La città dei mostri, la città degli uomini. Riflettere il “Cielo”, costruire la “Terra”

Commenti

  1. Affascinante, grazie Giuseppe.
    “… Ogni cambiamento implica una catena d’altri cambiamenti, in Andria come tra le stelle: la città e il cielo non restano mai uguali.”
    Questa mattina ho fresco il ricordo di un sogno intensissimo … un bellissimo viaggio, con molte probabilità ispirato da questa affascinante lettura che già ieri mi ha suscitato molteplici e forti impressioni.
    In viaggio … lasciando alle spalle i paesi in cui vivo, angoli di città asfittici, cupi, dall’atmosfera paralizzante … “… il suo corpo imbalsamato è quello di una mummia … “ … e attraverso l’acqua poi approdando, insieme a familiari e a tantissime persone, in una città; un luogo vitale coloratissimo, frizzante, tutto in sorprendente movimento … un luogo parallelo dai mille sapori, meraviglioso, indimenticabile … ” … la sperimentazione, in accordo dialogante col Cielo, ha permesso ad Andria la sopravvivenza, l’evoluzione, la prosperità.” …
    Ciao, un abbraccio, Barbara

  2. Adriana Langtry dice

    Grazie Giuseppe!

    Le città invisibili è uno dei libri di Calvino che più amo insieme alle Lezioni Americane. E grazie per questa lettura che ci hai proposto. Anch’io la trovo affascinante, ci penso da ieri e purtroppo non ho con me il libro, non vedo l’ora di rileggerlo.

    Questi frammenti mi fanno riflettere a come le pretese di rappresentare qualcosa, la realtà, il cielo, la natura, gli altri come se tutto ciò fosse statico e slegato da noi può solo creare mostri, anche se si parte con delle buone intenzioni. Basta guardare come abbiamo ridotto il pianeta.

    Ogni nostro agire modifica il mondo e noi stessi che siamo mondo, cielo e natura. Coraggio e prudenza, dici bene.

    Grazie a te e a Calvino!

    Buoba serata
    Adriana

  3. Giuseppina Nieddu dice

    Davvero intrigante ed affascinante questa tua lettura, caro Giuseppe.
    Andria e Perinzia, le due città invisibili che ci portiamo dentro e con cui ci possiamo interfacciare per scegliere in quale direzione andare e superare il rischio di reali dipendenze e mostruose mutazioni.
    Scegliere il continuo lavoro operante del cantiere interiore è scoprire che il dialogo con il cielo inizia a corrispondere.
    La più grande città invisibile, entrata ormai nelle case di tutto il mondo a cui mi viene da pensare è FACEBOOK.
    La sua sfida inquietante, accolta e portata avanti nei gruppi D.P, testimoniata dall’ultimo libro di M.Guzzi: Facebook il profilo dell’uomo di Dio, ci dà come agli abitanti di Andria l’opportunità per ri-educarci e ri-orientarci sempre verso l’unica meta:
    gioiosamente rinascere, edificare, pregustare cieli nuovi e terre nuove dove il dialogo con il cielo e con gli uomini diventa “semplicemente vivere” e si fa canto stellare.
    Grazie ancora , caro Giuseppe e buon lavoro a tutti nei nostri cantieri invisibili, sempre aperti.
    Un abbraccio Giuseppina

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