Pubblichiamo la presentazione di Daniela Rondina ai nuovi video del progetto “8 IMMERSIONI PER DONARSI”, pubblicati di recente sul canale YouTube di DARSI PACE
al quale vi invitiamo ad iscrivervi in modo da poter ricevere le notifiche delle nuove uscite.
Si tratta dei due video relativi alla seconda immersione e rappresentano l’augurio e l’auspicio della nostra redazione per il nuovo anno 2020: integrare la frammentazione e realizzare una sempre maggiore unificazione delle parti scisse e separate in ciascuno di noi rappresenta infatti un compito grande e un programma avventuroso che implica il lavoro e l’impegno di una vita intera.
Che questo nuovo anno possa rappresentare per tutti una nuova importante tappa del cammino!
Nel percorso dei gruppi Darsi Pace una delle prime cose che sperimentiamo fin dai primissimi incontri è che osservando attentamente le nostre emozioni, queste ci rivelano che molto spesso noi siamo in una condizione almeno in parte scissa, c’è una grande incoerenza tra quello che sentiamo, quello che diciamo e quello che facciamo e questa disintegrazione ci rende estremamente infelici, tristi e sostanzialmente disperati, una disperazione non sempre avvertita come tale, ma che sotto sotto ci rende irrequieti, infelici, nervosi e deboli, perché in realtà noi uomini e donne desideriamo intimamente e più di ogni altra cosa l’integrità, la cerchiamo perché intuiamo che la vera pace scaturisce proprio dall’essere uno; sentire, pensare e dire la stessa cosa con coerenza e con forza ci rende felici e liberi.
Questa ricerca dell’integrità è infinita e deve essere incessante e forsennata direi, non c’è mai un raggiungimento ma sempre un movimento, un fluire.
Nel procedere del percorso, approfondendo il lavoro, noi siamo in grado di vedere più limpidamente e profondamente i problemi che impediscono questa integrazione, osservando quanto siano potenti i blocchi entro i quali siamo imprigionati.
Progredire verso l’integrità è proprio questa visione più chiara delle nostre distorsioni e al contempo avere gli strumenti per affrontare e superare gli ostacoli.
Man mano che proseguiamo nell’approfondimento comprendiamo sempre meglio che Darsi pace vuol dire anche cercare l’unità, perché la pace reale non è separabile dall’essere uniti.
Essere uno implica mettere tutto in gioco, tutto il nostro essere appieno, senza sconti, senza ritrosie, senza tenere qualcosa per noi, essendo ben consapevoli che in qualunque momento della nostra vita c’è un tutto che noi siamo in grado di dare, il tutto che ci è concesso in questo istante va sempre messo in gioco.
Solo in questo modo possiamo sperimentare il perdono come il mistero di una guarigione definitiva da ciò che ci ferisce e cioè dalle nostre disperate difese che non fanno altro che riaprire e confermare la ferita che ci separa dal corpo risorto di Cristo che è il luogo in cui anche adesso, se lo vogliamo possiamo sperimentare di essere uno ed è davvero una grande consolazione!
Vi auguro una proficua visione!
Daniela
Grazie di cuore Daniela per il tuo prezioso lavoro.
Un caro saluto e tanti auguri per tutto.
Lula
Queste parole di Daniela, lette stamattina, mi hanno aperto un’immenso panorama sulla Vita: uno sguardo di pace, ringraziamento ed entusiasmo. La buona notizia che mi hanno portato è che ogni istante può essere tale se lo vivo con tutta la persona che sono, raccogliendo le parti automatiche di me che vanno avanti come soldatini programmati per il massacro in nome di ideali di vita irrealizzabili …
Non c’è nessun ideale di vita, c’è solo Questa, che vivo, ed è questa che voglio amare con tutta la mia presenza.
Nella gioia di ritrovarmi sempre un pò più completa e presente, auguro a tutti lo stesso nascosto ma realissimo processo di crescita ! E un grazie di cuore a Daniela
Laura
Mi rispecchio in pieno nelle parole di Marco:
“approfondire vuol dire incontrare in maniera diversa gli stessi problemi, vedere in modo più acuto e forse drammatico i problemi che abbiamo cominciato a vedere fin dal primo anno o fin dall’inizio del lavoro…”
Ripeto per la terza volta il primo anno del biennio Per-donarsi e scopro nuova-mente l’organicità del percorso e la concretezza dei passi di questo percorso iniziatico. Ora comprendo più che in passato, nonostante abbia sentito Marco ripeterlo varie volte e io stessa lo abbia ripetuto, che non va mai dimenticata la nostra condizione di partenza, la separazione da noi stessi e dalla vita.
Essere perdonata è sperimentare che il dolore lancinante della ferita, il dolore che sento nella mia anima, tramandato di generazione in generazione, causa delle mie frustrazioni e della mia impotenza viene risanato.
Seppure a tratti, posso ritornare e sostare nel Luogo in cui sperimento adesso di essere Uno, posso traslocare dallo stato di separazione psico-cosmica di cui soffro allo stato di essere perdonato, rigenerato.
Questa esperienza, che ho potuto e posso compiere attraverso l’accompagnamento nel laboratorio Darsi pace rende sempre più urgente l’annuncio; abbiamo tanto bisogno nella storia di questo perdono, di questa esperienza di unificazione che dona pace e gioia. Credo che quando la sperimentiamo sentiamo anche il desiderio di annunciarla.
Buon approfondimento a tutti e grazie di cuore a Daniela, Giuliana
Grazie cara Daniela; il fatto che questo notevole lavoro che hai fatto abbia come suo specifico perno, come suo contingente e concretissimo incarnarsi, esattamente l’anno di corso che ho seguito, ebbene questo ora mi colpisce, quasi al di là delle mie intenzioni.
Ripenso a che mistero di profondità è stato per questo corso, ma ancora di più, riassaporo il clima che c’era, mi ritornano impressioni e sensazioni fragranti che pensavo perdute. Ritrovo nella mente, anche, quelle occasionali divergenze, tra qualche praticante o formatore, ma ora mi arrivano appena come piccole increspature, di minimo peso specifico.
E mi ritorna addosso quel senso di speranza, di novità di vita, che brilla in ogni autentico percorso spirituale.
Grazie a auguri!
Queste difficoltà le ho tutte. ma so che sono al primo anno. forse diventeranno più estreme, diventeranno le stesse “tentazioni”per cui, in tante cose, mi sono tirato indietro.
comunque, si va avanti.
E’ davvero interessante vedere come le stesse parole, le stesse circostanze mettano in movimento in ciascuno di noi esperienze personali apparentemente diverse, eppure perfettamente inserite dentro lo stesso quadro, come se poi contribuissero a un unico percorso dell’io-umano. Vale per il richiamo alla vita presente di cui parla Laura, per il “trasloco” in atto nell’animo a cui accenna Giuliana, per la fragrante nostalgia con qualche increspatura che esprime Marco (immagino che sia lui l’astronomo a cui si rivolge Guzzi a un certo punto nel filmato…).
A mia volta, di quelle parole relative all’integrazione, a me piace ricordare il riferimento alla creatività. Perché mi ha fatto venire in mente quando, all’incontro di Trevi del luglio 2017 (L’Insurrezione della Nuova Umanità) Marco Guzzi aveva invitato i presenti, taluni rimasti un po’ destabilizzati da tale sollecitazione, a… “creare la (propria) realtà”. Ovviamente non mi permetto qui di ipotizzare che cosa Guzzi volesse davvero intendere. Ma posso dire che per me personalmente è quello che in effetti accade quando, raggiunta una di quelle rarissime situazioni di ascolto profondo e di integrazione, ri-scopriamo che la realtà può essere creativamente modellata e trasformata, poiché ciò che conta non sono tanto i fatti esterni, quanto piuttosto il modo con cui noi li vediamo, li interpretiamo, li viviamo, li condividiamo.
E dato che la creatività non ha confini e possiamo applicarla in qualunque settore verso il quale ci sentiamo portati (le persone realizzate, dice Maslow, sono creative in tutto ciò che fanno, anche e soprattutto nelle attività quotidiane e “banali”), auguro a tutti noi un 2020 particolarmente… creativo!
Sergio
Carissimi,
sto lavorando a questi video con una grande passione, sono perciò molto felice dei vostri apprezzamenti!
Un abbraccio
Daniela
Marco quando vieni in Sicilia ti aspettiamo con gioia