«Tutta colpa di Berlusconi»: come capro espiatorio era così facile, semplice e perfino gustoso che ce la siamo ripetuta per anni. Ma lungo la storia le varianti sono state infinite, colpa degli ebrei o dei preti, degli americani o del fascismo, delle donne o dei maschi: ce n’è sempre stato per tutti i gusti. Tutto è buono purché mi permetta di scaricare tutte le colpe su qualcun’altro che non sia io.
Ora esplode lo scandalo: la condanna di Berlusconi sarebbe avvenuta per “ordini dall’alto”. Dopo 90 indagini giudiziarie sono riusciti a condannare Berlusconi e a buttarlo fuori dal Parlamento, attraverso trame oscure e per via di precisi orientamenti ideologici di ambienti giudiziari. Dopo Berlusconi è stata la volta di Salvini. In un dialogo tra due potenti magistrati, intercettati dalla magistratura, uno dice: «Salvini ha ragione e gli italiani sono con lui, noi siamo indifendibili», e l’altro risponde: «Bisogna attaccarlo».
Sono manovre volte a condizionare la volontà popolare e il voto democraticamente espresso, che sia per Berlusconi o per Boldrini, per Renzi o Prodi o Di Maio. Stiamo parlando del Consiglio Superiore della Magistratura, dove il potentissimo Palamara coordinava le decisioni della sua corrente di centro con le correnti di sinistra. L’analisi di Violante è che la Magistratura negli ultimi decenni ha cambiato natura ed è diventata governo: per questo egli invoca un «cambiamento radicale, drastico». Infatti la Magistratura si è spesso sostituita al Parlamento, andando contro la volontà democratica delle maggioranze ed emettendo sentenze che di fatto cambiavano le leggi, come ad esempio imporre l’iscrizione all’anagrafe di figli nati dall’utero in affitto, che in Italia è reato. Il magistrato Violante sostiene perciò che sia stato fatto un danno enorme alle Istituzioni. A conferma del clamoroso degrado della Magistratura è arrivata la destituzione di Palamara, penso anche grazie ad “anticorpi” come il Presidente Mattarella e il vice presidente del CSM Ermini, che so essere entrambi saldi nella Costituzione (e prima ancora, nel Vangelo).
Queste vicende richiamano un po’ i tempi in cui eravamo preoccupati per le trame della P2 di Gelli. Qualcosa di simile in realtà è già accaduto quando Scalfari e Pannella, rei confessi di aver calpestato la verità sul caso Lockheed, hanno distrutto e costretto alle dimissioni il Presidente della Repubblica Giovanni Leone, innocente e cristallino, con la sola colpa di essere democristiano. Fenomeni di grave ribaltamento della volontà popolare io li ho visti e denunciati quando sono stato Ministro plenipotenziario della Camera per i brogli elettorali a Napoli, durante la X Legislatura, e ho messo a rischio la mia vita combattendo la camorra. In Italia il sistema liberaldemocratico è stato distorto da centri di potere che son riusciti perfino a piegare alcune Istituzioni al servizio di interessi politici di parte. Dei tre poteri dello Stato, legislativo esecutivo e giudiziario, diciamo che negli ultimi anni:
- il primo si è molto indebolito, in quanto poco chiamato a votare oppure limitatosi a votare la fiducia;
- il secondo è andato avanti a rinvii, con consultazioni infinite e decreti del Presidente del Consiglio (quindi nemmeno decreti legge del Governo nel suo insieme, essendo troppi anche quelli);
- il terzo si sta rivelando essere deviato e non più al di sopra delle parti, poiché gestito da correnti con forte impronta ideologica che tendono a sostituirsi al Parlamento.
Il cosiddetto quarto potere, l’informazione, sappiamo quanto sia superficiale e asservito, tanto abile nelle inchieste giornalistiche contro gli avversari quanto cieco e muto a difesa degli amici. Ma la Verità è una e indivisibile, e se la si fa a pezzi per i propri interessi, ipso facto si corre deliberatamente nella menzogna e nella conseguente amara disperazione. Infatti, anche chi non sa cosa sia l’Io egoico-bellico sperimenta quanto la menzogna bruci dentro, producendo paura e rabbia crescenti come inevitabile conseguenza dell’errore (o peccato, che dir si voglia). Per me è evidente che i fenomeni di degrado hanno portato alla disillusione un popolo come quello italiano, da sempre appassionato alla politica, che ha così abbandonato tutte le sezioni e non ci pensa nemmeno più a prendere una tessera di partito.
Ora vediamo che il re è nudo. E vediamo anche che quando il potere non può controllare i popoli, con infinite promesse o con il consumismo, diventa pericoloso, in Italia come in Cina. Parlo della Cina per dire che il suo regime comunista sta controllando il popolo con la logica di Matrix, avendo installato quattrocento milioni di telecamere: praticamente una nuova Inquisizione, ma molto più estesa.
Perché accade tutto ciò?
Perché la politica, nel suo delirio di onnipotenza, crede che si possano curare i mali del mondo con la scolarizzazione, con leggi buone (ma intanto le fa caotiche!), con l’inasprimento delle pene, e ad oggi controllandoci tutti con le app della nostra comunicazione telematica.
Perché la cultura dominante usa la ragione e la ricerca scientifica, ma lo fa in modo arido, senza attingere alla fonte dell’acqua viva.
Perché non riconosce l’interiorità e la spiritualità di ogni essere umano, il suo anelito alla dignità e alla libertà, non vuol vedere il suo travaglio, il senso di colpa originaria da cui ogni persona è afflitta, cristiana o meno che sia. Anche lo scandalo della Magistratura e le emergenze democratiche sono conseguenza di questa visione antropologica monca e di queste povertà culturali, alle quali Darsi Pace e altri gruppi simili stanno cercando da tempo un serio rimedio.
In tal modo stiamo imparando ad osservare bene il marcio di un mondo terminale. Rendendo assidua la pratica meditativa adottiamo infine lo sguardo del nascente, dal quale sempre possiamo attingere forza e speranza rinnovate.
Grazie ! Un quadro sintetico e lucido della verità.
Darsi pace un lievito per una rinascita. Ecco un altro intervento fuori dai luoghi comuni e che invece va a toccare piste decisive. Dalle risposte falsamente tecniche e neutrali a tutto campo al salto di qualità di vissute visioni integrali. https://gpcentofanti.altervista.org/educazione-e-informazione-le-vere-leve-del-potere/
Grazie caro Giancarlo,
è sempre molto istruttivo leggerti. E lo faccio con gusto, il gusto di assimilare un’analisi spassionata delle cose della politica (in cui sono veramente un ignorante), che a differenza di molte altre (pur interessanti) non approda sul nulla, ma ha questa gagliarda “virata” finale che – mi pare – faccia la vera differenza, tra quello che leggo qui e tante parole stampate sui quotidiani. Nessuno (o quasi) ha il coraggio di innestare le ultime tue due frasi (per capirci, dal “Perché la cultura dominante …” faccio partire la sterzata) sulla propri analisi, eppure queste non sono posticce ma soltanto loro rendono pienamente luminosa l’esposizione di quanto asserito fin lì.
Ora che ci penso, già da più piccolo mi cimentavo nella lettura di alcuni pezzi di giornale, editoriali di firme illustri e anche se preso dall’analisi, arrivato alla fine avvertivo un senso di mancanza, come se dopo la scaltrita analisi e lo sfoggio di erudizione o finissima tecnica politica, si atterrasse necessariamente in una mestizia di mancanza di vero, di bello, di speranza. Certo non l’avrei detto così al tempo, ma capisco che probabilmente si trattava di questo. E forse altri avvertivano – ed avvertono – lo stesso disagio.
Il tuo scritto me l’ha fatto ricordare. Il mondo dei grandi mi sembrava allora attraente nella sua complessità, ma in fondo un po’ triste nella mancanza di “gioco” (avrei detto allora), di qualcosa di bello e lucente da sperare, che illumina tutte le analisi.
Giustamente dici che “i fenomeni di degrado hanno portato alla disillusione un popolo come quello italiano, da sempre appassionato alla politica, che ha così abbandonato tutte le sezioni e non ci pensa nemmeno più a prendere una tessera di partito.”
Se guardo ai miei quattro figli (di età dai 28 ai 18 anni), ebbene della politica come passione attiva, non hanno proprio nulla addosso. Di questi, chi si interessa vagamente in occasione di una tornata elettorale, chi è patentemente disilluso (“rubano tutti”), e non ne vuol sentire parlare. Ricordo allora il fervore assembleare ai tempi del mio liceo, un liceo anche in periferia, a Ciampino, non certo “zona calda”. In una generazione, è cambiato tutto. Eppure – e sempre Dio sia benedetto per questo – sono persone intelligenti e capaci. Allora mi chiedo, forse ingenuamente: è proprio l’aver scollato la parte “spirituale” dall’avventura politica che ha iniettato questo veleno di disaffezione?
Cantava Finardi in “Zerbo” (bellissima) che già nel 76 “… il mito era crollato / Perso nei calci ad un pollo surgelato”
Il mito è crollato quando quella fraintesa parte “spirituale” ha mostrato tutto il suo limite?
Questo più o meno cercavo di dire, qui http://blog.marcocastellani.me/2017/06/musica-e-rivoluzione.html
Il tuo scritto mi fa pensare, sperare, che si possa cambiare.
Al posto del mito (il cui vuoto lasciato è devastante) mettere un timido accento del Vero, lavorandoci con pazienza?
Grazie di cuore.
Grazie Giancarlo per i tuoi interventi sempre così precisi e decisi.
E’ vero quello che scrivi e che riprende anche Marco Castellani, in molto di quello che si ascolta o si legge c’è una aridità di fondo che alla fine lascia stanchi e svuotati, perché manca:
“Lo sguardo del nascente, dal quale sempre possiamo attingere forza e speranza rinnovate.”
Come ho letto in un bel commento al Vangelo di ieri:
La barca di Pietro, che è la barca dell’umanità, si è avventurata nel mare, con la presunzione dell’autosufficienza ha gettato le reti, ma ha lavorato invano, perché Gesù non era presente e la fecondità non esiste senza di Lui che è la fonte inesauribile della vera vita.
Un caro saluto
Caro Giancarlo,
mi lascia un po’ perplesso quando parli di Mattarella come anticorpo a difesa della costituzione… Magari in questo caso lo sarà pure stato, ma in questi mesi ed anni?
Per dire le più evidenti: perchè ha lasciato che Conte decretasse il lockdown in tutta Italia, quando i documenti del comitato scientifico consigliavano di limitarsi ad aree specifiche (fra l’altro con questi atti tenuti segreti e poi solo in parte resi pubblici?
E quando nel 2018 decise che Savona non andava bene come ministro dell’Economia e convocò un certo Cottarelli?
§ Dario
Nei giorni più drammatici della pandemia, è stato un grave errore la scelta di Conte di dislocare un forte contingente di militari alla periferia di Bergamo, lasciandoci tutti col fiato sospeso per giorni interi, per poi decidere di non fare l’indispensabile zona rossa nella mia Valseriana.
Conte ha rivendicato questa scelta e se ne è assunto la responsabilità. Concordo che è stato un grave errore anche la successiva secretazione degli atti del Comitato tecnico scientifico.
Sul Covid 19 mi sembra che non si sia usata la mano ferma quando occorreva mentre oggi si rischia l’enfatizzazione ossessiva.
Ho citato il Presidente Mattarella sullo scandalo della magistratura anche perchè ha detto esplicitamente che essa oggi ha perso la credibilità, e queste parole coraggiose sono macigni.
Non intendevo entrare nell’analisi di sue scelte politiche che in quanto tali sono ovviamente discutibili.
§ Flavio, Giampaolo
La ricerca della verità è una passione per noi.
Il nostro è un modo di essere, ed è al tempo stesso faticoso e divertente.
E’ un piacere provare a staccarci dagli approcci ideologici per coniugare pensiero ed emozioni, e respirare liberamente a pieni polmoni.
§ Aldo
“La fecondità non esiste senza di Lui”
Cercando di stare lontani da ogni presunzione, ed imparando ogni momento, io per primo, ad ascoltare, vorremmo tanto comunicare a chi è in ricerca questo dato di fatto che proclami, e dire quanto è risanante personalmente e creativo per il nostro fare politica, l’unica concreta, quella dello studio e del pensiero.
E’ solo apparentemente concreto il parlare estenuante di elezioni regionali aggiungendo la promessa/minaccia che nel 2021 ci delizieranno con le comunali.
§ Marco Castellani
Ignorante mi piace, ed accomodiamoci tutti nella categoria degli “ignoranti” che si sposa bene con quella degli “inizianti”.
Ignoranza vera è quella degli eruditi dei mass media che producono soltanto quella che così bene definisci “mestizia di mancanza di vero, di bello, di speranza”.
La disillusione degli italiani conferma la mancanza della linfa vitale, dell’acqua viva che noi cerchiamo e che ci è stato dato conoscere: la sola che irriga di “Senso” il Cosmo di cui ci parli.
Quella disillusione la leggiamo tutti sui volti dei nostri figli che pure sono davvero “intelligenti e capaci”.
Hai fatto bene a riproporre il tuo post del 2017 perchè è di una attualità permanente.
Io però dopo Fossati ho riascoltato la canzone di Adriana Barbieri : “Verso dove stiamo andando”.
Ringrazio chi ha letto e chi ha scritto per il lavoro costruttivo che stiamo facendo insieme.
GianCarlo