La città dei mostri, la città degli uomini. Riflettere il “Cielo”, costruire la “Terra”

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3 risposte

  1. Affascinante, grazie Giuseppe.
    “… Ogni cambiamento implica una catena d’altri cambiamenti, in Andria come tra le stelle: la città e il cielo non restano mai uguali.”
    Questa mattina ho fresco il ricordo di un sogno intensissimo … un bellissimo viaggio, con molte probabilità ispirato da questa affascinante lettura che già ieri mi ha suscitato molteplici e forti impressioni.
    In viaggio … lasciando alle spalle i paesi in cui vivo, angoli di città asfittici, cupi, dall’atmosfera paralizzante … “… il suo corpo imbalsamato è quello di una mummia … “ … e attraverso l’acqua poi approdando, insieme a familiari e a tantissime persone, in una città; un luogo vitale coloratissimo, frizzante, tutto in sorprendente movimento … un luogo parallelo dai mille sapori, meraviglioso, indimenticabile … ” … la sperimentazione, in accordo dialogante col Cielo, ha permesso ad Andria la sopravvivenza, l’evoluzione, la prosperità.” …
    Ciao, un abbraccio, Barbara

  2. Grazie Giuseppe!

    Le città invisibili è uno dei libri di Calvino che più amo insieme alle Lezioni Americane. E grazie per questa lettura che ci hai proposto. Anch’io la trovo affascinante, ci penso da ieri e purtroppo non ho con me il libro, non vedo l’ora di rileggerlo.

    Questi frammenti mi fanno riflettere a come le pretese di rappresentare qualcosa, la realtà, il cielo, la natura, gli altri come se tutto ciò fosse statico e slegato da noi può solo creare mostri, anche se si parte con delle buone intenzioni. Basta guardare come abbiamo ridotto il pianeta.

    Ogni nostro agire modifica il mondo e noi stessi che siamo mondo, cielo e natura. Coraggio e prudenza, dici bene.

    Grazie a te e a Calvino!

    Buoba serata
    Adriana

  3. Davvero intrigante ed affascinante questa tua lettura, caro Giuseppe.
    Andria e Perinzia, le due città invisibili che ci portiamo dentro e con cui ci possiamo interfacciare per scegliere in quale direzione andare e superare il rischio di reali dipendenze e mostruose mutazioni.
    Scegliere il continuo lavoro operante del cantiere interiore è scoprire che il dialogo con il cielo inizia a corrispondere.
    La più grande città invisibile, entrata ormai nelle case di tutto il mondo a cui mi viene da pensare è FACEBOOK.
    La sua sfida inquietante, accolta e portata avanti nei gruppi D.P, testimoniata dall’ultimo libro di M.Guzzi: Facebook il profilo dell’uomo di Dio, ci dà come agli abitanti di Andria l’opportunità per ri-educarci e ri-orientarci sempre verso l’unica meta:
    gioiosamente rinascere, edificare, pregustare cieli nuovi e terre nuove dove il dialogo con il cielo e con gli uomini diventa “semplicemente vivere” e si fa canto stellare.
    Grazie ancora , caro Giuseppe e buon lavoro a tutti nei nostri cantieri invisibili, sempre aperti.
    Un abbraccio Giuseppina

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