Era un tiepido e assolato pomeriggio di settembre, non pochi anni fa. Entravo per la prima volta in quel chiostro silenziosissimo, dove pareva essersi fermato il tempo. Avevo ancora nelle mani le valige dal mio mondo di prima…
Oltre le mura delle basse celle tutte intorno, al di là dei loro tetti, era il verde sereno dei colli. Ne provo ancora il fascino struggente.
Il Padre maestro che mi accompagnava bisbigliava a tratti, da sotto il cappuccio, per non rompere il silenzio.
Eravamo soli, come se il luogo fosse disabitato. Solo i nostri passi….
Sotto l’erba del praticello, all’interno dei quattro lati ad arcate sorrette da semplici colonnine, era lì che venivano sepolti i monaci. Non un segno esterno, non una sia pur semplice croce, solo erba. Lo seppi soltanto perché me lo confidò in un sorriso il mio accompagnatore, quasi fosse una fiaba, studiando la mia reazione.
Tutto mi apparve come immerso in una grande luce.
Più di quella esteriore che pareva emanare dalle mura imbiancate e dal bianco abito del monaco accanto, fu quella interna percezione, inspiegabile, che all’istante m’indicò la realtà “altra”. Al di là di quella visibile, tangibile, che, all’improvviso, mi sembrò così relativa.
«….Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!».(Lc 17,21)
Imparai giorno dopo giorno, imparo ancora ascoltando, che solo nel silenzio cercato all’interno è possibile percepire la Realtà che abitiamo, sia pur senza rendercene conto.
Nascosta ai nostri occhi.
Il mondo sensibile, la sensibilità corporea, così ciarliera, cerca di distogliere istantaneamente, cerca di distrarre…. Bene è saperla porre al suo giusto grado, perché non sia essa a dominare.
E’ un dono del Signore una donna silenziosa, non c’è compenso per una donna educata. (Sir 26,14)
Conoscere questo, so che non è frutto o conquista di solo razionale umano; non potrebbe esserlo, non potrei non riconoscerlo.
Ne comprendo la ragione solo accettandolo come non dipendente dal mio volere, certo anche dal desiderarlo, ma essenzialmente è Dono. E’ un abbandonarsi al trasmesso dall’ Oltre, per il Quale, e grazie al Quale, è possibile godere di consolante pacificazione.
Parla al cuore dello spirito, trasmette, indica, suggerisce, l’invisibile, vitale, totale, adorabile, adorante Realtà. Abisso senza limite, in direzione perfettamente contraria a quella apparente.
Silenzio, alla presenza del Signore Dio, perché il giorno del Signore è vicino…(Sof 1,7)
Il silenzio esterno certo può essere di aiuto, almeno per me così facilmente distraibile. Sono attratto dai luoghi silenziosi e poco abitati. Ma questo non è la mèta, né l’unico presupposto. E’ solo uno strumento.
Penso allora al Crocifisso, fra un bagarre di urla, insulti e bestemmie del tanto odio… Eppure Lui, nonostante questa realtà, era lì come “E’” e sempre sarà: Rex Pacis.
Da tutto questo non può non scaturire dall’intimo che un illimitabile “grazie!”
Lunedì mattina,……ancor prima di alzarmi faccio mentalmente la lunga lista delle cose da fare, ma prima di iniziare mi accomodo nel mio angolo privato e con la solita curiosità apro il computer e leggo.
Le parole mi accarezzano, mi sembra di essere fisicamente in quel chiostro, il silenzio mi avvolge e mi acquieta.
Le cose pratiche da fare si allontanano, mi siedo comoda e comincio con il terzo passo “realizzare la coscienza incondizionata”
Rosaria
Grazie Giovanni, adoro il silenzio ho imparato ad ascoltarlo e ha sempre qualcosa da dirmi e’ nutrimento per la mia anima. Un caro saluto. Elisabetta.
E’ nel silenzio che possiamo ritrovare noi stessi.
Grazie!
Maria Letizia
Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. (Qo 3,1)
Senza quel tempo che dedichiamo al silenzio, ed impararne in ogni momento di più le meravigliose qualità,come potremmo far respirare la nostra martoriata animella….?
Un abbraccio fraterno a Voi.
Grazie alle tue parole e a Darsi Pace mi è un po’ più chiara la visione ambivalente che ho del monastero.
Un castello dove rifugiarmi e trovare la salvezza dall’infantile disastro del mondo o un luogo di silenzio, necessario per essere toccati dalla Grazia che esiste prima della fondazione del mondo.
Un abbraccio
preferisci senza manina giusy? l”ultimo partecipante che mi era piaciuto in foto poi l”ho declassato dopo dieci giorni in casa e averlo sentito bofonchiare cose a casaccio. A questo giro metto modalità silenziosa lun44 : Ad occhio preferisco Simone le foto con la manina che copre i gioielli di famiglia non mi sono mai piaciute
Edith Stein benediva i momenti di preghiera e silenzio che le permettevano un distacco dalla vita ordinaria del monastero in cui si dovevano pur fare tante faccende domestiche……..
È proprio così ognuno, in ogni ambito, ha bisogno del “suo” silenzio per riconnettersi con la fonte del proprio essere! Grazie Giovanni per questa bella riflessione
Grazie di aver condiviso questa esperienza/riflessione e di aver sottolineato l’importanza del silenzio, non è mai fuori luogo ripeterlo. Il silenzio in cui riaccordare il nostro cuore e cogliere la profondità del presente. “Riconnettersi con la fonte del proprio essere” ci ricorda giustamente Gabriella. Ho trovato commovente la luminosa parte finale.
Un saluto. Stefania
In certi istanti percepiamo come, davvero, tutto è Grazia. Vi siamo immersi; ma, troppo sovente, ne siamo distaccati, ciechi, così assorbiti dalle cose transitorie. Davvero è un “convertere” , del cuore e della mente, per poter Vivere.
Ascoltare il silenzio!… è sentirsi immersi nell’Oceano della Vita, è lasciarsi portare alla fonte dell’Essere.
Grazie Giovanni della tua condivisione che mi ha fatto sentire in sintonia con te, ha riacceso in me il bisogno di abitare questo “luogo”, nel mio quotidiano, allenandomi a ritagliare uno spazio nel frastuono del vivere ordinario.
Non possono bastarmi solo momenti e situazioni particolari come percorrere in solitudine un sentiero di alta montagna e sentire solo il rumore dei propri passi sulla pietraia, oppure sedersi sulla riva del mare o ai bordi di un ruscello e lasciarsi accompagnare dalla voce dell’acqua nel viaggio interiore.
Mi è più a portata di mano, mentre la casa già dorme, entrare in tarda serata in cappella e sostare al solo chiarore della lampada accesa davanti al tabernacolo.
Buon ascolto e un fraterno saluto a tutti i compagni di cordata
Il silenzio esteriore è di grande aiuto…. Ma dobbiamo allenarci ogni giorno di più a quello interiore, sia pur nell’ordinario frastuono del vivere umano….Qui ho sempre presente il silenzio di Nostro Signore in croce, fra tanta feroce gazzarra intorno, per non parlare del tormento…. Maestro sempre, per ognuno di noi, per nostra “salvezza”.