Ti sarà capitato almeno mille volte di parlarne con qualche amico, credente o meno.
In realtà siamo tutti credenti: tutti cioè, crediamo in qualcosa.
Spesso anzi crediamo in tante cose. Viviamo nell’epoca in cui le appartenenze rigide a una fede sono – forse per fortuna – alle nostre spalle. Eppure la nostra ragione sembra che non ci porti molto lontano, quando pensiamo alle questioni ultime. Ci sentiamo più liberi, eppure siamo più limitati.
Probabilmente ti sarai trovato anche tu ad oscillare tra il disincanto verso tutte le forme di religiosità a un’attrazione più o meno casuale verso questa o quella tradizione. Sarai passato anche tu dal raccontarti che in fondo le fedi sono inventate dall’uomo e che questa esistenza dipende solo dal caso e dalla necessità di una materia insensata (con un po’ di genetica e un po’ di fortuna, ecco qui l’essere umano, questo animale strano!); al confrontarti con qualcuno, per ore, su religioni e filosofie inventate, ognuno con il suo “personal Jesus”, a seconda del gusto, prendendo un po’ da Oriente e un po’ da Occidente, mentre sembra di viaggiare tra le nuvole di credenze tanto fantasiose quanto arbitrarie, tanto ragionevoli quanto assurde.
Lo conosciamo tutti quel luogo. Per l’iniziato, quello è il luogo nel quale tutte le credenze si equivalgono. Anche chi professa la fede più pura e granitica, anche i fondamentalisti dei nostri tempi spesso sono semplicemente persone chiuse nella loro prigione egoica, che poi difendono fino alla morte.
Dire di credere in questo o in quello, ad un primo livello, è praticamente la stessa cosa, lo senti? E non è qualunquismo o relativismo ma pragmatismo iniziatico.
Si può passare tutta la vita a parlare di Dio o del Destino o del Caso senza fare la minima esperienza spirituale, senza cambiare di una virgola lo stato della tua coscienza. Ci dimentichiamo spesso che appena sotto la crosta delle convinzioni partiamo tutti dallo stesso stato: siamo chiusi, difesi, scissi e abbiamo paura di morire. In quello stato siamo tutti a-tei, senza Dio, separati dall’assoluto e dal mondo.
Per prima cosa, dunque: esci! Impara ad evadere, impara a smontare quelle strutture che ti tengono prigioniero di te stesso, di quel piccolo io che in realtà non crede in nulla e non sa nulla. Scopri quello spazio aperto e sconfinato che si dischiude dove lasci cadere la tua pretesa di sapere già, e tutte le tue difese.
Qui le domande sul senso ultimo delle cose avranno un altro sapore: non saranno più speculazioni astratte ma torneranno ad avere la vertigine dei problemi esistenziali. Quando ti metterai in ricerca non ti chiederai se ha senso o meno, ma ti chiederai come liberarti, come sperimentare la pienezza alla quale anche tu aneli. Quando pregherai non ti chiederai mai se Dio c’è, perché sarai già in Dio: ti chiederai come puoi assorbire sempre di più il suo Spirito, la sua Luce, la sua Parola, per incarnarle nella tua vita.
Qui si capisce anche un’altra cosa: che a questo livello la Fede diventa una scelta, la scelta di seguire una Via che costruisci credendo alle parole su cui poggi i tuoi passi. L’avventura spirituale ha infatti delle leggi ben precise, e ogni scelta di fede ha i suoi effetti, anche la scelta (illusoria) di non scegliere. Scegli una fede e seguila, praticala, amala. Così capirai anche il senso di tutte le cose, lo riceverai questo senso lungo il cammino.
La conoscenza dei misteri ultimi è partecipazione, non può avvenire a distanza, con una mente che non vuole cambiare. Per questo nei gruppi Darsi Pace tutti gli iscritti sono praticanti, in quanto sono accompagnati in un percorso iniziatico che ha dei passaggi e delle pratiche.
Sul piano spirituale abbiamo voluto riassumere l’insegnamento dei Gruppi con i 6 video della Scuola di Contemplazione: ognuno con un’introduzione e una meditazione con preghiera guidata.
Nel primo video, LA PREGHIERA: DIVENTARE FIGLI DI DIO, c’è proprio la spiegazione e la pratica della Preghiera dei Figli di Dio, che nei gruppi Darsi Pace viene introdotta alla metà del secondo anno, e che attraversa i 5 stati fondamentali della contemplazione. https://www.youtube.com/watch?v=RcSd_tPXG8c
Nel secondo video, LA LIBERTÀ DI CREDERE, si affronta invece la questione centrale della scelta di fede, e l’importanza di ricercare la Sapienza. https://www.youtube.com/watch?v=xN_X8w7FbuI
Nel terzo video, VEDERE DIO, si approfondisce il significato della parola “contemplazione”, nel suo senso iniziatico di aprire gli occhi. https://www.youtube.com/watch?v=surorKu9b9Q
Nel quarto video, VEDERE L’INVISIBILE, si commentano le parole di San Paolo, che invita a spostare lo sguardo dalle cose visibili a quelle invisibili, e quindi a passare dalla para-noia alla meta-noia. https://www.youtube.com/watch?v=2BpbD_u1t8c
Ne quinto video, TRASFORMARE IL CORPO, si pone l’accento sulla fisicità del processo iniziatico, con un approfondimento finale sulla posture da assumere durante le fasi della contemplazione. https://www.youtube.com/watch?v=O_gDsYn4lLk
Nel sesto e ultimo video, ESSERE GRATI, si conclude il percorso con la gratitudine, il sentimento del praticante che sa di ricevere tutto da Dio nella preghiera. https://www.youtube.com/watch?v=uGSdINmwfd4
Buona ricerca a tutti e buona pratica!
Esci ! Impara ad evadere, […] Scopri quello spazio aperto e sconfinato che si dischiude dove lasci cadere la tua pretesa di sapere già, […]
Evidenzio questo inciso, perché mi ha colpito molto. Rimanere ancorati a quanto si conosce razionalmente, con la mente e farne quindi un pre-supposto, un concetto, può diventare molto limitante per la crescita spirituale, condizionante per una libera creatività dello spirito. Bisogna avere “Libertà dal Conosciuto” scriveva un grande pensatore – (J. Krishnamurti ), e trovare quello spazio al quale facevi riferimento. Un orizzonte aperto nel quale muoversi e com-prendere, durante il cammino, il senso di questa tua ricerca. Sentire ad ogni passo di questo cammino un “RI-conoscimento” e una risonanza perché ti stai avvicinando alla tua Casa, il vero tempio, quello interiore.
Grazie Andrea per le tue parole illuminanti.
Grazie Andrea per la serie di sei video ben centrati che ci preannunci e di cui questo primo, sulla contemplazione mi coinvolge profondamente, poiché riguarda il senso , l’utilità della Preghiera e del pregare.
Questa preghiera trinitaria in cui ci riconosciamo figli , insieme a Gesù Cristo, e col Padre eterno Amore, è una preghiera di chi adora Dio in Spirito e Verità, riconosciuto come la Fonte di ogni vita che a noi si dona, secondo la misura di cui siamo capaci di chiederla e di accoglierla , secondo la Sapienza divina che mentre ci accompagna a piccoli passi, se a lui ci affidiamo, sa attendere anche la nostra maturazione perché ogni sua parola torni a lui non senza effetto buono su di noi, sugli altri e sul mondo, secondo il suo disegno d’amore.
Una preghiera che mi vien da ricordare, ben diversa da quelle con cui un tempo si pregava Dio costruendo artificiose “Gesulatrie “prodotte dall’ego, invece che ricercate nello Spirito e che il Padre Servita , Davide Maria Turoldo, individuava misericordioso, in alcuni versi di una delle sue ultime poesie:
“ Oh quale per Te tenerezza mi ispira
il carico di errate preghiere
Onde si crede di renderti onore. “
( da Poesie Ultime -Ora passi il Serafino – )
Un caro saluto. Ivano