DARSI PACE: ORIENTARSI NELLA TEMPESTA

Commenti

  1. giancarlo salvoldi dice

    Cara Daniela, sento le tue come parole vissute nella carne con fede ed entusiasmo, senza enfasi, con lo sguardo lucido che non nasconde nessuna difficoltà del vivere.
    Sono parole che si addicono perfettamente alla proposta audace del percorso profondo di Darsipace che osa dire ad un mondo disperato nientemeno che la salvezza si può raggiungere.
    Le 16 pietre angolari e le 8 immersioni delineano una cultura di vita di letizia che solleva dal peso delle culture del nulla.
    Noi crediamo di non essere un sogno e crediamo che la Verità esiste, e la sua luce ci guida in forme di conoscenza diverse da quelle da cui nasce il pensiero dominante ma che sono concrete e ci danno grande speranza per noi personalmente e per il mondo intero.
    Le tue parole lo attestano perchè nascono da una esperienza vissuta e reale, come tanti di noi stanno vivendo.
    Ti sono molto grato per il tuo lavoro creativo e ti mando un grande abbraccio.
    GianCarlo

  2. Daniela Rondina dice

    Grazie Giancarlo,
    nessuna enfasi è vero, mi ispiro alla sobrietà scarna della poesia di Marco così visceralmente aderente al sentire fisico e così trascendente allo stesso tempo!
    Il nostro vissuto è spesso molto pesante, non mi piace nasconderlo, ma questa pesantezza spesso è come un trampolino di lancio verso orizzonti ampi e liberi.
    Le tue parole mi hanno riportato alla mente la poesia ECCE HOMO di Marco che condivido:

    Stondato a viva forza nel presepe
    Delle mie ossa; ben lavorato
    Al fegato dagli eoli, dagli olii
    Tuoi, sacramentali;
    Uscivo dalle gabbie come uno spettro
    Di luce
    Ricamata dal dolore, e mi tirava
    Fuori lo stringato
    Cappio di resurrezione, incontro a un uomo
    Che restava sempre un passo avanti a me.

    “Io sono l’uomo
    Come lo vorrai.
    Nel corpo in cui mi sdraio io sono l’io
    Che sei te.
    Sono morto se tu sei morto.
    Sono storpio se strascichi il tuo corpo.
    Sono il risorto se tu sei sovrano.
    Sono lo sguardo che tu mi dai,
    E vengo come un dentino
    Sveglia di notte il primo nato
    E gli fa male”.

    Con amicizia
    Daniela

  3. Sì, quanto vi è bisogno di una ricerca libera, integrale, partecipata nel pericoloso incombere della dittatura.
    https://gpcentofanti.altervista.org/antidoti-al-drammatico-incombere-della-dittatura/

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