Le nostre città sono pieghe di smog
e di dolore. Individui su individui
che ogni mattina lottano
per sopravvivere, nella giungla
di un mondo insensato.
“Devi essere fico, devi essere indipendente,
devi fare carriera, fottitene
delle relazioni, il lavoro che ti offriamo noi,
quello è il vero obiettivo della vita.
Il resto sono illusioni o costrizioni!”
Così ci dicono fin da quando nasciamo:
e lo chiamano progresso.
Ci coltivano soli, ci innaffiano
per farci la guerra, per combattere,
per competere, a succhiare con le radici
quel poco di acqua che ci lasciano.
Ci inquinano i polmoni
e il cuore, questi tubi di scappamento culturale,
queste ILVA spirituali, queste bocche
che emettono cazzate e veleno.
Dovremo pure incominciare a protestare
per la Co2 verbale che dobbiamo sopportare?!
Allora tocca dire: NO!
Tocca dire: basta!
Tocca dire cose semplice
e potenti: che il lavoro
è un diritto, che la creatività
è il sale della terra, che i soldi
sono importanti ma sono anche disgustosi
se idolatrati a unico Dio, che vogliamo respirare,
vogliamo muoverci, vogliamo tornare nel silenzio,
e gridare, essere innocenti
e astuti, vedere il bello in ogni cosa
e vedere l’orrore che cerca di distruggerlo.
Vogliamo ristabilire solo l’ordine delle cose:
la vita relazionale e creativa
al centro, la crescita
sociale come priorità,
l’economia come servizio.
Vogliamo solo immaginare
un mondo possibile dove vivere.
Non ci dite quindi più balle.
Oramai abbiamo scoperto il gioco.
SOS: lavoro o morte?
23 febbraio, ore 17:30, Monk – Roma (Via G. Mirri, 35)
LINK EVENTO: https://www.facebook.com/events/157163919053525/
Vorrei essere lì con voi con tutto me stesso ma, rientrando nella categoria dei “worker poor”, non posso permettermi il viaggio fino a Roma. Il 23 Febbraio sarò con voi e tra di voi lo stesso, con il cuore e con lo spirito.
Ragazzi, mi riempite il cuore di gioia e di speranza. Continuate così, non fermatevi!!!!
L’universo ha bisogno di chi custodisce una visione, ne ha bisogno perché cerca co-creatori, incessantemente. Per rivelarsi bello ha bisogno di chi cerca bellezza, non rinuncia, non si rassegna. Domanda, progetta, guarda.
A volte si indigna, si arrabbia per quello che non va: ma per una richiesta di bellezza, sempre.
Auguri, ragazzi!
È stato già detto tutto
…e mi trova d’accordo!
C’è da ristabilire “l’ordine delle cose” per la salvezza di tutti…sono con voi!
mcarla