Cari amici, con piacere condivido la mia esperienza dell’Intensivo di fine anno a Trevi, esperienza che credo molti altri darsi-pacisti fanno, cioè quella che ai nostri incontri spesso le parole di Marco sembrano dette apposta per me: parlano di me e parlano a me.
Del resto non è certo un caso perché lo Spirito è alla ricerca di un dialogo e vuole comunicare e comunicarsi e direi che, come in questo caso, parla forte e chiaro, e noi eravamo proprio lì, in quel momento, sempre non caso, per sentire proprio quelle parole e non altre.
Amore, libertà e Rivoluzione il tema di quest’anno, il cui nesso Marco ci ha aiutato a capire con il corpo, con la sostanza palpitante della nostra persona, partendo dalle situazioni concrete in cui ci troviamo. Abbiamo, infatti, grandi intuizioni, aneliti, e, allo stesso tempo, dentro di noi strutture fortissime ostacolano ciò a cui aneliamo.
Partendo da una situazione di disagio, di difficoltà, di mancata realizzazione, abbiamo lavorato con il consueto metodo, che unisce pratica meditativa e pratica di auto-conoscimento, per far sì che queste parole, Amore, Libertà e Rivoluzione, possano trovare una qualche realizzazione proprio nella situazione di difficoltà che stiamo vivendo.
Lo Spirito ha parlato al microfono-Marco e le parole sono state chiare: basta infantilismi, accogliamo tutte le beghe da bambini, immaturità e compagnia, ma poi, in Santa francescana Semplicità, semplicemente, appunto, manifestiamo ciò che siamo adesso e ciò che adesso c’è, senza tante lagne.
Dalle parole udite a Trevi ho capito che quello che avevo deciso di fare, cioè condividervi l’intuizione di un neo Ora et Labora, rivisto e corretto in chiave meditativa e fraterna e, ora, darsi-pacista, andava fatto, per passare dall’immaginario, fin troppo pressante, all’incarnazione.
Si tratta di una intuizione che sentivo nel cuore da tempo e che solo adesso, grazie al lavoro in Darsi Pace, comincia a venire alla luce divenendo scuola SpiriArt, nell’anno appena concluso, e ad essere condivisa con voi a Trevi: intuizione di un Laboratorio che unisca Arte e Spiritualità, pratiche spirituali e apprendimento di tecniche artistiche in un’attività funzionale al lavoro spirituale. Dunque non si tratta di una giustapposizione di arte e spiritualità, ma di una sinergia tra attività manuali artistiche e attività più specificatamente spirituali finalizzata all’unico obiettivo della trasformazione interiore. Dunque arte e spiritualità entrambe funzionali alla salute interiore, alla “cura del Cuore”.
L’Intensivo di Trevi mi ha rassicurata e dato maggiore libertà nella presentazione del progetto SpiriArt, sempre nella linea, però, della “non appropriazione” francescana (altrimenti il gioco non valeva la candela e mi ritrovavo in pasto all’ego, punto e d’accapo). Quindi anche nella presentazione e nello “stare” vicino agli oggetti esposti (non sapete che fatica, per me) facevo esercizio interiore di riassestamento e correzione della rotta quasi continuo.
Esperienza che è il cuore della scuola SpiriArt: tenere “occupato” il corpo e, in parte, la mente, ritrovando e mantenendo lo stato di seconda coscienza, o osservativo equanime in termini darsi-pacisti, a monitorare, osservare, studiare, e imparare a manipolare anche la sostanza dell’anima, al fine, naturalmente, di ripercorrere di continuo il nostro percorso di trasformazione dello stato dell’io che da ghiaccio, io egoico, si va liquefacendo sempre più, io in conversione, fino ad essere più silente e, quindi, capace di ascolto perché vuoto, stato di vacuità, atto a ricevere la Parola ri-creativa, per assumere la forma che SOLO lo Spirito sa quale debba essere.
Non scrivo altro perché ci sarebbe tanto da dire e niente potrebbe sostituire il viverlo direttamente nella divertente, perché addolcita da bellezza e fraternità, esperienza di una palestra dello spirito.
La proposta SpiriArt è sperimentazione, è allenamento, per ripercorrere di nuovo e sempre i passaggi così ben indicati da Marco nelle meditazioni-contemplative che ci offre. Anche di questo ringrazio il mio Capitano, perché mi ha indicato la linea esatta da seguire nell’applicare la scuola SpiriArt ai darsi-pacisti come me.
Questa anche è una cosa buona, cioè il fatto che siamo tutti “atleti” che lavoriamo sulla stessa disciplina e, dunque, condividiamo già la linea da seguire. Nella scuola SpiriArt non facciamo altro che dilatare la pratica meditativa in tutte le sue fasi, Zommando su ogni minimo passaggio interiore indicato da Marco, sperimentandolo e, proprio fisicamente, attraversandolo e “realizzandolo”.
Come questo avvenga è molto semplice, sul metodo avremo modo di parlare, per chi lo vorrà, e non mi dilungo ora. Preferisco invece comunicarvi il mio piacere di osservare come, questa intuizione di unificazione interdisciplinare, che io sento da sempre molto forte e viva in me, si manifesti in molti altri con cui non se ne era mai parlato prima: ho visto musica, canto e parola insieme nella meravigliosa proposta di Silvia, Daniela e Susanna; ma anche l’esperimento magnificamente riuscito di collaborazione artistica tra Grazia e Beatrice, pittura e scultura; e la geniale commistione di Qi Gong – Tai Qi e parola poetica fatta da Paola (tra l’altro, tra tutti, è l’esperimento più vicino a SpiriArt perché una certa gestualità, condotta in modo opportuno, fa proprio “scendere” le parole dalla testa al Cuore, nelle profondità e, quindi, diventa una vera meditazione in movimento nell’ascolto e assorbimento di parole bene-dette).
E tutti questi esperimenti, tra cui includo la proposta SpiriArt, Arte e Spiritualità, meditazione, pratiche spirituali e manualità artistica, fanno tutti riferimento allo stesso percorso trasformativo e iniziatico di Darsi Pace, proprio a quello che stiamo vivendo e realizzando in noi. Fraternità? È questa. Mi sono sentita a casa.
Nella foto Allieve scuola SpiriArt anno 2017 – 2018,
ospitata dalla Parrocchia S. Nicola di Mentana
Spero cresca in voi la curiosità di affacciarvi ai laboratori SpiriArt, un po’ come quella del Mister Ciarella
Cara Isabella, avendo visto da vicino gli oggetti in mostra posso testimoniare che sono veramente belli, di una originalità ‘ispirata’, ma lavorati con una cura da cui traspare amore. Complimenti per il lavoro fatto e per quello che farai/farete/faremo. Grazia
Grazie, cara Isabella, prima di tutto per le tue creazioni che abbiamo potuto vedere a Trevi e per l’intensa conversazione nata attorno a loro che mostrano come le mani collegate con sempre più profonda consapevolezza alla mente e al cuore siano capaci , anche nei più piccoli dettagli, di trasmettere bellezza e nutrimento per il corpo e per l’anima.
Diventano segni di stato di “Grazia” per esercizi di condivisione e di sano discernimento anche terapeutico per il nostro mondo malato di brutto e malefico narcisismo.
Ad meliora cara in questo tuo/nostro fecondo percorso di SpiriArt darsipacisti.
Giuseppina
Ringrazio io voi,
perché, in questa mia sudata condivisione del progetto SpiriArt, che ha visto un parto pluriennale attraversando vere e proprie doglie, ho sperimentato da parte vostra accoglienza e risonanze positive. Comprendo, in questo Grazie, anche tutti coloro che mi hanno commissionato dei lavori, dal momento che lì ho rifiutato di vendere i prototipi per diversi motivi che, se vorrete vi racconterò.
Vi ringrazio perché il “ritorno” del mio parteciparvi l’idea mi ha confermato il non trattarsi di pura follia o di utopia, anche se, a dirla tutta, una buona dose di follia da parte mia, c’è stata nell’aderire a questo invito interiore.. Ma, proprio per questo, le intuizioni vanno sottoposte al discernimento della vita e della storia, dunque, sentirle accolte mi ha dato una grande Gioia. Di questo: Grazie!
Credo sia un’esperienza fantastica di unione e comunione.
Spero di esserci il prossimo anno.
A settembre mi iscrivo ai gruppi darsi pace
Sei la benvenuta Paola, Darsi Pace funziona: provare per credere!