AttraversaMenti è il nome della pagina pubblica su Facebook e del “Gruppo di Psicologia e Spiritualità Iniziatica” nel più ampio progetto dei vari gruppi di creatività culturale istituiti dall’associazione Darsi Pace
AttraversaMenti sta ad indicare un passaggio, come un transitare nel confine tra un sentire uno stato emotivo ed un altro: può essere per esempio l’esperienza del passare dallo stato di tristezza a quello della rabbia, dallo stato di paura a quello della calma, dall’essere preoccupati all’essere più rilassati, da un sentirsi affaticati a sentirsi invece un po’ più tranquilli, dal sentirsi oppressi al sentirsi pian piano sollevati o più liberi.
In particolare, pubblicando su Facebook interventi o informazioni a carattere scientifico, volgiamo l’attenzione al mercato delle offerte circa le psicoterapie, le forme di relazioni di aiuto e di supporto agli altri o quegli aiuti nel campo dell’educazione o degli interventi formativi che riguardano il benessere o lo sviluppo del potenziale mentale delle persone.
Ci interessiamo dei cammini trasformativi nel campo delle spiritualità, fino alla comprensione più obiettiva dei cambiamenti che si manifestano nella persona attraverso la fede cristiana, la preghiera o le conversioni che si ottengono lungo i percorsi di iniziazione alla vita di fede.
Ossia, ci interessa soffermarci a capire cosa cambia nelle persone quando si sentono di poter dire che stanno bene, stanno meglio, sono più felici, o quando dicono che sono vittime dello stress o giù con l’umore, disperati, e che alcune pratiche psicospirituali aiutano ad attraversare queste esperienze che sono spesso fasi fisiologiche della vita.
Nello specifico ci interessa analizzare come si passa da situazioni di vita in cui si vive spesso in uno stato psichico di frammentazione, confusione, distrazione, non congruenza, ove diverse immagini del sé convivono nella nostra mente come se fossero scisse, separate una dalle altre, ad uno stato di sempre maggiore integrazione delle molteplici immagini di sé e dei rispettivi vissuti che si vanno poi esprimendo nel mondo.
Per attraversare questi stadi usiamo la pratica meditativa, che agevola lungo questa opera della conoscenza di sé e della consapevolezza. Le trasformazioni che si producono avvengono proprio nel corpo ancor prima che nella mente quando l’esperienza percepita durante la pratica si va realizzando (e non è una rappresentazione), si incarna, dando valore quindi al corpo e alle sue risonanze emotive, al proprio essere psichico e fisico come una totalità con riverberi diversi.
AttraversaMenti quindi accende un faro su tali esperienze di passaggio, sulle trasformazioni e sulle evoluzioni che riguardano l’uomo quando si conosce, quando è alle prese con stati dell’essere di volta in volta nuovi e diversi, lungo la riconquista di uno stato di sé più liberato, integro, creativo e quindi spiritualmente più soddisfacente e gioioso.
Con questa pagina vogliamo accendere anche un faro per un’ampia e specifica riflessione sulle discipline, in primis psicologiche e psicoterapeutiche, che aiutano in tali cambiamenti, in questo transitare per stati diversi dell’essere.
AttraversaMenti è, tuttavia, anche uno spazio culturale di scambi con altri interessati, in cui andremo a definire e rilanciare i saperi sull’uomo che la cultura della specializzazione tecnologica ha tenuto troppo separati in questi anni: a diversi livelli la cultura contemporanea ha sezionato l’uomo per comprendere meglio la sua natura, il suo funzionamento, pensiamo per esempio alla medicina, alla psicologia, alla filosofia, alla sociologia, ma al contempo è sfuggito allo sguardo la particolare “unicità dell’uomo”, quella visione d’insieme che fa dell’uomo un essere portatore intrinseco di “specialità”, di spiritualità dell’umanità, e i prossimi 2 video che pubblicheremo parleranno proprio di “spiritualità e iniziazione”.
L’iniziazione è proprio l’inserirsi in un percorso di indagine verso queste zone di passaggio del pensiero, della mente, dell’anima ancora “non arate” o non a sufficienza, nelle quali sono possibili forme di maggiore liberazione e pacificazione.
Chiariremo altresì alcune parole, concetti e metodologie di aiuto per le persone che già sono inserite in cammini psicoterapeutici o trasformativi, e che gravitano spesso nel disorientamento e ancor più nella sofferenza psicologica ed emotiva.
Inauguriamo un percorso che intercetti domande di senso della “Nuova Umanità Nascente” di questa nostra epoca così apparentemente triste ma altrettanto potenzialmente esplosiva.
Infatti seguiamo l’anelito forte che si percepisce dentro se stessi nella voglia di volersi ri-ascoltare, ri-orientare nella confusione e nella miriade di stimoli e paillettes colorate di un mondo troppo effervescente ma essenzialmente freddo, spigoloso, a volte respingente, in cui si fa fatica a mantenere la propria integrità.
AttraversaMenti vuole significare tutto questo.
Gli argomenti di cui ci occuperemo vanno dalle forme dell’aiuto psicologico, a quelle iniziative legate al benessere e alle forme della cura di sé, alle metodiche dello sviluppo del proprio potenziale creativo fino al ritrovamento delle antiche ma sempre attuali saggezze del cristianesimo e delle pratiche religiose di antica tradizione millenaria del mondo.
Michele Grieco, referente per il gruppo Attraversamenti.
Vi sto seguendo…grazie per essere presenti in DP (e non solo!).
Personalmente sono molto interessata a capire come e quanto un percorso di conoscenza e trasformazione individuale possa ‘ricadere’ nel sistema famiglia nel suo complesso e soprattutto come ‘gestire’ questi eventuali cambiamenti.
Un caro saluto, mcarla
Molto interessante, ed un video veramente ben costruito!
C’è un dialogo tra percorsi di guarigione psicologica e pratiche spirituali che è quasi fisiologico, e me ne accorgo anche esattamente da persona coinvolta in entrambi i cammini: ovvero lo sento non in modo speculativo, ma sulla mia pelle, per così dire. Questo dialogo è bene che sia messo a tema, con grande apertura, proprio per sfatare modi di vedere angusti e timori che ormai non hanno ragion d’essere, se pure l’avessero mai avuta.
Grazie!
Cara Maria Carla,
voglio confortarti a credere che secondo le importanti ricerche attuate da illustri personaggi nel campo degli studi sulla famiglia, come Gregory Bateson, Salvador Minuchin, ecc., si è ormai consolidata una conoscenza scientifica che sostiene e dimostra che al cambiamento di uno dei soggetti del
“ sistema organizzativo famigliare”, consegue necessariamente un cambiamento di tutto il sistema, nella più ampia visione che il sistema è qualcosa in più della somma dei singoli appartenente, e che un cambiamento di una parte provoca comunque un cambiamento del tutto.
È ovvio, che bisogna far si che il cambiamento sia un buon auspicio e nelle direzioni benefiche sperate, pregate, sostenute e che sia in direzione di un miglior adattamento dell’equilibrio funzionale del funzionamento della buona convivenza famigliare.
Caro Marco C.,
sono d’accordo proprio con quello che dici.
In effetti possiamo aggiungere e ricordare con San Paolo che il “ corpo e tempio dello Spirito”, e in più oggi sappiamo dalla scienza che corpo e psiche, emozioni e anima dell’umano sono un circuito, un insieme di espressioni dell’essere e di relazionarmi dell’uomo con l’ambiente o gli altri.
Per cui, possiamo fare in inferenza, e considerare la psiche, la coscienza pure come tempio dello Spirito, e così psicologia e spiritualità sono 2 facce della stessa medaglia, in ognuna delle declinazioni possibili, verso la guarigione e verso la redenzione.
Non ti pare? A me si???
Che belle parole, grazie infinite Michele Grieco.best custom essay
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Facendo mia la domanda di MCarla e adottando, Michele, la tua risposta, chiedo anche, ad integrazione, se i cambiamenti del singolo ( che lavora su si sé) all’interno del nucleo familiare, agiscono sempre POSITIVAMENTE anche sugli altri membri della famiglia.
Non possono esserci ad esempio, anche cambiamenti nella direzione dell’oppositività, del conflitto, della chiusura, dell’irrigidimento,… per paura/non desiderio di cambiamento?
E che cosa suggerirebbe in questi casi il terapeuta, considerato che chi intraprende il lavoro su se stessi, lo ritiene indispensabile?
Grazie Maria Rosaria
Salve Maria Rosaria,
dicevo che il cambiamento di un singolo genera concettualmente il cambiamento del sistema, ma ciò è fisiologico, direi quasi ovvio proprio perché il sistema è composto dal l’insieme dei singoli,… e poi perché ciascuno e in rapporto dinamico collaborativo o competitivo con gli altri, o in rapporto di reciprocità o in complementarità. Vi è anche un cambiamento in senso simmetrico, ossia che al cambiamento di uno in qualche atteggiamento laltro o gli altri non ne traggono un effetto benefico,nel senso che non ne vedano una ricaduta positiva, ma al contrario se ne possa avvertire tutta la paura o propositivita allo sviluppo o al cambiamento ( del sistema) che magari non è desiderato. Ma noi sappiamo che il cambiamento non è ostacolabile in quanto fa parte della vita, e chi non cambia rischia la stasi, la rigidità.
In ogni caso, a seconda dei casi, la finalità della famiglia come sistema è sostenere il cambiamento, dai figli che devono crescere, fino al loro svincolo e autonomizzazione. Cioè il fine istituzionale della famiglia e che i figli escano di casa!, e che la coppia rimanga a continuare l’opera di unione nel sostegno reciproco come da sempre, da quando si promisero nel fidanzamento fedeltà e condivisione. E per ogni epoca un modo nuovo ( cambiato!) di stare insieme. Non so se ti ho risposto.
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Grazie Michele. Nella tue generali parole si può trovare la risposta per ogni situazione! Quindi, ad ognuno, buon lavoro! Maria Rosaria
La mia mente è spesso ansiosa, desiderosa di mutamenti rapidi. Spero di apprendere a godere della calma, di un mutamento nella pace. Mariapia
I cambiamenti sono talvolta molto dolorosi quando portano a prendere delle decisioni forti, perché non si riesce più a continuare a vivere in una situazione di continua scissione d dissociazione per accondiscendere e soddisfate i bisogni altrui all’interno dell’ambiente familiare.
E talvolta è l’ultima scelta, la separazione, quella che non si vorrebbe mai attuare, perché il sogno è pur sempre quello della famiglia unita e armoniosa; ma dopo anni di lavoro psicologico e personale, si prende coscienza che rimane solo la strada di uscire da questa situazione per non morire a tutti i livelli, anima e corpo. Questi cambiamenti così dolorosi segnano profondamente tutti i componenti della famiglia.
E talvolta queste scelte sofferte ed estreme non sono capite lasciando le persone smarrite.
Qui entra in gioco la scelta di ognuno di mettersi in gioco o meno.
Ognuno è libero di compiere il proprio cammino e l’aspetto fondamentale è il profondo rispetto insieme al senso di accoglienza.
Ho scritto questa mia riflessione che porta a confrontarsi con delle realtà ben diverse dalla possibilità di continuare un cammino di crescita all’interno della coppia.
Come ho letto nei commenti precedenti l’obiettivo certo è mantenere l’unità all’interno della famiglia e sono la prima a ribadire questo, però come ho espresso precedentemente non sempre è possibile per delle ragioni molto profonde e sofferte.
Quindi….!
Grazie per aver potuto condividere con voi questo mio pensiero.
Di cuore ogni bene a voi!
Grazie a te, Renata, non so cosa aggiungere o se commentare ciò che dici. No, lascio qui, in silenzio!
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