Il primo incontro di Darsi Pace Emilia-Romagna è stato il 18 marzo 2013, a casa di Antonietta, a Forlì.
Nelle e-mail precedenti l’incontro, Antonietta – che frequentava il III anno e scriveva già post per Darsi Pace – proponeva di incontrarci “per conoscerci e per raccogliere le idee su come organizzare gli incontri futuri, in modo che siano piacevoli e utili per la nostra trasformazione. Questi devono essere i nostri criteri guida, oltre ovviamente all’ascolto e all’accoglienza.” Così è iniziata l’avventura che ha visto le nostre vite personali fiorire in modo stupefacente e la partecipazione a Darsi Pace della nostra regione passare da 4 praticanti nel 2013 a 80 nel 2019/2020.
Questi criteri guida hanno continuato a ispirare i nostri incontri successivi e così, nell’accoglienza e nell’ascolto, “fiorivano le parole utili per la nostra trasformazione”. Fin dall’inizio centrale è stata la condivisione degli esercizi psicologici, in cui ci siamo esercitati tutti all’ascolto empatico e non giudicante. E non va dimenticato che, allora e negli anni seguenti, incontrarci fisicamente in regione era l’unica occasione per conoscere e abbracciare altre persone che praticavano lo stesso percorso spirituale, dato che molti di noi non erano mai stati a Roma e avevano solo un contatto telematico con Marco Guzzi e Darsi Pace.
Gli incontri mensili a casa di Antonietta si sono protratti fino al 2015; alla fine di quell’anno abbiamo organizzato una videoconferenza con tutti i praticanti, che in quel momento erano 29. In quello stesso periodo mi è stata affidata la responsabilità regionale e ho iniziato il corso per formatori terminato due anni dopo. Negli anni successivi vi sono stati incontri a Bologna, Rimini, Modena e Ravenna, che hanno visto la partecipazione di iscritti alle varie annualità contemporaneamente. In una programmazione che definirei ‘spontanea’, abbiamo continuato in sedi private a ricercare il calore dell’incontro, nella condivisione delle problematiche che emergevano dagli esercizi e nella riflessione su testi di studio inerenti al percorso.
La svolta negli eventi regionali è avvenuta nel 2018, in quanto gli incontri, pur rimanendo fedeli all’impostazione iniziale, si sono svolti in luoghi pubblici e, in alcune situazioni, sono stati aperti a tutti e non solo ai membri di Darsi Pace. Inoltre ad Antonietta dal 2018 è stata affidata la responsabilità provinciale (Forlì) e questo ci ha permesso di progettare un programma annuale di incontri presso la Scuola Don Oreste Benzi a Forlì (grazie all’accoglienza di Elena, ora iscritta al III anno), e presso altre sale a Reggio Emilia e a Modena.
In particolare l’incontro pubblico di presentazione dei gruppi Darsi Pace alla Libreria del Duomo di Forlì nell’ottobre 2018 ha segnato una tappa verso un maggiore coinvolgimento a livello cittadino, culminato nel contatto col Centro per la Pace di Forlì, di cui Darsi Pace è diventata socia nel Febbraio 2019.
Al Centro – oltre alla programmazione degli incontri riservati – sono stati tenuti due eventi pubblici: la lettura/concerto ‘Darsi Pace tra musica e parole’ e ‘Sani & Salvi’ – incontro a cura del gruppo di creatività culturale DP Darsi Salute.
Antonietta:
Ricordo bene il primo incontro di quel marzo 2013: mi sembrava quasi impossibile che un’esperienza tutta telematica potesse portare a incontri così intensi e reali. La sorpresa fu tanta, soprattutto quella di scoprire che, pur non conoscendoci, avevamo un linguaggio e un sentire in comune.
Provare la meditazione insieme, condividere gli esercizi e confrontarci senza la mediazione del blog sono stati passaggi importanti. Vedevo ogni volta da vicino le mie resistenze, la paura per le mie difficoltà fisiche, il mio consueto modo di nascondermi. Ma soprattutto il mio incredibile desiderio di comunicare proprio questa esperienza di liberazione, questa nuova visione del mondo, di parteciparvi attivamente, di trascinare altri.
Le mie paure e difese si sono andate dissolvendo gradualmente, soprattutto grazie all’amicizia con Silvia, la cui passione mi incoraggiava a uscire allo scoperto.
Ad un certo punto mi sono arresa al fatto che potevo contribuire anche con i miei limiti, e che mi piaceva molto farlo. Nel 2017 ho iniziato il corso per formatori, nel 2018 ho iniziato a partecipare agli incontri regionali a Forlì, fino ad arrivare a tutte le altre iniziative organizzate insieme e alla responsabilità provinciale, insieme a quella di Darsi Pace Estero.
La collaborazione con il Centro per la Pace di Forlì mi sta dando la possibilità di portare tutto questo dentro un contesto culturale cittadino. E’ una sfida aperta, che mi affascina per la sua concretezza, perché stare dentro la realtà, con il cuore aperto all’infinito, è il vero banco di prova di tutto il nostro lavoro.
Comunicare Darsi Pace, nei modi per me possibili, è diventato qualcosa di naturale e di inevitabile. Aver concluso proprio quest’anno il corso di formazione è per me un nuovo, felicissimo, inizio.
Silvia e Antonietta:
La gioia per aver superato alcune difficoltà personali e aver dato alla nostra vita una direzione positiva non sarebbe piena se non avessimo la possibilità di condividerla. Abbiamo voluto quindi chiedere ad alcune persone che hanno partecipato agli incontri regionali di dare la propria testimonianza. Sentirete dalla loro viva voce ciò che Darsi Pace ha significato e significa per le loro vite. Quanto a noi, il nostro comune desiderio è di poter continuare a collaborare con Marco Guzzi e con Darsi Pace, svolgendo con semplicità il lavoro di accompagnamento del percorso iniziatico: ascoltare empaticamente le condivisioni degli esercizi di auto-conoscimento, ricordare a tutti di tornare sempre alla meditazione prima di affrontare qualunque cosa, introdurre con delicatezza al mistero della contemplazione, studiare con passione una visione dell’uomo e della storia che ci apre alla speranza e all’azione.
Esiste davvero una dimensione diversa, una coscienza amorevole, sempre presente, che ci sostiene e ci guida, con la quale possiamo collaborare, se ci svuotiamo di tutto ciò che crediamo di sapere per aprirci a un nuovo ascolto.
Questo vogliamo continuare a ricordare a noi stesse e a chi vorrà condividere questa esperienza nella nostra regione.
http://gpcentofanti.altervista.org/lamore-che-libera/
Grazie per la vostra testimonianza così incoraggiante . È sorprendente vedere come in poco tempo il percorso DP abbia attechito e si sia diffuso, già questo la dice lunga sull’efficacia della proposta e sulla concretezza del cammino. Assisto da anni al declino inesorabile di altre proposte dotate di ben altre risorse e strutture. Mi riferisco all’associazionismo cattolico. Prego e mi adopero perché l’apertura a cui accennava Silvia, che lo stesso gruppo regionale ha voluto nel 2015, possa contagiare anche altri. Un saluto speciale a chi ho avuto il piacere di incontrare e di conoscere: Ornela, Bianca e Silvia. Francesca del Veneto
Cara Francesca,
grazie per la tua risonanza!
Il metodo di Darsi Pace ha una concretezza ed efficacia straordinarie.
Le persone che decidono di mettersi in gioco fanno la differenza.
Un abbraccio estivo da me e Antonietta, ciao
Silvia
Grazie, carissime Silvia e Antonietta, questo video è la migliore testimonianza del vostro amore e della vostra capacità di offrirvi a tante persone come un luogo di ascolto e di accompagnamento. Un abbraccio. Marco
Carissime Silvia e Antonietta,
grazie per questa bellissima condivisione e grazie per tutto quello che fate per il nostro gruppo dell’Emilia Romagna.
La gioia che scaturisce dalla vostra amicizia e l’ entusiasmo che trasmettete per il percorso DarsiPace contagiano tutti noi, rendendo ogni incontro un evento atteso e ricco di contenuto ma anche di tanta calda accoglienza e vera vicinanza.
Vi abbraccio, sperando di rivedervi presto.
Ave
Mi viene da dire, con l’ultima persona che ha parlato, Dio benedica questa esperienza!
Non c’è niente di nuovo, in fondo, nessuna guittezza ulteriore, nessuna scaltrezza aggiuntiva: le cose sono come sempre, come sono da secoli. Dai frutti si riconosce l’albero. E qui i frutti, i frutti sono buoni, saporiti, la possibilità di trasformare la propria vita ritorna con una concretezza ammiccante, ritorna amica, familiare, ritorna una possibilità dolce.
Ma, mi veniva da pensare (per quel che vale) che già come è montato il video, già questo è testimonianza. Le persone appaiono incastonate in un piccolo rettangolo dentro ad una immagine del posto da dove parlano. Ecco il rispetto dei luoghi, ovvero della realtà come è, semplicemente. Che bello! Questo già è incoraggiante. Per me, questo già è un buon segnale, “è già una buona cosa” come dicono Mina e Fossati in un recente, stupendo, album fatto insieme.
E ti viene da incuriosirti dell’Emilia, allora, di tanti posti che magari non conosci. Perché la vera Storia fa curiosi, solo la vera Storia fa curiosi di tutto: quando la tua vita è “in salvo”, allora sorge la curiosità, la voglia di sapere, di capire. Perché sono in una positività grande il tuo io può fiorire, la tua espressività si può liberare. Darsi Pace fa una sola piccola cosa, in fondo: essa “libera” per l’uomo contemporaneo la positività irriducibile del messaggio di Cristo, e questa è una operazione assolutamente immensa, cosmica.
Onore al lavoro di Silvia e Antonietta, dunque. Lavoro per il Regno, per l’opportunità di felicità di ognuno di noi.
E di Antonietta, riprendo e trattengo questa frase, “Ad un certo punto mi sono arresa al fatto che potevo contribuire anche con i miei limiti, e che mi piaceva molto farlo.” Superare il blocco delle nostre paure e limitazioni, è possibile in un ambiente amico e accogliente: un ambiente come questo, insomma.
Carissimi, grazie davvero per le vostre parole di incoraggiamento che ci spingono a proseguire nel cammino personale per condividere la trasformazione con tutti i cari amici di Darsi pace.
Grazie Marco G., per le tue parole e per il tuo costante indicarci la Via con pazienza infinita.
Grazie Ave, sempre soave e dolcissima.
Grazie Marco C., per le tue riflessioni appassionate.
Buona festa del’Assunta a tutti da Antonietta e da me,
Silvia