La tecnologia della Nuova Umanità

Commenti

  1. È vero caro Marco. Non si può vivere senza speranza! Colpito da grave handicap, con malattia progressiva, ascoltando ritrovo ancora e di nuovo consolazione e nuove vie di senso per sperare.
    Mi pare che deve essere davvero grande e potente la pazienza, e la fiducia nel discernimento, per convivere in questo mondo così complicato, tecnologico e mercantile. Credo e voglio credere in ciò che da tanti anni ci ricordi e di continuo riproponi ma sempre con grande freschezza e novità. E per questo ti ringrazio e ti auguro tutta la forza che sempre ti serve per non mollare mai questa ricerca.

    Un abbraccio,
    Fabio.

  2. Caro Fabio, sì, dobbiamo essere dei veri combattenti, qui sulla terra.
    E tu lo sei!
    La tua lotta quotidiana, costante, senza posa contro le limitazioni della tua condizione, testimoniano a tutti noi la grandezza dell’essere umano, il nostro compito sublime e terribile, a volte, di dare senso, di edificare un mondo quasi contro ogni evidenza.
    Forse è solo uno Spirito davvero eterno e in se stesso gioioso l’unica fonte di tanto coraggio.
    Un abbraccio.
    Marco

  3. giancarlo salvoldi dice

    Caro Marco,
    la tecnologia è meravigliosa e terribile insieme, e io ne provo entusiasmo e paura insieme.
    Ettore Majorana, uno dei più grandi geni dell’umanità, e cristiano a tutto tondo, aveva capito la fissione nucleare prima di Fermi ma distrusse tutto, rinunciando alla gloria e alla ricchezza, perchè la sua fede non gli permetteva di essere complice della Hiroshima che aveva visto all’orizzonte.
    Ha vinto la tecnologia ad uso militare con cui è stato fermato il nazismo, ed è un gran bene, ma da 80 anni ogni 6 di agosto il mondo intero piange un grande lutto.
    Dici bene che non dobbiamo avere paura di ciò che creiamo noi, e che dobbiamo avere la massima apertura, ma questo va bene se ciò che creiamo lo sappiamo anche controllare.
    Quella di Hiroshima è stata una scelta di cui ha dovuto farsi carico, per forza e drammaticamente, la politica.
    Sul nostro pianeta, oggi, a chi vorremmo affidare una tale scelta?
    La tecnologia occupa tutti i campi del sapere e dell’agire dell’uomo, e io accolgo la ricerca come una benedizione, ma vedo che c’è una tendenza fortissima ad utilizzare le biotecnologie e l’ingegneria genetica in modo selvaggio.
    In nome della scienza e del progresso si ha la pretesa di porsi al di sopra della legge, della morale e della politica.
    E per narcisismo ed arroganza si mettono in atto sperimentazioni che cominciano ad incidere pesantemente sugli esseri viventi, vegetali, animali, ed anche sugli esseri umani.
    Ti ringrazio perchè mi orienti verso apertura e coraggio, ma ho tanti dubbi.

  4. Caro Marco,

    interessante direi “come al solito” (ed è una buona abbondanza, per certo, quella alla quale ci hai abituato) questa chiacchierata sulla tecnologia ed in particolare sui social media. Dal libro La Nuova Umanità in avanti, dai suoi saggi veramente densi e pertinenti sul tema, la riflessione in merito all’uomo nascente e al suo inestricabile intreccio tecnologico è di casa nel pensiero Darsi Pace, e direi – per quanto poco conta la mia opinione – che è realmente un servizio alla comunità più ampia, dove purtroppo non vedo rilanciata così costantemente questa linea di riflessione, pur così importante.

    Forse una linea complementare di meditazione, probabilmente qui non sviluppata anche per limiti di tempo, potrebbe essere quella del cambiamento conseguente anche dei consueti assetti informativi. In particolare mi sembra rilevante la crisi degli strati “intermedi” di elaborazione del sociale, come il giornalismo classico, così spesso bypassato dai comunicati “ruspanti”, su Facebook o Twitter, di un presidente USA (o anche dei nostri politici di turno). Il giornalismo certo non ha quell’anima vergine ed integra che spesso vorrebbe far credere, tuttavia vedo questo erodersi della sua credibilità anche ad opera della tecnica, con qualche preoccupazione (come appuntavo qui http://www.segnalerumore.it/2018/12/problemi-di-crescita-in-fondo.html).

    Solo una cosa che mi veniva in mente a margine, insomma. Certo le diramazioni sono infinite ma infinitamente importante è percorrerle, mi pare, per essere davvero “contemporanei” (che come sappiamo, è difficilissimo).

    Grazie.

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