Quando Marco mi propose di lavorare a un progetto riguardante la sua biografia, la mia reazione fu un misto di gioia e di incertezza.
“Perché proprio io?” -mi chiedevo- “E sarò poi in grado di raccontare la vita di un uomo che mi ha cambiato la vita e che considero un maestro?”
Ho conosciuto Marco in un momento particolarmente decisivo della mia vita. Avevo vent’anni, e mi sentivo letteralmente perso. Il mondo attorno mi appariva insignificante, e compensavo in vari modi questo grande vuoto.
Poi una sera guardai una conferenza di Marco su Rimbaud, tenutasi nella biblioteca del Senato della Repubblica, e venni come folgorato. Da quel momento in poi me le guardai tutte quelle su YouTube, manco fosse una modella svedese!
E iniziai a leggermi i suoi libri. Era come se Marco mi stesse aprendo un mondo che sentivo di avere dentro, ma che non immaginavo potesse esistere.09
Ricordo che gli scrissi una mail con molto pathos mandandogli una raccolta abbastanza astrusa e pesante di poesie, e mi rispose dopo un paio di giorni. Forse quella fu la cosa che mi colpì più di tutte: Marco mi rispondeva a tutte le mail, ma in modo equilibrato, pacato eppure preciso e puntuale.
Non pretendeva di convincermi di niente. Semplicemente rispondeva e spiegava. Fu una cosa che mi affascinò molto, in un tempo in cui nessuno risponde e tutti pretendono di convincerti.
II.
Ho riflettuto a lungo durante la composizione di questo libro sul suo senso per me e anche in generale per i lettori, oltre che per Marco e per il movimento Darsi Pace. Piano piano ho come avvertito che in fondo in questo tempo abbiamo bisogno di cose molto semplici ma reali.
Una di queste è la testimonianza: siamo stanchi di sentire discorsi retorici, di venire assaliti da grandi ‘classici’ della letteratura o della filosofia, che però magari non corrispondono al ‘grande anelito’ e alla grande sofferenza di cui la nostra anima fa esperienza quotidianamente.
Abbiamo bisogno di entrare in contatto con persone che abbiano vissuto per davvero il travaglio radicale di questa fase storica e che siano riuscite a trasformarlo in un germoglio autentico di ricominciamento.
Abbiamo bisogno di maestri che proprio attraverso la loro vita siano riusciti a portare sulla terra una proposta evolutiva per l’umanità del nuovo millennio. Siamo agli sgoccioli del tempo, questo lo avvertiamo tutti. E la tentazione nichilistica della distruzione universale bussa alle porte della coscienza post-moderna occidentale.
Credere in un senso positivo di cui questo momento storico è portatore sano, e incarnarlo concretamente nella propria esistenza, dando vita a un movimento di liberazione condivisa e comunitaria, è a mio avviso rivoluzionario.
III.
Spero perciò che questo testo possa, molto umilmente, essere utilizzato come una sorta di viaggio attraverso la vita di un uomo come Marco che testimonia la possibilità di fare dell’esistenza un’opera d’arte.
Fare dell’esistenza un’opera d’arte non significa niente di idealistico. Vuol dire che proprio attraverso le asperità del viaggio che siamo chiamati a vivere, proprio attraverso le sue contraddizioni e i suoi dolori, proprio attraverso la sofferenza e la gioia, gli incontri e gli scontri, i successi e gli insuccessi, ciascuno di noi può fare una esperienza della propria vita come di una gravidanza.
E questa ‘gravidanza’ non è data dal di fuori o dall’esterno. È tutta nella nostra decisione, nella nostra intima volontà di dare senso all’esistenza. Siamo noi a decidere se la nostra vita è un’opera d’arte oppure no. Questa è la grande provocazione, questo è il grande insegnamento! E Marco questo ce lo ripete continuamente, e credo che ce lo abbia sempre testimoniato. La fede salva. La fede è già il nuovo inizio.
È questo che mi ha convinto, ed è questo che continua a convincermi, ed è questo per me il senso del libro. È la vita stessa di Marco che mi testimonia che anch’io posso collaborare alla rinascita di questo tempo. È la vita stessa di Marco che mi aiuta a trovare la forza per uscire dall’inganno funereo della fine, per giocare il gioco irripetibile dell’esistenza.
IV.
Concludo con un piccolo aneddoto. In una delle prime registrazioni Marco mi fece capire che le mie domande potevano risultare abbastanza astratte. Vengo da anni di filosofia, in cui l’elaborazione concettuale è al cuore dello studio. Marco invece tirò fuori quella volta il suo quaderno di quando aveva tredici anni.
Iniziò a leggermelo. Compresi quello che voleva dirmi. Il pensiero di un autore nasce da cose molto semplici all’apparenza. Un quaderno, una penna, e dall’ingenuità folle di una ragazzo di tredici anni che vuole ‘trascrivere il moto stesso del proprio pensiero’.
E così credo che sia proceduta in realtà tutta la vita di Marco: con un impulso iniziale furibondo, quasi incomprensibile, ma terribilmente sensato e preciso, incalzante, da cui tutto il resto poi ha preso forma e significato. La vita procede così: da una apertura di luce che va assunta e accolta, senza pensarci troppo sù, senza troppi programmi, quasi all’insaputa di se stessi.
Ecco: la più grande testimonianza di Marco è che si può vivere in contatto con l’Assoluto, ma con i piedi per terra. E che questo poi in realtà, è l’unica cosa che procura gioia, che produce opere d’arte qui, sulla terra, in questa misteriosa e magica biografia inesauribile.
Lo seguo anch`io da ca. 3 anni. E devo dire e` quasi come una salvezza per me su tanti punti di vista. Tant e` che sono andata a conoscerlo di persona tanto era la convinzione che mi misi in Viaggio da sola pur essendo una persona che non ama spostarsi da sola. E´ il mio mentore dopo Gesu` e lo ringrazio molto degli insegnamenti che da ,sia personali ,culturali ,politici e spirituali.
Grazie di cuore Marco che ci fai crescere e spero di incontrarti ancora.
Carissimi saluti: Margareth
Un libro sulla vita e l’opera di Marco Guzzi? “M’illumino d’immenso”.
Grazie davvero, grazie ancora.
La tua Francesco è la storia di tanti che hanno incontrato Marco sulla propria strada e ne sono rimasti “folgorati”. Anche io come te sono stato letteralmente trascinato dal suo pensiero fulgido quanto semplice ed autentico da volerlo conoscere di persona. È così è stato la scorsa estate fino ad un progressivo “assorbimento” nella sua poetica e a volerlo in un mia iniziativa nella mia Città. Purtroppo un stop ha fatto annullare l’evento. Un destino comune che ci fa comprendere la globalità del nostro vivere, direi la nostra intrinseca connessione che da sottile ora diventa palpabile.
Un abbraccio a tutti voi pionieri dell’ amore incondizionato, direi dell’Amore Cristico.
Per me, l’incontro con Marco e il cammino che lui propone, è stata anche la dolce e confortante riscoperta di come vi sia un modo di intendere la scienza che non è aridità di formule o di astrusi tecnici, è stata la progressiva e sempre perfettibile, “messa a fuoco” che in questo modo di intendere la scienza – sempre presente nei suoi libri e nelle sue conferenze – c’è uno spazio preciso e nitido, che vibra in sincrono con gli aneliti del mio cuore. A questo, direi proprio fin da subito, è stato dato spazio ed accoglienza.
L’incontro con una strada buona apre sempre spazi di libertà.
Grazie Francesco,
che bel regalo …non poteva arrivare in un momento migliore… Fa proprio bene al cuore quello che scrivi e non vedo l’ora di leggere il libro!
Grazie!
Mi unisco a te caro Francesco, nella gioia di avere incontrato, un vero amico prima di tutto, una persona che è stata capace con le sue parole potenti e sempre ispirate da una sorgente a me ignota, ma affascinante e salvifica, di toccare profondamente il mio cuore indurito, stanco e affaticato
Sono immensamente grata per questa vita che si è spezzata come pane per tutti noi, spero molto umilmente di essere sempre più aderente e sempre più in comunione con questa grande opera che ci unisce e irrorarla come un contagio a tutte le persone che anelano alla salvezza!
Grazie per questo tuo lavoro davvero indispensabile!
Un abbraccio
Daniela
Mi piace molto, caro Francesco, la chiusa: “la più grande testimonianza di Marco è che si può vivere in contatto con l’Assoluto, ma con i piedi per terra. E che questo poi in realtà, è l’unica cosa che procura gioia, che produce opere d’arte qui, sulla terra, in questa misteriosa e magica biografia inesauribile”.
La biografia inesauribile di cui parli contiene anche quella che si estende tra lo spirito, Marco, e noi tutti praticanti “Darsipace”.
Lo spirito è la fonte, e per sue vie ha deciso di alimentare un fiume di grande portata quale mi sembra essere Marco, e ciascuno di noi, se sperimenta realmente il percorso iniziatico, è un ruscello scrosciante per sè e per quanti incontra.
E’ attraverso Marco, che io vedo come “servo fedele” dello spirito, che la mia fede si è “incarnata” nelle profondità del mio cuore ed è diventata viva di gioia e di dolore, ed ha sperimentato, dopo la disperazione, vasti orizzonti di speranza.
Detto questo, non posso non parlare della speranza che mi sorregge in questo tempo terribile del coronavirus in bergamasca ed in Lombardia. Ora la grande maggioranza di noi delle zone rosse ed arancione stiamo cambiando, perchè cambiano fortemente le nostre vite.
Viviamo chiusi in casa, perchè la prevenzione è l’unico antidoto.
Mi sveglio al mattino e aprendo la finestra non sento il solito rumore di sottofondo della città, ma silenzio.
Chiese chiuse, neppure più i funerali, per fortuna le campane suonano l’Ave al mattino e alla sera, e l’Angelus.
Negli ospedali il personale sanitario e i letti e le attrezzature sono allo stremo.
Si esce per andare al lavoro e in farmacia, e la spesa chi può la fa via mail con consegna a domicilio.
Quello che manca non è il pane sulle tavole, ma l’acqua di vita che guarisce e salva: chi vuole fare i percorsi giusti ha la Grazia di poterne attingere a larghe sorsate.
Un abbraccio, GianCarlo
“…chi vuole fare i percorsi giusti ha la Grazia di poterne attingere a larghe sorsate.”
Ecco il senso esatto di questo tempo, che incide così prepotentemente sulle nostre “biografie” !
Grazie anche a te, GianCarlo. Grazie per il tuo “non poter non parlare” della speranza, una bellissima debolezza direi.
Da questa, lasciamoci contagiare.
Grazie, grazie,grazie sono grata a voi tutti. Sono una praticante di darsi pace e la lettura di queste parole disgela il mio ghiaccio che come dice Marco c’è né tanto da sciogliere. Vi abbraccio nello spirito. Patrizia
Grazie a te, Patrizia che non conosco, perchè mostri che siamo “Uno” nella fede che ci dà forza ma che non ci chiude tra noi, perchè da quell’Uno possiamo irraggiare calore verso chi ci conosce e che “sente” gli effetti del nostro percorso iniziatico.
E ringrazio anche te, amico astronomo e poeta, che ci fai capire come le nostre “biografie” possono ammorbidirsi e dilatarsi ed essere accoglienti del reale, della storia di oggi col coronavirus, delle persone “oro e fango”.
Quelle che oggi sono tutte nelle loro casette, impaurite, ma che amano e vogliono preservare la vita: questo è grande in un mondo in cui imperversa la cultura del nulla e della morte.
Guardo le strade della mia città, de-solate, e guardando mezz’ora dal terrazzo di casa ho visto solo due ragazzi in un campetto che si tirano il pallone stando uno a cento metri dall’altro.
Quanto cambiano dimensione i nostri problemi quotidiani, quanto rimpiccioliscono tante difficoltà e lagnanze ed asprezze che normalmente ci infastidiscono.
Anche la potente forza della politica viene totalmente ridimensionata e collocata al livello giusto.
Oggi Salvini e Conte siedono allo stesso tavolo come in un consiglio di guerra in cui quello che conta è solo l’essenziale.
L’ora è di quelle gravi, ma noi abbiamo nelle nostre mani, aperte per-donarsi a tutti, le vie per salvarlo l’essenziale, e perchè no? anche con un pizzico di ironia e di gioia
E così sia
Grazie, grazie, grazie.
Un triplice GRAZIE alla GRAZIA che continua a scorrere nelle pieghe della Vita che è sempre più grande delle nostre resistenze e delle nostre angosce e che si manifesta concretamente nelle Biografie inesauribili di uomini che in un intreccio intergenerazionale infinito continuano, collegati alla Fonte, a scorrere come Acqua che salva e guarisce.
Deo gratias per Marco, Francesco e tutti i gruppi e le persone che in DP e in diversi percorsi autenticamente ecumenici continuano a darmi/ci la gioia e la spinta per lavorare al compimento dell’Opera.
Alleluya e Namasté.
Giuseppina
Grazie, cari amici, della vostra vicinanza, della vostra comprensione profonda di ciò muove i nostri gruppi: la ricerca della realizzazione della dimensione divina che siamo, della beatitudine senza fine che siamo, della luce eterna che sostanzia tutte le cose. Questa è l’opera, che dà senso ad ogni vita, e questo credo che, proprio in questi giorni cruciali, siamo chiamati a comprendere un po’ più personalmente, alla radice del nostro essere. Un abbraccio. Marco
Grazie a tutti dei commenti
in questi giorni difficili e complessi.
Sto comprendendo come il lavoro conduca
sempre di nuovo a una scelta fra la chiusura infernale
e l’apertura rischiosa e fragile ma benefica e rigenerante.
Tentare l’ascolto e darsi pace.
Farsi canale. Ecco tutto.
Un caro abbraccio,
Francesco
Che bello caro Francesco sai anche io mi innamorai di Marco attraverso la conferenza su Rimbaud e da lì vidi ogni sua conferenza meglio di una modella svedese!! e capii che la vita può essere qualcosa di meraviglioso e che le PAROLE di amore salvano esistenze intere, aprono porte. Avevo 16 anni più o meno e appena qualche giorno fa vidi un suo video e ancora lo stesso effetto. Marco è un faro e come tale deve ordinare…Che dire, tutto ciò è fantastico. Come te anche io mandai dei versi a Marco che gentilmente mi invitò a partecipare ai gruppi giovanili con molta tranquillità come tu descrivi. Marco è e sempre resterà per me un maestro anche se ancora non ho avuto la forza di incontrarlo.
Piccolo inciso, ho creato pochi giorni fa la “entry” per il libro su GoodReads, il social network forse più diffuso per i libri (da wikipedia, leggo che già nel luglio 2012 il sito dichiarava di avere 10 milioni di membri e un database di circa 300 milioni di libri).
Questo è il sito del libro, che ospita anche eventuali discussioni e notazioni di lettura:
https://www.goodreads.com/book/show/52379834-la-vita-l-opera
Pensavo che sarebbe bello unirci lì nel raccontare esperienze di lettura e impressioni, anche per lasciare testimonianze valide a chi nel futuro consulterà questo collegamento… beh la butto lì, chi è interessato, venga!