questa pagina. Sono contenta di poterla condividere con tutti voi.
Mi capita che in un impercettibile frammento di tempo
tutte le molecole del mio corpo si disperdano
e si ricondensino in altra forma.
Differente solo allo sguardo attento
di chi ci risiede dentro.
Ma siccome questa “disfatta e rifatta”,
mira soprattutto a radunare la disattenzione,
l’ultimo soggetto consapevole è proprio il coinvolto.
E via!
Da lì comincia la lenta e inesorabile
opera di demolizione del mondo
così come l’umano lo conosce.
L’essere si fa puntiglioso,
preciso, metodico, quasi maniacale
nel distruggere gli elementi del bene.
Si porta dietro col suo passaggio
macerie d’ogni tipo, accumulando
avido mucchi di colpe che sconterà poi.
Ma oggi
ecco che da un cantuccio di tempo
rimasto eterno una scossa
piccola, leggera, costante,
parrebbe innocua tanto
da non essere considerata.
Ma c’è, è lì e si fa strada
fa volgere l’orecchio dell’inquieto
al silenzio dell’uomo muto
che scoraggiato lo guarda
fermo per mantenere in vita l’amore.
Qualcosa ribolle nel carnefice
tanto che all’inizio la scossa
sembra essere a suo favore.
Presto capisce contro voglia
che quel debole piccolo impulso
gentile gli muove la bocca a smorfia di sorriso.
Il contagio è lesto, la scossa si fa profonda
gli illanguidisce gli occhi da cui partono
le gocciole di una rivoluzione.
Un’onda di pace sale per i fianchi
l’anca si muove a passo.
Di li a poco l’essere si ammucchia
nell’affetto e nell’amore
di chi paziente ha saputo aspettare.
Ora è possibile. Mi viene da chiamarlo miracolo
invertire la rotta con il mare di tempesta.
Quella piccola, tenera e debole onda amorosa
non s’è fatta travolgere dai gorghi di corrente
e senza che la destra dicesse nulla alla sinistra
ha contagiato d’amore il prodigo di rabbia.
Oggi ho assistito al miracolo della rivoluzione
e so con certezza che un altro mondo è possibile.
Grazie a voi tutti per tenere a fiati alterni la nota
dell’accordo, così che altri possano cantare.
Sotto la cupola di armonici
il nostro coro si farà sempre più sonoro.
Grazie Susanna!
L’ho letta stamattina e mi ha molto colpito. Nella sua indubbia originalità, parla di qualcosa di molto prezioso, molto prezioso e molto caro. Mi verrebbe da dire, ce ne vorrebbero di più di versi così, versi che trattano di una cosa importante, dell’unica cosa importante. Ma in fondo ogni vera poesia parla di questo, non trovi?
“Il contagio è lesto, la scossa si fa profonda
gli illanguidisce gli occhi da cui partono
le gocciole di una rivoluzione…”
Qui mi riporta felicemente alla poesia di Marco, che analizziamo alla fine del Triennio DP, a quello “sguardo che non cattura” che è essenzialmente un dono, non uno sforzo. Mi piace moltissimo l’immagine degli occhi così “illanguiditi”, finalmente illanguiditi, da cui partono le gocciole di una rivoluzione…
“Un’onda di pace sale per i fianchi
l’anca si muove a passo.”
Stupendo nella sua concretezza.
Mi conferma che ogni rivoluzione vera avviene ANCHE nel corpo.
Ed è una bellissima notizia, quella di cui sia parla.
Così bella che si ha paura di ammetterlo, e dobbiamo tornarci e tornarci.
E’ quella “profonda corrente” che annota Etty Hillesum nel suo Quarto Diario,
“Negli ultimi tempi, molto lentamente, sta crescendo in me una grande fiducia, una fiducia davvero grande. Un sentirsi sicuri nella tua mano, mio Dio. Non mi capita più così spesso di sentirmi separata dalla profonda corrente nascosta in me. E quando sono appassionata ed euforica non è una sensazione forzata o dissennata, ma si basa sulla certezza circa l’esistenza di quella corrente. E non vado neanche più a sbattere di continuo contro gli angoli vivi della giornata.”
(Quaderno IV)
Particolarmente efficace l’immagine dei “fiati alterni” che tengono la nota dell’accordo. Direbbe il mio Giussani, “persone o momenti di persone da guardare”….
Grazie di cuore per aver condiviso una cosa che “ristora” così!
Aggiunta l’immagine
Un bellissimo canto Susanna!
Un delicato e tenero racconto di ciò che è indicibile!
Sono commossa!
Daniela
Grazie Susanna, è stupenda la tua esperienza e leggendo mi sono sentita partecipe.
Mi è salito al pensiero … “L’amor che move il Sol e l’altre stelle” … nel Paradiso di Dante.
E … l’onda debole … chissà che veramente quella forza che i fisici chiamano forza nucleare – debole – sia essa proprio: l’Amore?
Non sono io a dirlo, naturalmente, l’ho sentito raccontare e mi ha affascinato e da allora ho iniziato a provar ad immaginare come possa esser quell’amore che viaggia attraversando tutto l’Universo.
Le tue parole le trovo meravigliose …
“Quella piccola, tenera e debole onda amorosa
non s’è fatta travolgere dai gorghi di corrente
e senza che la destra dicesse nulla alla sinistra
ha contagiato d’amore …
Sotto la cupola di armonici
il nostro coro si farà sempre più sonoro”
Quell’amore l’ho immaginato come la dolcezza di una carezza … che si fa quasi musica e toccando dà Vita!
un abbraccio affettuoso 🙂 Barbara
Grazie Susanna,
l’onda sonora e gentile di cui hai fatto esperienza e che mi/ci giunge come attimo di dono pieno di vita, continua a risuonare e a creare collegamenti invisibili e concreti tra eterni cori celesti e terrestri.
Sto vivendo un periodo in cui “perdo pezzi” e improvvisamente anch’io talvolta sento che…niente ti turbi, niente ti spaventi e che sotto la cupola degli armonici il nostro coro e il nostro corpo si va facendo sempre più armoniosamente risonante e non giudicante. Kirye, Amen, Alleluia.
Che bel dono ci fai Susanna, con questo canto che è testimonianza di tutte le nostre speranze 🙂
Grazie di cuore!
Irene
Che incanto quello che comunichi e quanto bene e incoraggiamento mi trasmetti in questo inizio faticoso del giorno !
Grazie Susanna un abbraccio
Annapaola
Grazie Susanna di aver condiviso con noi il tuo cuore !