Penso che la sfiducia di molti di noi verso la politica abbia radici storiche, di natura culturale, sociale e familiare, molto stratificate e profonde.
La grave crisi della democrazia, che si manifesta in modo evidente nel fallimento del suo strumento per eccellenza che è il voto, non fa che confermare questa sfiducia e ci fa spesso dubitare delle concrete possibilità di portare avanti il processo di liberazione integrale dell’uomo, sulla base dei principi di libertà, di giustizia e di eguaglianza che hanno ispirato tutte le grandi visioni politiche della modernità.
Eppure sono certa che la speranza di poter riprendere il filo di un discorso interrotto alberga nel cuore delle donne e degli uomini di questo occidente ormai planetario, anche se affaticati e oppressi dalla crisi economica e dal regime totalitario della distrazione e della dimenticanza che sta umiliando lo spirito sovversivo e creativo, che è il tratto che distingue la condizione umana da quella animale.
Dovrà trattarsi di una riflessione trasversale e potenzialmente aperta e condivisa con tutte le persone di buona volontà e tutte le formazioni politiche disponibili ad un tale dialogo, che ponga al centro la seguente questione fondamentale: quale possa essere la traiettoria evolutiva del progetto democratico, oltre la sua crisi terminale e il fallimento delle ideologie del Novecento.
Nel lavoro culturale e spirituale dei Gruppi Darsi Pace, in sintonia con le visioni profetiche dei pensatori – laici o religiosi – più illuminati, sottolineiamo la necessità di inserire nel dibattito politico la consapevolezza che il progresso planetario richiede la trasformazione permanente della nostra coscienza: un lavoro interiore per superare l’io bellico e favorire l’emersione di un’umanità più relazionale.
Non è semplice né scontato trovare forze politiche capaci di accogliere la sfida di “tornare a pensare in grande” e che, oltre la difesa dei propri privilegi, accettino di mettere in discussione il “sistema”: di “mettersi in discussione”.
Ritengo perciò che debba essere valutata come una grande ed entusiasmante opportunità quella creata dalla deputata del M5S Dalila Nesci con i Seminari rivoluzionari di filosofia, avviati lo scorso luglio a Montecitorio e giunti al sesto appuntamento.
Si tratta di un dialogo tra il pensiero e la politica che si sta rivelando molto fecondo, un progetto itinerante che sta coinvolgendo la rete e al contempo il territorio italiano, mostrando la grande fame di riflessione e di approfondimento che esiste nelle persone di ogni età e condizione sociale.
Ci auguriamo perciò che l’iniziativa possa proseguire in futuro, contribuendo a quella rivoluzione democratica e non violenta che tutte le menti più lucide del nostro tempo auspicano e favorendo quel risveglio dello spirito critico, anche attraverso l’immaginazione di una nuova ed inedita “pedagogia dell’umanità nascente”, che ci renda ogni giorno più vigili, più attenti e più liberi.
L’evento “Parole guerriere. L’età dei cittadini” avrà luogo giovedì 23 novembre a Roma, presso la Sala Berlinsani del Dnb House Hotel, in Via Cavour 85/A, alle ore 17.30.
Relatori, insieme a Dalila Nesci e a Marco Guzzi, saranno la Sindaca di Roma Virginia Raggi e i parlamentari 5stelle Paola Taverna e Alessandro Di Battista.
L’accesso sarà consentito fino ad esaurimento posti, mentre sulla pagina facebook di Dalila Nesci sarà possibile seguire la diretta streaming.
Cogliamo l’occasione per proporvi il terzo seminario avvenuto il 28 settembre scorso alla Camera dei Deputati, nel corso del quale Dalila Nesci, Nicola Morra, Alfonso Iacono e Marco Guzzi hanno discusso della funzione dell’intellettuale nella dialettica politica.
“Un vecchio proverbio cinese, ancora molto attuale, invita chi di noi è preoccupato per l’anno a venire a seminare grano e chi invece si preoccupa per i prossimi cento anni a educare le persone. I problemi che abbiamo di fronte non ammettono bacchette magiche e scorciatoie, ma richiedono niente meno che un’altra rivoluzione culturale. In tal senso, essi impongono una riflessione e una pianificazione sul lungo periodo, due arti purtroppo dimenticate e raramente messe in pratica in questi tempi affrettati vissuti sotto la tirannia del momento. Abbiamo bisogno di recuperare e di riapprendere queste arti. Per farlo, serviranno menti lucide, nervi d’acciaio e molto coraggio. Soprattutto, servirà un’autentica visione globale a lungo termine — e tanta pazienza” (Zygmunt Bauman, La grande regressione).
Buona visione!
Dialogo solo con i cinque stelle,che la filosofia non sanno neanche dove sta? Senatrice taverna? Onorevole Di battista? Non mandate mi più questi avvisi finché non farete incontri seri
Caro Anonimo, ti faccio solo notare che Morra insegna filosofia nel Liceo, e che Alfonso Iacono è ordinario di filosofia all’Università di Pisa. In ogni caso credo che sia molto opportuno dialogare con chi magari non conosce la filosofia, ma sta comunque lottando per cambiare il senso e la prassi della politica. E infine, ma perché non dici chi sei? e non stai più attento a come scrivi: maiuscole, precisione delle parole etc?. Non credi che saresti un po’ più credibile nella tua critica alla nostra scarsa serietà? Ciao, e vieni ai nostri gruppi, dove lavoriamo sulle paure che ci chiudono nel nostro astio impotente. Marco Guzzi
Il tentativo di questi seminari è ambizioso ma estremamente realistico: coniugare la dimensione dell’agire politico con quella del pensiero filosofico.
Viviamo in un tempo in cui queste dimensioni sono perlopiù scisse. Da una parte la torre d’avorio degli pseudo-intellettuali, che discutono e borbottano tra di loro, si applaudono a vicenda e sono totalmente incapaci di fecondare la storia.
Dall’altra i politici, gli uomini d’azione, che ancora si illudono di poter agire autonoma-mente, senza cioè porsi in ascolto di un pensiero autentico, e quindi producono danni immensi a tutti i livelli: economico, ambientale, sociale, psicologico.
I seminari organizzati da Dalila Nesci, che vanno nella direzione di un dialogo autentico tra questi due ambiti, denotano una sensibilità e una consapevolezza che in altre aree politiche, per ora, non affiorano.
Credo che i tempi in cui viviamo ci chiamino proprio a valutare innanzitutto la disponibilità all’ascolto, al dialogo, e poi la propensione a mettersi al servizio di questa rivoluzione del pensiero e della politica.
E’ un’illusione novecentesca quella di credere che un partito possa farsi portatore, oppure no, di certi “valori”, e quindi l’appartenenza ad un certo schieramento conta relativamente, e conterà sempre meno.
Qualsiasi movimento avrà vita solo se saprà aprirsi sempre più all’urgenza di una trasformazione planetaria, personale e collettiva.
Filippo
Una bellissima iniziativa che costruisce il “pensiero ” politico di domani.
Grazie, cari amici, e grazie Filippo, in quanto cogli la grande difficoltà, ma anche la grande speranza racchiuse in queste iniziative. Io, per natura e per esperienza, non mi faccio mai molte illusioni. Cerco di stare sul pezzo, sul momento presente, sull’occasione che ci si offre. Cerco il varco, per dirla con Montale. Questa impresa richiede una grande solidarietà tra di noi, i giochi infatti sono del tutto aperti, e stare a guardare significa solo non partecipare al gioco, e, così facendo, venire semplicemente giocati dalle forze del sistema suicidario che domina questo mondo.
Ciao. Marco Guzzi
Grazie! E, riprendo le parole di Paola B., nel dire che anch’io, come lo è per molti di noi, spero vivamente che questa bella iniziativa prosegua.
In mezzo a tanta nauseante spazzatura politica, economica, sociale, chi oggi trova la forza per aprirsi al dialogo con le persone, nella difficile posizione con un piede nelle istituzioni e uno tra il cuore pulsante della gente, è degno d’esser seriamente e calorosamente accolto.
Non è più tempo per competizioni ed inutili divisioni, per chi da questo buio ne voglia uscire veramente, è tempo di unione e solidarietà!
Riconoscente e solidale con tutti coloro che stanno lavorando per imboccare l’uscita!
Un caro saluto, Barbara
Il Vangelo di oggi Luca 19, 11-28 ci dona una direzione, quella di non trattenere gelosamente ciò che di prezioso abbiamo ricevuto perché altrimenti verrebbe tolto.
“Stare a guardare significa solo non partecipare al gioco, e, così facendo, venire semplicemente giocati dalle forze del sistema suicidario che domina questo mondo.”
Grazie Barbara e grazie Aldo, è bella questa sintonia d’intenti, oltre ogni contrapposizione tipica del nostro vecchio io bellico, che fatica molto a spegnere le sue male-dizioni, le sue parole disperate e disperanti.
Saremo giudicati per le parole e le azioni che avranno nutrito la speranza, in noi e nei nostri fratelli e sorelle.
Un caro saluto.
Paola
Cara Paola, capisco il vostro tentativo di dialogo con una persona (Danila Cresci) più che con il movimento 5 stelle. Danila Cresci vi da questa opportunità ,ed è importante dialogare con tutti, ma vedere il logo dei 5 stelle nel sito della “mia” associazione a me veramente fa problema, ci stiamo identificando con un partito? Questa è propaganda politica. Chi apre il sito e non conosce i fatti, cosa può pensare?
Scusa per questo sfogo , ma ci insegnate voi a tirar fuori quello che sentiamo dentro, ed io ho voluto esporre il mio disagio. Un caro saluto, Rosanna
Cara Rosanna,
proverò a risponderti in sintesi, poiché il tema è stato ampiamente sviscerato nei post relativi ai precedenti Seminari rivoluzionari di filosofia (rinvio in particolare al primo video, pubblicato il 31 luglio scorso, che ha visto più di 100 commenti, tra i quali alcuni interventi chiarificatori di Marco: http://www.darsipace.it/2017/07/31/parole-guerriere-seminari-rivoluzionari-di-filosofia-a-montecitorio/)
Come sai, questi sei seminari rivoluzionari di filosofia sono stati organizzati dalla deputata M5S Dalila Nesci, con il sostegno ideale di Marco. E’ perciò naturale, quando si è ospitati in casa altrui, che ci sia una targa, un’insegna di colui che ospita. E non dovrebbe scandalizzarci più di tanto (anche se il nostro comune maestro scandalizzava i farisei del suo tempo proprio perché si recava in casa di persone considerate poco per bene). Si è trattato comunque di luoghi istituzionali spesso molto prestigiosi (oltre a Montecitorio, penso al palazzo Serra di Cassano, sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, dove ha avuto luogo l’incontro di Napoli, che abbiamo pubblicato oggi su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=hFWz-o_wbFU).
Del resto, Marco negli anni è stato ospite di altre formazioni politiche di vario orientamento (tanto per ricordarne alcune: la sede storica del PCI, poi PD, in via dei Giubbonari, o dell’assessorato alla cultura della giunta Alemanno), sempre cercando ciò che poteva unire in un comune intento positivo di riforma della politica.
Mi sembra poi molto difficile distinguere il dialogo con una persona da quello con il movimento di cui è portavoce, come mi sembra piuttosto difficile voler distinguere, dal punto di vista dei 5Stelle, il dialogo con Marco Guzzi da quello con il movimento Darsi Pace, che Marco ha fondato e continua ad animare. E poiché ho molta considerazione della forza profetica e della sostanza di pensiero che viene sprigionata in Darsi Pace, ritengo che, nella collaborazione con il M5S non sia tanto Marco a rischiare di ‘compromettersi’, ma piuttosto il contrario.
Ti confesso che fatico a dire la ‘mia’ associazione in riferimento a Darsi Pace (come del resto non riesco neppure a dire i ‘miei’ figli, se non con molto timore e tremore. Ricordi le parole di Gibran?: “I vostri figli non sono i vostri figli. Sono i figli e le figlie dell’ardore che la Vita ha per sé stessa….”) e considero il nostro impegno in DP come un servizio ad un processo che ci attraversa e ci sopravanza.
Non ti nascondo comunque la mia simpatia naturale e direi ‘fisica’ per questo strano movimento (che non vuole essere un partito, anzi si chiama un non-partito) inaugurato da un comico (e i comici sono per natura un ottimo vaccino contro la violenza di tutti i poteri), che ha portato in Parlamento tanti giovani animati da ottime intenzioni, al posto di tante vecchie conoscenze.
Ci sono tanti problemi da risolvere e tante difficoltà da affrontare nel M5S (dentro e fuori), ma mi sembra un terreno fecondo e fecondabile, che si mostra aperto e fluido (come tutti i movimenti in fase nascente): se sarà possibile offrire sostanza di pensiero e radicamento nella storia della politica occidentale sarà una cosa buona e auspicabile per tutti.
Ti abbraccio, sperando di continuare un dialogo fecondo e non ideologico, che entri nel merito e possa arricchire la nostra riflessione, secondo il motto che ci è proprio: liberazione interiore-trasformazione del mondo.
Paola
“a me piace la Quaresima… e il carnevale è una festa che mi annoia in maniera mortale”
Avevo scritto un commento piuttosto lungo che mi è saltato, meglio così …ringrazio Marco Guzzi per questo lavoro che sta facendo con i 5 Stelle proprio perché nutro perplessità su di loro, influenzato – è fatica fare diversamente- dalla stampa che mi parla giornalmente delle loro stranezze, impreparazione, proposte indecenti/impossibili, ecc… Una semina importante per tutti quelli che vi prendono parte, per la Chiesa nel nostro tempo (anche questo è un andare alle frontiere, le frontiere di prossimità sono quelle più difficili da individuare), per la nostra società (i pochi giovani che si coinvolgono.. molti sono da loro, se non erro). Ho visto solo parte di due incontri, oltre alla chiarezza e alla forza di Marco, sono stato confortato dalla profondità semplice di Fico nell’inquadrare la sua esperienza… mi direte che c’entra poco con la politica, ma mi sembra una premessa importante che non posso trascurare e difficile da riscontrare nei nostri politici standard, potrebbe dare nuovi frutti… grazie a tutti voi di Darsi Pace, in particolare a Marco Guzzi..il più esposto, da un sostenitore esterno (stavo per dire fiancheggiatore esterno ..di terribile memoria) marco foschini
Grazie, caro Marco, hai colto molto bene le nostre intenzioni, e anche le nostre speranze…… Marco Guzzi