Mercoledì 14 marzo è venuto a mancare un nostro praticante della prima annualità di DARSI PACE Matteo Buffon.
Matteo era un uomo ancora giovane (quasi 40 anni), ma era affetto da distrofia muscolare e tale patologia lo costringeva a letto, vivendo in alternanza periodi di aggravamento con acute sofferenze e periodi in cui stava un po’ meglio.
Matteo partecipava con passione al dialogo con noi tutors sul sito riservato del primo anno seguendo gli incontri, leggendo i testi, scrivendo con delicatezza e gratitudine e condividendo anche gli altrui interventi. Quasi si scusava che, per il suo stato fisico, non poteva seguire i passi meditativi così come li guidavamo noi e non finiva mai di ringraziarci.
Riporto due dei suoi interventi sul sito:
Un saluto a tutti gli amici di DARSI PACE.
Sono un nuovo iscritto a questa annualità, per tre anni ho fatto parte di una comunità telematica guidata da un altro maestro romano e ora sono felice di praticare insieme a voi!
In questi giorni sto guardando con molta attenzione la prima parte del terzo incontro in modo da imprimermi bene nella mente come funziona la nostra pratica nell’immobilità. Per la mia particolare situazione di salute sto cercando di trovare la mia via per quanto riguarda postura e respirazione tenendo però fermi tutti i principi che ci trasmette il nostro maestro Marco Guzzi.
Sono certo che mi troverò molto bene qui!
Il quinto incontro! Molto bene. Domani, appena sarà possibile, comincerò subito a guardarlo con attenzione.
Oggi una Pietra Angolare, qualche pagina ben ponderata di La Nuova Umanità e ora una piccola condivisione…
Mi colpiva di Matteo che, nonostante le sue condizioni, trasmetteva con le sue parole una leggerezza ed una tranquillità, una forza incredibile!
Accudito solo dalla mamma che gli ha dedicato l’esistenza (siamo stati anche felici insieme….sono le sue parole quando l’ho sentita telefonicamente), l’ultima crisi lo ha prostrato a tal punto da togliergli la possibilità di fare qualunque cosa, ma soprattutto ciò che egli amava di più, la lettura e la scrittura. Aveva anche difficoltà nel respirare e quindi Matteo ha chiesto di farsi sedare……………
Racconta la mamma che egli guardava con interesse il film di Battiato “Attraversando il bardo”
(http://www.dailymotion.com/video/x3ojh78), profonde e bellissime riflessioni sulla morte.
Il bardo, nella tradizione tibetana, è lo stato della mente dopo la morte, è lo stadio intermedio, quando la coscienza viene separata dal corpo. Il bardo rappresenta lo stato tra la vita passata e quella futura.
E ascoltando questo documentario egli ha atteso la fine.
Non prima di aver salutato parenti ed amici a cui ha lasciato queste parole
Fate una vita felice……fate il bene e sarete felici.
Ciao Matteo grazie per il tuo esempio!
Un saluto di vicinanza a Matteo anche da me che non lo conoscevo.
Neppure io ti conoscevo, caro Matteo, ma ho capito che eri un seme buono e già stai producendo i tuoi buoni frutti.
A te e a tutti noi, sempre uniti in un’unica immortale vita, voglio dedicare, la bellezza del testo poetico ” Il risveglio ” impreziosite dalla lettura sincera e piana di Alba Rohrwacher , in chiusura del film “Attraversando il bardo ” di Battiato, proposto da questo prozioso Post, per il quale, commosso ringrazio.
Trascrivo qui parole che solo un cuore che ha imparato ad amare sa rendere reali ed eterne. Le offro qui per un copia e incolla a chi come me, le vuole meditare con calma, per tutti noi che ancora pensiamo alla morte come un nemico che ci attende al varco con un randello . Mentre è “ Solo chi sottrae il suo cuore alla ferocia dell’ego, e innalza templi all’eterno, sa che la morte non muore , ne’ mai nascerà “ .
RISVEGLIO
La mia memoria si è persa dentro la forza luminosa delle tenebre e distogliendo lo sguardo dalla luce che rabbuia il mondo , è scomparsa tra le nere acque di un pauroso mare .
La mia memoria si è persa per raggiungere luoghi di incanto e magia che profumano d’inganno. Tra riflessi d’ambra e sentori d’incenso si è risvegliata dal sogno per farsi regina di una conoscenza che contempla mille verità, ma non reclama verità alcuna.
Ha vagato tra i dispersi infiniti di un assolato deserto e avanzando immobile dai più potenti dei richiami è giunta tra i giardini segreti di Damasco, silenziosa e pura fino all’anima. Mi hai seguita fin qui , dove il respiro della terra quieta ,svela i suoi segreti .
Solo ad Ovest dove la fine ha una accogliente porta d’entrata, osservando le nuvole al tramonto, scoprirai che tutti i sogni e i luoghi incantati della terra assomigliano alla morte. Il suo richiamo è qui nella trama colorata del cielo che forma intrecci di fuoco, come vorticosi spirali di un mandala, si nasconde tra le dune silenziose ed il loro gioco di armonie segrete e nel suono del vento che le avvolge con la sacralità salvifica di un canto.
La morte è un luogo di libertà che spinge i viaggiatori all’esilio, mutevole e fiera figlia del silenzio , abbandono e visione, processo alchemico che tramuta l’ombra in luce, nel disordine apparente che conciglia gli opposti.
Era qui al crepuscolo, come un nemico di sabbia addormentato che custodisce sentieri d’amore e di paura. Ne’ bene, ne’ male. La morte è racchiusa qui : nel cerchio della vita tra il sogno e l’attesa ; è il riflesso di una immagine senza tempo, venuta a mescolarsi col ritmo dell’universo .
La morte è là dove si ravvisano i segni del divenire e attecchisce il perdono .
Non distogliere lo sguardo dalla morte, né dal suo inganno, seguilo senza farti domande , così come accetti il profumo di un fiore, o l’albeggiare di un fertile mattino.
Chi non cede ai sogni e alla magia della vita, non conosce ne’ morte, ne realtà , né conforto.
Solo dimenticando potrai morire e rinascere. Non cambiare il mondo, diventa morte e potrai raggiungere la tua parte immortale.
Per scoprire il segreto dell’ignoto, occorre attraversarlo, arrendersi alla grazia disarmati. Tra mille anni cercherai di vederti attraverso i tuoi stessi occhi , o salverai dall’abisso colui che in passato dimorò nei tuoi giorni .
Dentro ogni morte c’è una vita che conosciamo e figli che ci ameranno col cuore dei nostri padri .Dentro ogni morte, il principio di un’unica coscienza universale e tanti piccoli frammenti di assoluto, come indecifrabili germogli in cui si cristallizza l’amore eterno .
Che tu sia respiro del vento, riflesso degli astri notturni , ombra della mia assenza, mare calmo o scintilla divina , apri i miei occhi e ovunque tu sia diretta, portami con te verso un destino di irresistibile bellezza che guidi le infinite possibilità del mio spirito verso la compassione perenne .
Percorrerò ancora molti sentieri , aprendo varchi al di là del tempo e nel miracolo di un momento estatico, mentre la gratitudine della vita, si riapproprierà del suo mistero, nel mite bagliore di un raggio di sole, avrò smarrito per sempre la via del ritorno .
Solo chi sottrae il suo cuore alla ferocia dell’ego, e innalza templi all’eterno, sa che la morte non muore ,ne’ mai nascerà.
Ciao Matteo, un saluto anche da parte mia. Avevo letto i tuoi post e mi ricordavo il tuo nome. Che tu possa continuare in altre dimensioni cio’che hai con passione coraggio amore intrapreso in questa. Anche se ti conosco solo telematicamente le motivazioni profonde di stare in quel luogo virtuale ci uniscono per sempre. Al grado massimo dell’ integrita’che posso ora ti dico: let’s stay connected! Buon viaggio compagno di corso!
Mi piace pensarti in un’altra dimensione ma sempre con noi spiritualmente, Matteo! Un abbraccio alla mamma! Ciao!
Marco Maria
Caro Matteo ,aggraziato e delicato nello scrivere …..
…. anima bella grazie ….
Una meravigliosa testimonianza di speranza e luce..
Grazie per questo contributo che rimarrà…
Daria
Una preghiera per Matteo, che inizia a contemplare il Volto del Signore da vicino…..
Spero che tu abbia attraversato il Bardo e ti sia ritrovato in primavera.
Solo ieri ho letto questo post…che ha creato in me diverse emozioni. La prima, forse piu’scontata, e’ stata quella di una tristezza profonda sfociata poi in un pianto, che definirei, liberatorio. Da neo-mamna il mio cuore si e’ sentito molto vicino a quello della mamna di Matteo…
Poi pero’ ho visto il documentario di cui parla Gabriella e il mio stato d’animo si e’ totalmente trasformato in un stato di quiete, di fiducia, e di leggerezza…che bello ricordarsi che siamo qui solo di passaggio e che prima o poi ci ricongiungeremo con la nostra Fonte! Che bello sapere di potersi preparare per questo attraversamento.. Cio’ riempie la vita di significato! Se soltanto se ne potesse parlare piu’ spesso…tutte le scaramucce e separazioni tra uomini diventano cosi insignificanti davanti a questa gioiosa Verita’ che ci unisce tutti.
Grazie Gabriella e grazie Matteo per questo bel regalo…
Grazie a te Lea per questa risonanza così sentita! Hai avuto le stesse emozioni mie, sia nei confronti di Matteo sia per la scoperta del concetto di bardo il cui significato mi era sconosciuto. Davvero sarebbe bello ed importante poter dialogare più spesso sulla morte, per poterla attendere magari serenamente come di sicuro avrà fatto il caro Matteo. Ti abbraccio Gabriella