Pubblichiamo il primo intervento di Marco Guzzi al seminario intensivo “La struttura che connette” organizzato da Aleph Umanistica e da Mauro Scardovelli.
Seguirà a breve il secondo intervento alla settimana estiva che si è svolta a Trevi nell’Umbria nel luglio del 2018.
Con il forte invito all’umiltà e all’unità che caratterizza la riflessione di Marco, la redazione del sito Darsi Pace augura a tutti un buon anno nuovo!
8 risposte
Grande Marco Guzzi!
Il mettere a fuoco l’atto di volontà, il de-cidere/re-cidere come espressione creativa di un IO libero non condizionato, suscita davvero una grande voglia di cambiamento, partendo ‘in primis’ da noi stessi, reinterpretando in modo non vittimistico il nostro passato e proiettandoci responsabilmehnte verso il futuro…GRAZIE, mcarla
Dalla pagina facebook di Darsi Pace:
Almeno fino alla fine del XX secolo
prevaleva l’idea che si dovesse lottare
per sistemi sociali più giusti, in un confronto
essenzialmente tra visioni economiche.
Molti vivono ancora in questi schemi.
Molti continuano nelle loro perorazioni morali,
per altro davvero noiosissime ormai,
ignorando che da tempo
sappiamo molto bene
che il problema è prima di tutto
mentale. Una mente scissa
non può mai essere unitiva o solidale,
come una motosega
difficilmente potrà tessere
un ricamo. Può fingere, certo,
il nostro ego, può sforzarsi
di essere “buono”, ma buono
è solo Dio, ci dice il Cristo. Buono
è cioè solo l’Uno
e chi si unifichi al suo Spirito. Perciò,
se vogliamo la pace e l’amore,
dovremmo solo
curare le nostre menti scisse,
e aiutarci vicendevolmente
a uscire dalle gabbie
delle nostre illusioni, specialmente
da quelle moralistiche, ideologiche,
e religiose, in quanto
l’ipocrisia religiosa è notoriamente
la più livorosa, e spesso trabocca di odio,
proprio quando parla di amore
per il prossimo, o per i propri nemici,
come ci ha insegnato il cattivissimo
e lucidissimo Zarathustra. E’ sempre
il nostro vecchio Ego che si difende,
con acuto spirito di vendetta,
mostrandosi “buono”
davanti agli uomini. Ma è troppo brutto
per essere credibile.
Marco Guzzi
Molto interessante il concetto che la vera rivoluzione permanente nasce dal continuo vigilare sulla propria mente e dalla decisione, non presa una volta per tutte, ma reiterata ogni momento, di superare lo stato di separazione dagli altri, stato nel quale ricadiamo continuamente. Mi ha colpita positivamente anche l’affermazione che la volontà creativa può cambiare non solo il futuro ma anche il nostro passato. Aspetto la seconda parte. Grazie, Marco!
Maria Letizia
Solo, grazie.