Pubblichiamo il video dell’evento del Movimento giovanile l’Indispensabile, tenutosi il 15 giugno scorso. L’incontro ha avuto come tema quello del senso della crisi che stiamo vivendo come generazione, ma anche come cultura occidentale e umanità storicamente vivente in questa fase di transizione.
Se le categorie negative per descrivere lo spaesamento dei giovani rispetto a un mondo in trasformazione abbondano, mancano invece delle parole-guida che possano in qualche modo aiutarci a vivere in modo propositivo questo tempo.
Esiste un senso evolutivo insito in questa crisi di identità che stiamo vivendo come umanità? Possiamo fare esperienza di una dimensione liberatoria come sbocco naturale di tutte le conquiste e le lotte drammatiche della modernità?
L’Indispensabile è un movimento rivoluzionario anzitutto perché vuole mettere in discussione l’assunto nichilistico del discorso dominante, per il quale l’unico linguaggio utilizzabile è quello economico della produzione e del profitto.
Vogliamo fare questione di un sistema ateistico, che sembra avere risolto una volta per tutte il mistero dell’essere, mentre la sua corsa suicidaria coinvolge sempre più l’ecosistema e le menti e i corpi dei cittadini globali.
Il Senso della crisi può essere perciò rinvenuto nel nostro stesso umile incamminarci lungo i pendii della domanda, nella tensione guaritrice che l’intenzione amalgama con la Grazia di un Evento che forse attende solo di essere incarnato.
Buona visione!
Bravissimi ragazzi, siete stati veramente molto bravi!
Mi viene difficile in questo momento parlare del ” senso della crisi” perchè mi avete solo evocato la Gioia della Vita e la Fiducia in essa! Vi abbraccio con forza e affetto con la certezza che, contagiosi come siete, il vostro impegno, serio, maturo e ricco, darà presto frutti copiosi! Maria Rosaria
Bravissimi ragazzi…una vera “botta di vita” (scusate la banalità dell’ espressione) !??????
GRAZIE!
Questa ricerca di assoluto e di profondità nella dimensione umana E’ la ricerca per eccellenza che ci contraddistingue come esseri umani.
Continuate a darci il vostro contributo!!!
p. s.:
è possibile vedere pubblicato il testo della canzone della ragazza con la chitarra?
a presto, mcarla
Inizialmente ho notato la durata del video (più di due ore…) e mi sono detto che non avevo tempo, che non avevo voglia, che non avevo…
Poi ho provato a vedere. In fondo, Darsi Pace non mi aveva mai deluso e il gruppo “Indispensabile” mi aveva subito fatto simpatia.
Vi ho trovato meravigliosi. Ho respirato aria nuova, ma forse anche un po’ vecchia, o meglio, un pezzetto di eternità. Mi sembra che voi stiate riuscendo, e direi anche con passione, a tirar fuori ciò che è nascosto dentro a ognuno di noi e che, forse, non abbiamo il coraggio di andare a cercare.
Mi ha fatto molta simpatia la “tigre” di Gabriele. Potrei scrivere pagine e pagine su quella tigre. Il problema è che, un po’ troppo spesso, è lei che cavalca me, mi pare.
Vedo tanto ottimismo, e direi anche allegria, quella vera; quella che si può trovare solo quando si ha fino in fondo il coraggio di “ravanare” davvero nel nostro pozzo, senza paura. Anzi, direi vincendola, perché è impossibile non aver paura.
Un’ultima riflessione: forse, talvolta si ha l’impressione di poter essere sopraffatti. Mio figlio più grande ha ventitré anni e mi parla del senso di “rassegnazione” di molti suoi coetanei, che lui cerca di fuggire di continuo (tra un esame e un altro se ne va in giro pe’ monti… ora è da qualche parte in Casentino con uno zaino e un amico). E sembra che tutto questo derivi dall’assenza di progettualità. Ma in fondo il progetto siete già voi, ragazzi, così come sono io. Il progetto è l’oggi consapevole, da vivere nella sua profondità.
E io, da cristiano, uomo pieno di limiti e di difetti, ogni giorno chiedo “cosa vuoi da me?”, e attendo risposte. A volte arrivano, spesso no.
Ma non dobbiamo rassegnarci. Più divento vecchio e più lo capisco. Più il corpo si indebolisce e più cerco la sua forza. Più vedo rassegnazione, e più sento l’allegria che cresce in me.
Ciascuno di voi mi ha dato qualcosa. Mi sono anche un po’ commosso.
Non è un fatto emotivo. Siate perfetti così, come siete. In cammino.
Abbracci, da un ex giovane un po’ vizzo.
E un po’ pazzo, speriamo.
Grazie dei commenti.
Un po’ scalcinati e in travaglio,
ma orientati da un’intima percezione
di rinnovamento e di fede proviamo a nostro modo
ad esprimere l’esigenza di una novità personale e globale.
Grazie per l’ascolto e la risonanza.
Francesco