Cinzia
Tutto è cominciato da un desiderio.
Sentivo forte, netto, il desiderio di lasciare a Pietro un libro col Padre Nostro.
Già da tempo avevo messo mano al mio progetto, ma poi tutto si era arenato nelle pastoie del dubbio. E mi ero bloccata.
L’entusiasmo iniziale si era andato spegnendo di fronte alle difficoltà concrete.
Ero nello stallo, nell’inconcludenza: la mia acqua sorgiva era diventata palude stagnante.
Eppure sentivo che solo io potevo fargli questo regalo, nessun altro se non io.
Mettere a fuoco questo e risentire determinazione e slancio per riprendere in mano il mio progetto è stato un tutt’uno.
Fu così che ebbi l’intuizione di chiedere aiuto a Giuliana: avevo bisogno di una spalla per concretizzare il mio desiderio rimasto sotto le ceneri, ma ancora acceso.
Giuliana
Nella richiesta di aiuto di Cinzia, sentivo il desiderio di una madre di lasciare al figlio un dono prezioso: la preghiera di Gesù.
Mi sentivo attratta dallo stare accanto a lei per confezionare questo regalo: era entrare in punta di piedi nella preghiera che dice la nostra identità.
Dono prezioso da realizzare per Pietro, dono prezioso anche per me.
Opportunità da vivere in profondo ascolto.
Cinzia
Durante gli incontri, ogni volta carichi di emozioni, le parole, i pensieri prendevano ordine e piano piano davano corpo al libro.
Così risentivo scorrere l’energia bloccata.
Lavorando insieme potevo lasciarmi esplorare le diverse possibilità e dettagli senza il timore di disperdermi: mi sentivo contenuta dalla capacità di sintesi di Giuliana che sempre ritrovava il filo del discorso.
Se il ‘concepimento’ era avvenuto in silenzio e solitudine, ora la gestazione e il travaglio erano accompagnati da una mano amica.
Giuliana
Ascoltavo in ogni racconto di Cinzia il suo desiderio di trovare parole che arrivassero a Pietro.
Era come svuotarmi di me per fare spazio a lei, a Pietro, ad Antonio, a Irene senza sentire il vuoto come un farmi fuori, mettermi da parte o sminuirmi, era consentire al desiderio della madre di portare a galla il mio sotterrato desiderio di maternità.
Abbandonarmi nella paura, riconosciuta ed espressa, di disperdermi nei dettagli, tutti interessanti, a cui mi sollecitava Cinzia ammorbidiva la mia fissità su alcuni particolari e mi portava dentro una visione di più ampio respiro.
Eravamo due, e anche di più, eppure percepivo unità; le nostre diversità riconosciute, non negate, non giudicate diventavano beni scambievoli che ci arricchivano e facevano affiorare in noi parti restate in ombra.
Frammenti di nuova umanità prendevano luce.
Cinzia
Aderire al mio desiderio profondo di realizzare il libro per Pietro, è divenuto forza ricevuta per passare all’azione.
E quando mi capita di fissare lo sguardo sulla morte, sento che l’unico gesto necessario è proprio il ‘lasciare’, lasciare che una parola antica gli arrivi con un linguaggio nuovo adatto a lui.
Parola che mi attraversa e che voglio passargli come viatico.
Senso per me di un compimento, di un testamento.
Giuliana
Realizzare accanto a Cinzia il libro del padre Nostro per Pietro è stata opportunità per conoscermi più a fondo, per riattraversare momenti della mia vita con lo sguardo che osserva e non afferra, per sentire nel mio desiderio di conoscere il desiderio di comunione e scoprire in esso la maternità troppo a lungo rifiutata.
Dispormi ad entrare nella preghiera del Padre nostro insieme a Cinzia è stato vedere nel mio travaglio esistenziale la forza della vita che si incrementa e si espande in me se, riconoscendola, decido di mettermi al mondo più vera e più libera, figlia amata, finalmente me stessa.
Evviva! Non vedo l”ora. Grazie Anita ?https://educheapessay.com/
Sono profondamente commossa. E grata per la condivisione
Mi sento in sintonia con Francesca…”profondamente commossa e grata per la condivisione”.
Grazie davvero a Cinzia e a Giuliana…
questo loro “parlar tra donne” in modo così creativo e profondo
ci dice che è possibile dare vita a legami diversi rispetto a quelli che ordinariamente si vivono.
Nell’ascolto di noi stessi si apre la porta che conduce autenticamente agli altri, e alla possibilità di creare con loro esperienze costruttive e appaganti!
Auguri per il nuovo anno a tutti,
maria carla
Davvero bella e toccante questa esperienza di creatività che nasce dall’amore condiviso nei confronti di una persona così speciale, amata dal Padre come ciascuno di noi è accolto e amato da Lui.
Mi riempie di gioia constatare nel racconto di Cinzia e Giuliana come l’io umano sia dotato di un potere creativo del quale forse noi non siamo sufficientemente consapevoli e che, se lasciato emergere, magari con fatica, diventa espressione di amore e di vera libertà.
Carissime Cinzia e Giuliana, grazie infinite per il meraviglioso dono che avete fatto a Pietro ed anche a noi!
Un abbraccio ad entrambe
Maria Letizia
Care Francesca, Maria Carla e Maria Letizia, grazie per le vostre risonanze.
Riattraversare l’esperienza vissuta con Cinzia in questo tempo di Natale mi fa sentire il “parlar tra donne” come conferma del mistero che siamo.
Parlare in ascolto, lasciarsi ingravidare da una parola che non è astrazione, ma un modo nuovo di essere uomini e donne dove la disabilità viene osservata non per essere etichettata ma per entrare più a fondo dentro la propria umanità.
E’ difficile e faticoso cambiare sguardo, eppure quando riusciamo a spegnere pensieri detti male, quando riusciamo a parlare tra di noi senza lasciarci dividere dalle nostre differenze, aiutandoci a guardarle senza giudicarle, senza estraniarci da nulla e da nessuno, allora possiamo uscire da quel piccolo Io che crede di sapere tutto e possiamo disporci a conoscere il nuovo e il diverso senza farcene spaventare.
Abbiamo bisogno di percorsi che ci consentano di conoscere più in profondità chi siamo per sperimentare che possiamo ricominciare, rinascere un po’ più unificati, pacificati, più felici.
Vi abbraccio, Giuliana
Carissime Cinzia e Giuliana vi ringrazio anch’io della condivisione del vostro percorso dove il parlare tra donne si è realizzato in modo profondamente nuovo, umano, creativo molto interessante e proprio per questo lontano dalle banalità che lo stato ordinario quotidiano porta a vivere.
..Parola che mi attraversa e che voglio passargli come viatico…senso per me di un testamento.. sento nelle tue parole carissima Cinzia il grande dono fatto a Pietro e a tutti i figli, di un accompagnamento spirituale quasi a dire…sei venuto al mondo per scoprire questo ogni giorno.. nel nome del Padre e nella bellezza del tuo mistero.
La scrittura aumentativa usata con amore per una persona speciale è un valore aggiunto che include abili e diversamente abili in un messaggio che ci unifica, ci sostanzia e ci nutre.
….decido di mettermi al mondo più vera e più libera, figlia amata, finalmente me stessa.. carissima Giuliana sento come il tuo accompagnamento, materno e fiducioso, realizza una comunione dove accogli, fai spazio ma, come ben dici, senza annullarti, rimanendo te stessa nella relazione con l’altro, comprendo come la paura si può vincere, come cambiare sguardo non annulla, ma rende più veri e felici.
Grazie ad entrambe. Grazie a Darsi Pace.
Rosanna V.
Carissime Cinzia e Giuliana ,
l’immagine che mi ha accompagnato durante la lettura del vostro “…parlare tra donne “
é l’incontro tra Maria ed Elisabetta….
ambedue a parlare di maternità…tra donne in un in con tro gravido, generativo ….
Le parole di Cinzia e Giuliana gravide di desiderio, si incontrano , si abbracciano , rimbalzano , risuonano .
Altre parole, ascoltate nell’omelia di don Alessandro , si allineano
“ abbiamo bisogno di parole buone, di parole care , di parole esatte per far ripartire la vita ,
per riconoscere nuovi inizi”
Altre parole mi accompagnano …sono le poetiche parole di Mariangela Gualtieri
che davvero rendono inesauribile la sua poesia”le giovani parole “
“ ringraziare desidero
per la bellezza delle parole
natura astratta di Dio
per la lettura , la scrittura che ci fanno esplorare noi stessi e il mondo “
Grazie Cinzia , grazie Giuliana per il dono prezioso della vostra condivisione ,
grazie per il bene dell’Amicizia “eravamo due e anche di più”
Un abbraccio pieno di gratitudine Irenilde
Lo sforzo di tradurre in parole/simboli ciò che ci muove dentro è non solo un esercizio utilissimo per esplorare
il sommerso che è in noi, ma diventa bisogno per individuare il senso più profondo del nostro essere al mondo,
il quotidiano nel quale viviamo , le relazioni che ci interrogano e ci provocano.
Grazie Cinzia,
Sonia
Che bella esperienza di amicizia e di crescita umana, soprattutto affettiva! Auguri vivissimi anche per il destinatario, che si sentirà molto amato! Amare e essere amati è felicità! Mariapia
Grazie Cinzia e Giuliana di aver condiviso questa bella iniziativa espressione di amore e creatività che ci mostra concretamente come l’agire in un vero spirito di comunione fraterna ci liberi dalla violenza della competitività, ma anche dal moralismo doveristico e ci faccia sentire più realizzati e felici. Il titolo del post sembrerebbe consegnare questa esperienza all’ambito del genere femminile, anche se è stato realizzato da donne, mi pare abbia un valore generale.
Un caro saluto. Stefania
Cara Cinzia cara Giuliana,
avete creato Bellezza a tutti i livelli, affettivo, relazionale, estetico, etico. Ne sono commossa e grata.
Un caro saluto,
Adriana
Sono felice di esprimervi la gioia che ho sentito nel leggervi, nel sentire che avete vissuto, pur nelle difficoltà iniziali, una comunione di intenti rivolta alla ricerca di realizzare la preghiera del Padre Nostro a Pietro, per fare in modo che Lui la potesse conoscere .
Sono felice che questo sia stato possibile realizzarlo GRAZIE AL DESIDERIO CHE CINZIA AVEVA PER FAR DONO AL FIGLIO ; la forza del desiderio è generativa e rende la vita più ricca.
Grazie Cinzia e Giuliana , condivido appieno e mi congratulo
una caro saluto Carmen Bezzi
Care Rosanna, Irenilde, Sonia, Mariapia, Stefania, Adriana e Carmen,
grazie di cuore per i vostri commenti che sento risonanti con l’esperienza che Cinzia ed io abbiamo voluto condividere.
Avere scelto come titolo del post “Parlar tra donne..” non vuole escludere il genere maschile dal parlare, ma vuole aprire ad uno spazio in cui i generi si fanno coniugazione.
Faccio presente che le immagini utilizzate sono state realizzate da don Giuseppe Sala e che la grafica del libro e la supervisione del linguaggio simbolico sono state curate da Antonio, marito di Cinzia, con cui Cinzia ha condiviso i passaggi nella realizzazione del lavoro.
Parlare tra donne vuole aprire al lato femminile che è presente in ogni essere umano, l’incompiuto come lo chiama Annick de Souzenelle, terra oscura che ci abita e va fecondata perché nasca il nuovo in ciascuno di noi.
Nessuna separazione di genere quindi, al contrario la gioia di esplorare il sommerso senza paura e senza paura mantenere aperti la relazione e il dialogo.
Vi abbraccio, Giuliana
Che titolo curioso è questo, mi sono detto. Di cosa parleranno “tra donne” su Darsi Pace? Di scarpe e vestiti? Un gruppo di sole donne, forse una variante stilistica di Darsi i panni, oppure è un cenacolo femminile d’ispirazione biblica, pronte a dirsi, tra loro e con malcelata invidia, “Come sono belli i tuoi piedi nei sandali, figlia di principe”, o a darsi consigli su quali sandali, collane, braccialetti, anelli e orecchini e ogni altro ornamento indossare per essere molto affascinanti, al pari di Giuditta? E lì per lì l’ho snobbato, perché mi è difficile rammentare per tempo che molti sono i miei pregiudizi, anche di genere. Poi mi son detto, proprio a ragione di una iniziale iniziatica e ancor debole autoconsapevolezza, che “parlar tra donne” non necessariamente si connota rigidamente come esclusivo, ma anzi può essere un invito pedagogico rivolto al maschile a prestare ascolto a voci più sagge della propria, e mi sono deciso a leggere il post.
Che sorpresa, che meraviglia! Quanto mi sarei perso se avessi dato inconsapevole ascolto ai miei pregiudizi! Grazie di cuore, Cinzia, Giuliana e a voi che avete commentato, perché mi avete dato molto a cui pensare, partendo dal desiderio, da dove “tutto è cominciato”, e proseguendo su come si affrontano le difficoltà che ogni impresa degna comporta, sul cercare aiuto e a come si struttura una collaborazione amicale e feconda, ma anche a leggere qualcosa di tecniche di cui nulla so, come la scrittura aumentativa, e di un’autrice, la Souzenelle, che non conosco. Poi chissà, magari anche il Padre Nostro, che ormai più non ricordo, e da ultimo ma non ultimo, a riscoprire la dolcezza di un sentimento, la gratitudine, che ho troppo a lungo negletto.
L’amore cosa ha mosso…!!! Dal desiderio di una singola madre, si è propagato, a cerchi concentrici, toccando sfere individuali, familiari, amicali, gruppali ( tante e grandi anche le emozioni di noi che leggiamo!).
Grazie Cinzia e grazie Giuliana!
Mi unisco a quanto fin qui detto. Aggiungo solo che, ulteriormente sollecitata, auguro che il materno in ognuno di noi, possa dare alla Luce al più presto, ” Linguaggi” capaci di trasmettere fede/ preghiera ai nostri figli e agli altri!
Maria Rosaria
Grazie di cuore Andrea per non esserti lasciato giocare dai pregiudizi e avere unito la tua voce alle nostre in un ascolto che non si ferma alla superficie. Il tuo commento mi regala gioia.
Cara Maria Rosaria spero tanto anch’io che attraverso il lavoro interiore possiamo sperimentare la gioia di ricominciare portando la forza del cielo nei linguaggi della terra. Grazie in un abbraccio.
Giuliana
Cinzia e Giuliana e Antonio e Pietro e Padre nostro,
ed io e noi che abbiamo guardato e ci siamo messi in ascolto ed abbiamo scritto,
penso che nel linguaggio aumentativo disegnerei un cerchio di umani che si tengono per mano,
abbracciati tra noi, abbracciati dal Padre nostro, abbraccianti Pietro e tutti i ragazzi e le ragazze come lui.
Potenza di amore, intelletto, volontà, solidarietà.
E svuotamento perchè dal silenzio affiorassero la parola e il simbolo e il disegno.
Il frutto sono state poesia e creatività piene di senso della vita, di significato della relazione, e di comunione.
Il libro realizzato e le collaborazioni per realizzarlo sono un pieno di bellezza.
Grazie, GianCarlo
Grazie di cuore Giancarlo per la tua risonanza che sento affiorare dallo svuotamento e dal silenzio, dal luogo in cui l’Io comprende di essere coscienza aperta a qualcosa di abissale, difficile da dire anche se tutti la viviamo.
Nel nostro cammino comprendiamo che attraversare con fiducia il Nulla che ci abita è entrare più profonda-mente nel mistero che siamo e farlo nella fede del Vero Uomo ci permette di sperimentare che tutto l’arretrato è sciolto e che la liquidazione
“mette in salvo
Le donne per i figli di domani” (Marco Guzzi, L’Assoluzione, Parole per nascere, pag.37)
Parlar tra donne ha voluto comunicare l’esperienza di cambiamento di stato dell’Io possibile per tutti, maschi e femmine.
L’augurio per il nuovo anno è di poterci spostare un po’ di più nello stato relazionale e da lì sentire affiorare il canto che risarcisce.
Ti abbraccio, Giuliana
Che sorpresa! Come se si fosse aperto all’improvviso uno spicchio di mondo!
Il vostro dialogare così fluido e scorrevole rinfresca l’animo.
Vedere come la ” debolezza” di una diventi forza nell’altra, nello scambio reciproco, mi dona una serenità che somiglia ad un tintinnare di campanelli.
Vedo una infinita rete connettiva(di filo bianco su sfondo scuro), dove ognuno, nel momento in cui attraversa un vuoto per passare da un filo ad un altro, non teme di cadere nel vuoto, perché il prossimo filo è sempre abbastanza vicino per potercisi aggrappare senza lasciarsi ingoiare dal vuoto .
Grazie
Ho avuto il piacere di ricevere in dono il frutto di questo prezioso lavoro.
Lavorando in un centro per ragazzi disabili ho potuto apprezzare il libro che attraverso i segni e le immagini arriva proprio nel cuore della parola.
Penso che tracciare percorsi nuovi sia proprio il passo che ci è chiesto per diventare assaggio di nuova umanità.
Grazie a Giuliana per il bellissimo regalo e per aver avuto il coraggio di liberare in te energie compresse.
Grazie a Cinzia per la sua testimonianza di vita e per aver dato ascolto all’amore che la abita.
Grazie anche ad Irenilde perchè ha evocato parole che suonano sempre nuove e da approfondire.
Un abbraccio a tutti.
Lula
Cara Claudia,
con la tua risonanza dai una bella immagine dell’attraversamento del vuoto, un passaggio importante nel percorso iniziatico nel quale sperimentiamo di non essere annientati, come l’Ego vorrebbe farci credere, ma di trovare il Filo che unisce e rivela chi siamo davvero.
Cara Lula,
una mia amica e nonna alla quale ho regalato il libro mi ha detto che la sua nipotina (3 anni) sta già leggendo le immagini, questo ha aggiunto gioia alla mia gioia.
Ho vissuto l’esperienza con Cinzia come ulteriore recupero della vista più vera di me e ciò che è venuto dopo la presentazione del libro ad altre persone è stato inaspettato, come un miracolo.
Grazie ad entrambe in un abbraccio, Giuliana