La forza vitale della parola poetica mi fece approdare in Darsi pace dodici anni fa.
Due poesie di Marco Guzzi, ascoltate durante una trasmissione radiofonica, mi toccavano nell’intimo e mi mettevano in movimento.
Parole non mie che parlavano di me, parole che sentivo arrivare da luoghi abissali eppure piene di luce, di energia di pensiero e di emozioni.
Non definizioni né esibizione di sapere, parole vive che insaporivano l’esperienza aprendomi alla visione di un orizzonte più ampio del cuore e perfino del mondo, molto vicino a me se imparo a posarci l’occhio.
Da bambina mi piaceva fare la prosa delle poesie, ma la poesia che imparavo a scuola era un genere letterario.
La poesia di Marco Guzzi, l’ho capito nel corso di questi anni, va oltre il genere letterario, è scrittura rivelativa dell’essere che non dice quello che sa ma quello che ascolta.
Solo un poeta può pensare un percorso iniziatico come corso di incarnazione, un cammino che sradica da tutto ciò che pensiamo di sapere, ci sgroviglia da noi stessi, ci riporta nella terra del dono, della vita in abbondanza.
Anche i testi in prosa scritti da un poeta come Marco Guzzi si colorano di poesia, l’intera Collana Crocevia che fonda teoricamente il percorso Darsi pace ne è la prova, una meraviglia da lasciare in eredità ai miei nipoti e pronipoti.
Nella terza annualità del triennio di base incontriamo questo tipo di poesia strettamente connessa all’esercizio di autoconoscimento e alla pratica meditativa e contemplativa.
Discesa nell’abissalità, esercizio di progressivo abbandono per imparare a morire, preparazione all’incontro con l’essenza divina di cui siamo fatti.
Rilettura a posteriori della mia vita e comprensione che fin dall’inizio era guidata da una figura di umanità che mi precedeva e mi tirava fuori dalle prigionie mentali e comportamentali.
Ricordo e riattraversamento delle fasi di purificazione concreta, fisica, e a volte anche dolorosa.
Grazie Giuliana!
Grazie perchè mi in-segni che
la poesia……. scrittura rivelativa dell’essere (che) non dice quello che sa ma quello che ascolta.
Sento che mi risuonano queste parole,
che mi aiutano a contenere la mia fame di sapere,
che mi invitano a restare fedele alla postura dell’ascolto della vita in profondità, Oggi!
Cinzia
Io non riesco a capire, a razionalizzare del tutto.
Ma c’è qualcosa, nel modo di dire le parole di Fabio, così personale
e così centrato, che mi accade in questa come
già fu per L’ultima Lezione. Per me quella
poesia non è scindibile – non lo è più – dalla recitazione
di Fabio, mai più. L’opera è il prodotto virtuoso, l’accumulazione
mirabile, del contributo di due persone. Anche lì ascoltai pure
la versione bella di Cristicchi. Bella, bravo, d’accordo.
Tutto a posto, d’accordo.
Ma quella “vera” è un’altra, quella che mi fa lacrimare di
liberazione e sprigiona gioia limpida di primavera,
alla fine, è un’altra.
Come qui, come qui, appunto. E’ un disegno
misterioso e provvidenziale quello che ha fatto
incontrare Marco e Fabio. Un disegno ardente,
a tutto mio vantaggio.
Cara Cinzia, ciò che stiamo vivendo in terra bergamasca e bresciana ci sta forte-mente segnando, è urgente, anzi indispensabile, tornare nella profondità di noi stesse per ritrovare l’Energia che ci purifica e ci rimette in movimento.
Caro Marco, da quando ho incontrato Fabio provo esattamente ciò che esprimi anche tu.
Non c’è da razionalizzare, semplice-mente accogliere il dono che ci arriva, ci avvicina, ci unisce.
Riconoscerlo e dire grazie!
Marco, Giuliana, Fabio, Emanuele: ho sentito il coro di una polifonia iniziatica.
Riguardo al linguaggio sapevo che dobbiamo capirne le numerose tipologie, individuarne i diversi livelli, essere consapevoli di quanto arriva dalla mente o dal cuore o dall’anima.
Finora mi sforzavo di comunicare essendo rispettoso dell’ascoltaore/lettore e quindi cercavo parole semplici e chiare.
Adesso, ascoltando questo coro, capisco che tutto ciò è giusto ma è solo una parte, e che io devo imparare il linguaggio dell’ascolto che è fatto innanzitutto del mio silenzio, poi del raccoglimento, e infine dello sguardo nuovo:
“l’orizzonte…o ci stai dentro oppure scompare o lo conosci oppure non esiste”.
L’Annunciazione è l’ascolto profondo che ci rende capaci di “perfetta ri-creazione”.
Grazie a quel coro e alla ispirazione che lo anima.
“Dove io mi dimenticai in te/Tu divenisti pensiero” ci ricorda Paul Celan.
E’ urgente imparare a pensare in ascolto, caro Giancarlo, silenziare la mente per ascoltare la parola che si rivela nello splendore della sua verità. Il Nascente diventa pensiero e parola inedita in me, in noi, così potremo tornare ad entusiasmarci nella progettazione politica.
Viviamo il tempo finale come tempo propizio per invertire la rotta, cominciando da noi, e attraversiamo questo tempo di prova per uscirne rinvigoriti e affrontare i cambiamenti storici che ci attendono.
Cara Giuliana, che bello leggerti ora qui! Ricordi? Ci siamo conosciute, circa dieci anni orsono a Roma per ascoltare il nostro maestro, Marco. Abbiamo scoperto alcune nostre affinità e ci siamo incoraggiate nell’iniziare il cammino in Darsi pace che non ci ha mai deluso .Ricordiamoci ancora reciprocamente nella preghiera. Mariapia
Grazie Giuliana, grazie Fabio, per regalarci parole che creano pensiero ed il pensiero crea azione e l’azione crea visione di vita illimitata
L’opera redentiva è in atto momento con momento , in ogni uomo, dentro la realtà a volte molto dura.
La ri creazione procede con il suo ordine evolutivo., se ci stai dentro tutto è lieve… un passo di danza.. se ti affidi un po’ di più puoi lasciarti andare per abbandonarti nell’abbraccio che abbraccia te e il mondo intero. In unità di spirito un abbraccio ampio.
Vanna
Grazie cara Giuliana, e grazie, sempre grazie, caro Fabio: ciò che intesse le nostre vite è qualcosa di tenue e insieme di fortissimo, un filo di luce. Marco
Cara Giuliana tempo fa mi avevi chiesto di inviarti l’audio della mia lettura di questa poesia che conosco da molti anni forse 15. Il testo mi aveva colpito subito alla prima lettura. Ero rimasto affascinato e rapito. Ho meditato a lungo parola per parola riflettendo attingendo forza ed energia. La poetica che presenta Guzzi ha davvero un potere di efficacia presente! Credo che se mi affido con forza ai versi di questa linea poetica ricevo e quindi riceviamo qualcosa di davvero potente che può cambiare lo stato dell’essere e direzionarlo verso una luce che chiarifica pacifica e bonifica, risanando costantemente. Percepisco pertanto questo video come il risultato del lavoro di tanti che nel movimento che è diventato darsi pace hanno contribuito per la sua realizzazione. Tu GIULIANA hai avuto l’idea e hai proposto di realizzare Il video è per questo sei la prima che ringrazio. Però è stato un lavoro di gruppo insieme con altri che partecipano al movimento che è diventato darsi pace. Un gioco alchemico una sintonia e sinfonia Di immagini, di colori, di suoni, di persone che si sono impegnate, Per realizzare un video che sorprende anche me davvero: magnifico! Ringrazio quindi con grande piacere GIULIANA per aver proposto l’iniziativa, Marco per la sua grande poetica che continua a presentare a tutti, tutto ciò che è che sta diventando il movimento darsi pace I giovani e meno giovani che collaborano con le loro iniziative e che portano il loro spirito sempre nuovo fresco e luminoso. Un forte abbraccio a te GIULIANA e a tutti pieno di vita. Fabio.
Cara Maria Pia, certo che ti ricordo!
E non ti perdo di vista. So che sei impegnata nella tua regione e continuo a sperare di raggiungerti per visitare, guidata la te, la bella città in cui abiti.
Cara Vanna, abbiamo iniziato insieme il cammino in Darsi pace e, sempre insieme, stiamo imparando un altro passo di danza nella ri-creazione in corso.
Dal nostro primo incontro ad Eupilio, caro Fabio, è cominciato qualcosa che mai avrei immaginato e che non voglio etichettare come facevo in passato; ora lascio che accada, mi lascio portare dentro la nostra relazione che continua a stupirmi. Sono grata a te, a Paola e a Dio.
Caro Marco, il filo che unifica la trama delle nostre esistenze è illuminato da un cuore innamorato ricamato dal dolore. In questo tempo lo realizzo un po’ di più.
Grazie a te, a Fabio, a Cinzia, a Marco C, a Giancarlo, a Maria Pia e a Vanna per le vostre risonanze e grazie ad Emanuele la cui abilità tecnica ha aggiunto bellezza al lavoro.
Giuliana
Cari Giuliana e Fabio,
semplicemente grazie dal profondo del cuore! Io adoro questa poesia che ci aiuta ad aprirci agli spazi immensi che Marco ci aiuta a frequentare con grande consolazione di tutti.
Vi abbraccio
Daniela
Grazie a te cara Daniela!
E’ davvero momento propizio per dare respiro allo sguardo, per lasciarci portare dalla parola poetica in un orizzonte che si amplia, per sentire la sacralità del tempo e dello spazio quotidiani e accorgerci che ciò che appare una limitazione – restare dentro casa – può diventare opportunità vera di cambiamento.
Ti abbraccio anch’io, Giuliana