Darsi Pace: a fine settennio

Commenti

  1. Che bello ?,grazie della tua condivisione .

  2. Giuseppina Nieddu dice

    Grazie, Laura. La tua condivisione esperenziale sottolinea la bellezza del dono che viene incontro alla consapevolezza della nostra fragilità . Il tuo sorriso , prezioso, come il battello di salvataggio che ti ha portato all’altra riva, continua a regalare sorrisi anche a me, per approdare all’Amicizia sempre più definitiva con noi stessi e col Mondo intero.
    Grazie
    Giuseppina

  3. Antonietta Valentini dice

    Semplicemente, grazie, grazie di cuore!
    Antonietta

  4. Bellissima testimonianza grazie

  5. Giuliana Martina dice

    Grazie cara Laura per la tua testimonianza di fine settennio nella quale ritrovo molto di me.

    “Accettare la nostra crisi di identità personale, storica ed ecclesiale come una straordinaria occasione di conversione e di ricominciamento, e cioè con spirito pasquale. Sono parole di Marco a commento dell’immagine proposta da Giovanni Paolo II (Novo millennio ineunte 58)

    “Un nuovo millennio si apre davanti alla Chiesa come un oceano vasto in cui avventurarci”

    Le riprendo sollecitata anche dalla barchetta di legno color turchese con su scritto SALVATAGGIO.

    Il lavoro di questi anni mi rende sempre più consapevole di essere una barchetta che naviga in un ampio oceano; la navigazione in mare aperto richiede di essere avventurieri dello spirito, esploratori umili e perseveranti che non facciano finta di essere sani, capaci di fissare lo sguardo sulla terraferma che resta sempre futura, in avanti, e saldi nella fiducia che la barchetta è guidata dall’ alto. Così possiamo vivere in mare aperto senza troppa paura e continuare a fidarci della rotta che di notte ci offre soltanto la stella polare.

    Ti abbraccio, Giuliana

  6. Maria Rosaria dice

    Cara Laura, grazie perché con il tuo scritto si sono rivitalizzate in me la Fede e la Fiducia, spesso coperte di ” pietre e di sabbia”. Per quanto si conosca la ciclicità dei nostri stati è sempre utile che qualcuno ti ricordi che dopo la notte arriva l’alba! Un abbraccio pieno di entusiasmo: tutto quello che tu effondi! Maria Rosaria

  7. Ciao Laura, la tua voce molto viva e piena di slanci, testimonia una volontà di fare, di essere, che nasce da strati molto profondi, una spinta che parte dal nucleo, bello sentirti e provare quello stesso slancio. Grazia

  8. ivano caminada dice

    La Bellezza che ancora vado cercando ! Eccola qui ! Grazie Laura .

    Riprendo queste tue parole , come punto di ri-cominciamento del mio lavoro interiore : “La scoperta più grande credo sia stata capire che era possibile lavorare su me… .. poter educare i miei stati d’essere distruttivi invece che soffocarli” .

    La tua esperienza, nella sua limpidezza, fa nascere in me l’impegno per smetterla di litigare con le mie negatività, spesso fino allo stremo, convinto di poterle addomesticare. Invece di resistere, bisogna arrendersi e spostarsi davvero in un’area più umile di richiesta di aiuto nella fede, ogni volta che servirà.

    In questa fiducia, l’Amore al quale ricorriamo scioglie il nostro male , se davvero ci abbandoniamo davvero, rinunciando cioè a diffidare di noi con accuse di indegnità, e accettando il granello di fede di cui disponiamo per disporci in una speranza senza pretese, alla grazia divina.

    Ciò che condividi del tuo settennato, è l’esperienza meravigliosa che già possiamo sperimentare lungo il percorso di Darsi Pace, anche ai livelli iniziali, un già di grazia che ci apre ad una speranza perseverante e ci fa partecipare alla dinamica eterna della vita che , sempre in noi può risorgere e vincere ogni nostra morte.
    Buon ri-cominciamento, ora e sempre, a te , a me , a tutti.
    Ivano

  9. Grazie della tua condivisione.
    Ci sentiamo tutti un po’ più uniti quando si mettono in comune le proprie esperienze in autenticità.
    Bene. Molto bene!
    ????

  10. Sono molto contenta di aver trovato la vostra partecipazione alla mia esperienza, vi ringrazio uno ad uno (ma senza fare tutti i nomi!) della comunione di spirito che avete creato !
    Il rischio della nostra esistenza è di viverla in superficie, distrattamente, attribuendo un esagerato e inappropriato valore a ciò che ci capita invece che a ciò che scegliamo di essere.
    Ben venga ogni fatto, parola, paesaggio che ci riporta dentro noi stessi, nel luogo in cui possiamo sempre scegliere di ri-crearci.
    Un gran bel sorriso a tutti, nell’attesa di vederci presto a Trevi

  11. Carissima Laura,

    ti sono veramente grato per questo post (e sono grato a Darsi Pace che sta pubblicando questi resoconti, che sono sempre profondi e mai semplicemente “apologetici”), che mi capita di ritornare a leggere, scegliere qualche passaggio, ruminarlo… e mi fa molta compagnia, e conforto.

    Perché mi ci sono ritrovato dentro per tantissime cose.

    Girato al maschile, quel passaggio, soprattutto quel passaggio, quello mi fa tanta compagnia: dove scrivi che “pur avendo tante cose belle nella mia realtà circostante (marito, figli, benessere) e un lungo cammino di fede cristiana alle spalle. Eppure sembrava che non fossi più capace di gioire, mi sentivo triste e angosciata. Incapace di vivere serenamente una quotidianità che in apparenza era priva di problemi.”

    Ecco, ovviamente (ma non troppo, in questi tempi liquidi…) sostituendo “marito” con “moglie”, ma tenendo fermo tutto il resto, incluso il lungo cammino di fede cristiana, mi sono detto… “accidenti, ma questo sono io! Qui si sta parlando di me!” E dunque ho seguito con attenzione più decisa.

    E abbraccio ogni parola che hai detto, mi conforta la compagnia di persone che “sentono come me” e dunque vivo ogni tua parola, con quella dolcezza rassicurante che ti viene dal capire che no, non sei solo in quel che senti. Puoi smettere di colpevolizzarti, mi dico: perché io giudicavo molto negativamente il mio stato di disagio, mi accusavo e torturavo per quello, me ne vergognavo, visto che una parte di me lo leggeva come profonda ingratitudine verso le cose che ho, e che sono indubbiamente belle e buone.

    Superare questo giudizio, anzi “lasciarlo essere” in me, senza fare troppa guerra, ed avviarmi verso questo percorso verde, fresco, di possibile guarigione… “imparare a guarire” e farlo senza fretta, assaporando i passi che si compiono… a volte ci riesco e quando ci riesco, è come se un balsamo lenisse le fatiche, le misteriose ansie, i disagi… la calma evidenza che sto lavorando su me stesso, in fondo “sta andando tutto bene” (come mi scrisse Guzzi una volta), e soprattutto, avere finalmente un quadro anche del disagio, uno schema interpretativo che non mi relega nelle pieghe della ferita personale, ma mi collega a qualcosa di grande, ad un travaglio immenso, di tutto l’universo, che tutto il cosmo sta vivendo. E’ esaltante il cambio di prospettiva!

    E poi, sempre “già e non ancora”, ma questo è nella dinamica delle cose, ed è bellissimo che ogni serio percorso (spirituale, terapeutico…) non ti prometta mai guarigione rapida, ma ti inviti a percorrere un cammino.

    Spero ci si possa incontrare a Trevi, un carissimo saluto!

  12. Grazie Laura per questa condivisione.
    Ti capisco quando descrivi il tuo stato. Sentire questa incapacità di gioire di quello che si ha e che è tanto, questa mancanza di senso nelle cose, pesantezza e un fondo di tristezza. E non saper quasi rispondere quando mi chiedo il perché. E poi apparentemente per caso scoprire un po’ alla volta che la causa è una lenta separazione da me e dalle cose e che la soluzione è nella cura del mio stato interiore. E scoprire che è bello che questo lavoro artigianale sia lento e progressivo e che la voglia di avere risultati subito è un altro errore. Penso che il prossimo mio passo sia quello di avvicinarmi sempre più a quella parte mia separata e impaurita, amarla curarla e fare insieme il cammino.
    Buon lavoro
    Andrea

  13. Cari Marco ed Andrea, sono molto contenta che abbiate condiviso i vostri pensieri, nati dall’esperienza della vostra vita. Trovo che sia rassicurante sapere che anche nei momenti di buio, perchè si è perso il senso – il filo della nostra vita- non siamo soli e sperduti, in quanto molte persone hanno provato e provano emozioni simili .
    La voglia di uscirne vivi ed attivi è più forte delle tendenze distruttive, ricominciando sempre da capo dalla riunificazione dentro noi stessi . Con questo augurio, vi saluto affettuosamente
    Laura

  14. Claudia Vignati dice

    Cara Laura,
    proprio all’ ultimo incontro di Trevi mi sono meravigliata di ritrovare ancora le stesse paure di base facendo l’esercizio del sabato……ma come? Ho fatto tanti cambiamenti e comunque ora mi sento di base sempre felice….
    eppure sotto-sotto……ancora le stesse paure dei miei momenti più truci e pericolosi????..
    Allora ho cominciato a guardarmi intorno, a vedere se i cambiamenti altrui fossero visibili nelle persone che vedo da tre anni…ho pensato alle tipologie elencate dalle diverse scuole di psicologia….
    lui che, pur avendo io aperto il mio cuore , con una parola maldetta e casuale mi colpisce proprio dove la carne è più dolente…
    l’ altro che, tanto preso dal proprio ragionare, blocca il passo dimenticando che per tutti l’ intervallo è breve …..
    lei che sembra stia sempre mirando al bersaglio e non guarda nessuno…..
    Questo per dire, come spiegato tanto bene nel libro sulle fiabe (crocevia n.3)
    che ognuno di noi ha la sua carrozzeria (facendo un parallelo con la automobili) ed è bene curare ed usare al meglio ciò che siamo, con il buon uso, le giuste revisioni ed i buoni liquidi…..lo scopo è guidare, esplorare, curare, gioire del muoversi, del trasportare, del condividere……una 500 non diventerà una Bentley……se sono una “feeler” ed ho una forte sub personalità “schizoide” questo sarà il mio marchio nei momenti di crisi, ma……saprò guidare sempre meglio e avrò addirittura imparato a chiedere aiuto!
    Grazie

  15. Salve Claudia, grazie per aver messo nel discorso comune anche la tua esperienza !
    E’ proprio così : ognuno si porta dietro la carrozzeria e l’impianto meccanico con cui è nato, a volte sembra pure che questo annulli ogni eroica iniziativa di cambiamento … ma con il tempo ci rendiamo conto che imparando a nutrirci di una Parola Nuova avviene la vera trasformazione.
    Mi spiego : la 500 rimane tale ma riducendo man mano le parti deteriorate e portando a nuovo splendore la forma originaria, si avrà una macchina che esprime se stessa potenziando ciò che di buono e di bello possiede !
    Imparando ad essere docili all’azione dello Spirito, saremo t u t t i (compresi quelli che abbiamo accanto) più belli … Che lo Spirito Santo ci inondi di sè in questa Pentecoste !
    Un abbraccio, Laura

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