Abbiamo recentemente pubblicato sul canale Youtube Darsi Pace i primi due video di un nuovo progetto, la Scuola di Meditazione:
1) I CINQUE PASSI DEL RITORNO
2) CERCARE LA LIBERTÀ
È un progetto pensato principalmente per tutti coloro che non fanno parte del movimento Darsi Pace ma vogliono avere un assaggio del percorso, ma anche per tutti coloro che già ne fanno parte e desiderano avere più materiale per praticare la meditazione.
I video saranno pubblicati i primi due giovedì di ogni mese. Alle 6 puntate della Scuola di Meditazione seguiranno le 6 puntate della Scuola di Contemplazione. Offriamo così una sintesi del percorso Darsi Pace su uno dei tre livelli fondamentali del lavoro dei gruppi, e cioè il livello spirituale, selezionando alcune meditazioni (spiegate e poi guidate) che vanno dalla primissima introduzione alla pratica fino all’esperienza della contemplazione e della preghiera cristiana.
Ma perché una scuola di meditazione?
Prima di tutto c’è da dire che il termine “scuola” qui non è affatto casuale, anzi, ha un senso preciso, anche se forse non immediato. Siamo abituati a pensare alla scuola spesso come ad una gabbia, ad un luogo di dovere e di studio inteso come prestazione, sulla base della quale saremo poi valutati. Ma il termine scuola in realtà significa tutt’altro: viene dal greco scholè, che significa “ozio, riposo, agio”. E infatti nell’antica Grecia la scuola era il luogo del tempo libero, e cioè del tempo libero dal lavoro, dai doveri, dalla necessità; il tempo in cui ci si può dedicare ad imparare e a pensare, cioè a attività non direttamente finalizzate a qualcosa di utile e produttivo. Ecco perché oggi può sembrare un po’ contraddittorio il nostro concetto di “scuola dell’obbligo”, e ancora di più di scuola “azienda” che ci viene presentata dalle riforme fatte negli ultimi 20 anni, e cioè un luogo di acquisizione di “skills” e competenze da spendere poi nel mercato del lavoro. No, questa scuola vuole essere veramente ciò che significa la parola, e questo a più livelli.
Innanzi tutto vuole essere davvero luogo di libertà, e cioè un luogo tempo libero, perché nessuno è obbligato a seguirla e perché il tempo che gli dedicheremo è veramente un tempo che ci concediamo per imparare delle qualità umane e spirituali, e non per fare subito qualcosa di utile di cui possiamo misurare il tornaconto. L’unico tornaconto possibile qui è il beneficio che possiamo trarre dalla pratica, il crescente senso di libertà e di leggerezza che sperimenteremo, la maggiore consapevolezza che nutriremo. Oggi, proprio in questi anni in cui sentiamo che la nostra mentalità “produttivistica” e sempre impegnata in qualche compito inderogabile sta collassando in noi e sta distruggendo la terra, ritrovare il gusto della libertà e del riposo è veramente un passaggio essenziale per l’umanità.
In secondo luogo vuole essere un luogo in cui imparare, ma non solo nella maniera mentale a cui siamo abituati, anzi, direi che qui vogliamo farlo con il corpo, e ciò sperimentando dei mutamenti di stato reali, dei cambiamenti fisici del nostro essere, dei passaggi che ci accompagnino realmente nella nostra vita. Questo significa imparare ad imparare: cioè scoprire che c’è una continua ricerca e che in questa ricerca possiamo ogni volta compiere solo il passo successivo. Siamo sempre all’inizio perché siamo sempre in un punto nuovo. Possiamo sentire di essere sempre a scuola, e cioè disposti ad imparare.
Questa scuola è poi veramente un percorso organico: ha delle “classi” o delle “lezioni” potremmo dire: la successione infatti non è affatto casuale ma ripercorre fedelmente l’itinerario di tutto il triennio del percorso dei gruppi Darsi Pace, sintetizzando i passaggi fondamentali in 6 lezioni di meditazione e 6 lezioni di contemplazione. Queste sono tutte lezioni da imparare e da vivere interiormente: sono passaggi interiori che possiamo percorrere in successione. dall’inizio alla fine, ma che possono anche essere ripetuti, assimilando bene il primo prima di passare al secondo, oppure ricominciando da capo dopo aver finito.
Infine vorrei sottolineare una cosa: che la meditazione che offriamo non è affatto uno svago, e chi inizierà a praticarla se ne renderà conto, ma anzi è un’avventura molto seria. Ricordo bene che dopo aver avuto la mia prima esperienza di meditazione, proprio durante il primo incontro di Darsi Pace, scrissi una breve poesia intitolata Tabula rasa. Mi ero sentito proprio come una tavoletta di cera spianata, resa libera per scriverci sopra nuove parole. Avevo sentito che quella era stata veramente un’esperienza da cui ripartire, da cui cominciare a vivere in un altro modo. E continuando a praticare in questi anni ho scoperto quanto sia vero che la pratica si intensifica proprio nei momenti di prova e di difficoltà, quando ognuno di noi è messo alla prova dagli eventi interiori o esteriori.
E poi se è vero che stiamo attraversando una fase apocalittica della storia, un passaggio di umanità, è proprio la quotidiana, umile e potente trasformazione dello stato della mente il punto di Archimede dove fare leva per rivoltare questo mondo e rigenerarlo. Solo un’umanità più interiormente liberata dal Vecchio Io sarà in grado di affrontare le sfide che abbiamo davanti. La crisi ecologica e quella della democrazia, la crisi dei saperi e quella della globalizzazione, e così via sono tutte interrelate fra loro, e ciò che le accomuna è la necessità di un salto di coscienza collettivo.
Per tutto questo noi offriamo, come movimento Darsi Pace, una Scuola di Meditazione!
Vi invitiamo a partecipare e ad aiutarci a diffonderla!
Molto, molto bene! Bravi.
Grazie infinite e che Dio vi benedica.
Fantastico!!! Grazie
Grazie , bravissimi ! Pensavo a chi non ha ancora sperimentato la MEDITAZIONE e i suoi benefici , in questo tempo in cui il virus attacca proprio l’apparato della RESPIRAZIONE , forse non a caso, visto che la nostra società già da tempo mostrava una respirazione ansimante.
Riflettendo come tutti noi su questo tempo, cercando di cogliere un significato creativo e non deprimente di questa nuova piaga del nostro Egitto interiore, ho colto per una certa amicizia con il sincronismo junghiano , questo brano che qui cito da un libro del 1996 , ritrovato mentre riordinavo i miei vecchi libri dimenticati , in questo tempo propizio.
Da “ DEL BUON USO DELLA CRISI “ di Christiane Singer –Ed.Servitium – Lit.15.000 :
“La prima cosa che caratterizza un organismo vivo sotto il sole – e una società è un organismo – è la sua respirazione, questo scambio costante che unisce l’uno al tutto, la particella e l’insieme, paradigma di tutti i ritmi binari ( in-spiro – es-piro ) ma quaternari se si considerano le apnee tra le due pose fluttuanti tra i poli: accogliere – restituire; prendere-donare; nascere-morire; giorno-notte. Questo ritmo della respirazione è quello inerente ad ogni vita sulla terra – la PULSAZIONE DEL VIVENTE. Ora, quel che colpisce a prima vista è che la respirazione di questa società è malata. La sua a-ritmia è di natura asmatica.”
Christiane Singer , nata a Marsiglia nel 1943 vissuta e morta a Vienna il 4 aprile 2007 ha scritto diversi romanzi di successo, ché toccano in profondità il nostro “ essere interiore “ più spirituale. Sconvolgente è la frase riportata in copertina di questo suo libro , che tratta di rotture, di crisi, di cedimenti e resurrezioni, sempre al centro di tutti i suoi romanzi. La frase su cui cercherò anch’io di riflettere , o meglio di meditare, è questa: “ Nel corso della vita ho raggiunto la certezza che le catastrofi servono ad evitarci il peggio “ .
Qui, dalla bergamasca, vi saluto, mentre resisto , nella speranza di evitare il mio peggio: l’aver cercato sempre il senso della vita, mentre il SENSO E’ LA VITA ! Condividiamola, è meravigliosa !
Eh beh. Offrire un corso di meditazione, e un corso tutt’altro che “improvvisato” ma che si basa su una ormai lunga storia “sul campo” e con radici ben piantate e solide, non è una cosa da poco. Renderlo disponibile senza necessità di pagamenti o registrazioni, anche questa non è una offerta da minimizzare. Peraltro, anche nel mare magnum delle offerte di corsi e incontri di meditazione su Internet, penso che un valore aggiunto in questa specifica proposta sia la sua “centratura” cristiana e dunque il suo radicamento solido nel nostro filone culturale, pur ovviamente incorporando le specifiche tecniche che in buona parte possono provenire dall’Oriente. Io penso (forse sbaglio, forse no) che sia un radicamento che fa bene a tutti, che ci riconnette alla nostra terra, al nostro popolo, indipendentemente da cosa uno “crede di credere”.
Rimango poi particolarmente colpito dalla “sincronicità” con il messaggio di Ivano, perché quel testo, “Del buon uso delle crisi”, io ce l’ho in lettura proprio in questi tempi, essendone venuto a contatto attraverso la pagina Facebook “Jung Italia”, e posso confermare che è straordinario, straordinario. Non conoscevo Christiane Singer prima, ma sono rimasto colpito dal suo uso sincero delle parole, che fuori da ogni retorica formano costrutti che ritornano densi e carnali, che spesso spiazzano e colpiscono e ribaltano le “certezze pigre” del lettore (almeno, le mie). Un testo insomma che fa proprio bene.
Qui il “record” su GoodReads, https://www.goodreads.com/book/show/28698075-del-buon-uso-delle-crisi
Ottima, meravigliosa idea, specie in questo momento in cui la meditazione mi pare l’unica medicina per tutti, per chi vuole conoscerla e praticarla al di fuori del nostro progetto, per chi dall’interno sente l’esigenza di allargare e approfondire i propri riferimenti nella pratica. Magnum plausum
Mi è capitato di leggere una frase di Eugenio Montale, che aveva definito Milano “un enorme conglomerato di eremiti”.
Chissà cosa direbbe ora che tutta l’Italia, anzi tutto il Mondo, sta diventando un conglomerato di eremiti.
Ma … il compito degli eremiti
è quello di esercitare
il ministero della meditazione.
Grazie amici
Un saluto a tutti voi
Bene la scolarizzazione di massa per estendere il sapere a tutti, e oggi bene perfino le lezioni telematiche causa coronavirus.
Meno bene la scuola dove tutti vorrebbero insegnare/indottrinare su tutte le problematiche del mondo.
Chi è in buonafede coltiva ancora l’illusione illuminista che basata educare bene i cittadini.
Ed anche la Chiesa si è illusa che fosse necessaria l’ora di religione a scuola.
Il ’68 ha strumentalizzato la scuola a man bassa, fino alla follia del sei politico, e questa tendenza oggi viene esaltata nelle nostre scuole dal “politicamente corretto”, che copia e supera l’indottrinamento che faceva la Chiesa.
Ma questa è la scuola dell’ideologia e della burocrazia, in parte liberatoria ma ancora troppo opprimente.
Una scuola di meditazione è necessaria per respirare, per vivere, per tornare in libertà “a riveder le stelle”.
Chissà che un giorno si arrivi ad avere nelle scuole un’ora di meditazione.
Grazie ragazzi, e buon lavoro
GianCarlo
Vorrei ringraziare Ivano Caminada per il suo post nel quale mi ha colpito come una freccia, la frase che avverte del fatto che le catastrofi avvengono per evitarci il peggio! Sei nella bergamasca, io mi trovo nel bresciano.. Anche in questo dato, siamo vicini!
sono entrata per caso in questo sito e, premesso che non sono una persona che ritiene di aver imparato tutto dalla vita, la mia vita è stata caricia di avvenimenti, di esperienze,di incontri determinanti e di coincidenze innegabili. Questo mi ha portata a vivere sempre con tendenza alla riflessione e meditazione, rafforzate da un cammino di fede. Nonostante questo incomincerò a seguirvi per cercare di imparare qualcosa in più.
benvenuta tra noi, cara Ernesta! Marco Guzzi