Avvampa il Fuoco prima dell’alba

Commenti

  1. Francesco Marabotti dice

    Grazie caro Luca,
    di questo testo prezioso.
    È solo dalla verità dell’ascolto,
    dall’umiltà, che sgorgano parole
    di vita, di uno Spirito che è la stessa
    Fonte dell’Essere.

    Un abbraccio,
    Francesco

  2. Grazie Luca per questa apertura, per questa manifestazione e visione che tutto coniuga. Della tua capacità di udire e vedere, ma anche apertamente dichiarare nella tua trasparenza : / “comprendo quanto poco sana e integra sia sempre stata questa mia condotta”/…..Aiuta me e credo anche altri a fare ulteriori introspezioni in questo cammino comune di osservazione come dici te per cercare di com-prendere, interpretare una realtà.
    Molto belli i tuoi versi che l’ Altro ti ha suggerito. Un abbraccio. Pasqualino

  3. Crisi della cultura profonda, crisi personali e crisi sociali hanno oggi per molti aspetti le stesse radici.

    Seconda Ave Maria
    Sempre la sera quando scende la tua pace
    domando che sia del mondo che non spera.
    Potenti affannati a dominare gente
    che cerca solo una vita più serena.
    Oh Signore, tu sai perché permetti
    queste cose, questi dolori, queste ferite
    astruse. Quando le cose semplici e buone?
    Quando la fede coltivata a scuola,
    pure lo scambio col pensare altro?
    Lasciateci campare, siamo stanchi.
    Viene la sera, ogni voce si fa eco distesa,
    si quieta il campo di girasoli, il faggio riposa.
    Fuma il comignolo del casolare nella tenue rossastra
    luce diffusa. E l’allodola dal nido ai margini del bosco
    canta che questa vostra vita non è vera.

    Preghiera del vespro.

    La sera tu vieni sileziosa
    come una pace segreta
    tra il vento e la rosa.
    Un raggio di luce rossa
    ferisce per un solo istante
    la siepe odorosa di gelsomini.
    Qui nella campagna
    tu parli confidenzialmente
    come il marito e la sposa.
    Come la mamma e il bimbo
    che rotola sull’erba
    senza farsi male.
    E la mamma ride contenta
    di questo gioco che
    non le dà pensiero
    ma solo infonde fiducia
    in tale tempo di prova.

    Compieta

    Ci sia pace nel tuo cuore
    lascia scendere la pace.
    Senti? Bussa alle finestre
    dalle brume della sera
    e ti dona di ascoltare.
    Tu aprile. Non temere
    – ti dice – i fantasmi dell’inverno,
    né la notte che viene.
    Riposa. Io sono invece
    nel crepitare del caminetto,
    nel cagnolino beato
    della tua presenza,
    nelle semplici cose
    contro le quali nulla
    davvero può il male.

    Breviario pasquale

    In questo tempo di sera
    sento un canto
    come una sorpresa
    che si rivela un appuntamento.
    Non devo fare nulla, viene
    ed io soltanto sento.
    Sento il dolore per il vento
    che scuote questo mondo
    e più nel fondo una pace,
    una speranza, in cui mi perdo
    senza più alcun ragionamento.

    La rada

    C’è una spiaggia lungo la rada

    dove un tiepido sole splende

    triste in questo novembre.

    Lì tu celi e riveli il tuo mistero

    e domandi sempre e non cerchi

    più risposte. Solo guardi il mare

    che brilla e si perde nella foschia

    lontana e non hai più domande

    e domandi sempre.

    Canti dalla nuova dittatura (2)

    Cammina in questo tempo

    ognuno in una nebbia umida

    e grigia. Il cardo e la rosa,

    il grano e la sposa nel dì

    di festa sono altra cosa.

    Il maggio odoroso si è perso,

    l’inverno si aggiunge all’inverno.

    Ed io che cerco il tuo cuore

    e il tuo cuore mi cerca mi dico

    qualcosa è rimasto ancora

    di vero e di bello. Con passo

    pur lento andiamo oltre

    la bruma senza alcun vento.

    Canti dalla nuova dittatura (3)

    Grigia strada della Nomenklatura

    dove ognuno si perde nella bruma.

    Triste sole d’argento che devi splendere

    ancora aspettando un altro tempo.

    Ma tutto questo silenzio parla

    di un miracolo che sta venendo

    ed io senza ancora volerlo già prego.

    https://gpcentofanti.altervista.org/resistenza-diffusa-ad-una-china-drammatica/

  4. Marco Guzzi dice

    Grazie, caro Luca, un testo molto illuminante e preciso, con vere perle di immagini, come “l’attraversamento risorgimentale di questa Notte del mondo.” Un abbraccio. Marco

  5. Luca Cimichella dice

    Grazie a tutti per questi preziosi riscontri, e molto belli i versi di Giampaolo.
    E’ molto importante, in questo periodo di prova, condividere la propria vita attraverso l’esperienza
    della Verità che lentamente e faticosamente in noi sta nascendo.

    Un caro saluto, Luca. –

  6. Grazie. Siete germogli di speranza in un’epoca grigia. Ed è bello vedere che Marco Guzzi sa andare controcorrente anche se il sistema con le sue mille lusinghe (e qualche possibile ostacolo) lo accoglierebbe a braccia aperte.

    2 Cr 18, 4-7
    4Allora Giòsafat disse al re di Israele: «Consulta oggi stesso l’oracolo del Signore». 5Il re di Israele radunò i profeti, quattrocento circa, e domandò loro: «Devo marciare contro Ramot di Gàlaad o devo rinunziarvi?». Gli risposero: «Attacca; Dio la metterà nelle mani del re». 6Giòsafat disse: «Non c’è qui nessun profeta del Signore da consultare?».
    Si noti la perplessità di Giosafat di fronte all’uniformismo dei 400 profeti di corte.

    Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Che cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi dei re! (Mt 11, 7-8)

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