«Quando cominceranno ad accadere queste cose,
alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina»
(Luca 21, 28)
A partire dall’inizio dell’epidemia, nel febbraio del 2020, i gruppi Darsi Pace e le iniziative del movimento hanno proseguito ininterrottamente, grazie ad una “preparazione telematica” sviluppata nel corso di anni. Durante il lockdown abbiamo continuato con gli incontri regolari delle annualità, e promosso una serie di dirette, condotte dai formatori e dallo stesso Marco Guzzi.
Questa presenza è sorta naturalmente come risposta all’esigenza di offrire sostegno e conforto, per aiutarci ad attraversare un periodo difficile e complesso. Il lavoro interiore che cerchiamo di promuovere infatti è finalizzato a restare nella prova, senza rimuoverne le difficoltà, per fare esperienza di una possibilità di risposta concreta alle sfide che la realtà storica ci pone.
A partire dal mercoledì delle ceneri, che cade quest’anno il 17 di Febbraio, alle ore 18:30, con cadenza settimanale, avvieremo una nuova serie di dirette dal titolo “Prepariamo la primavera”, che dureranno fino alla Pentecoste. Questo ciclo verrà inaugurato da Marco Guzzi, e proseguirà ogni settimana con un responsabile regionale affiancato da un praticante, i quali racconteranno l’esperienza e il lavoro delle realtà territoriali. La diretta avrà sempre un momento di pratica e di meditazione sul vissuto di questa fase, e sulla possibilità di trasformarlo evolutivamente e terapeuticamente.
L’intuizione è quella di dare testimonianza della ricchezza delle realtà regionali e delle persone che compongono questo movimento. Durante i mesi della pandemia, e in generale in questi anni, grazie al lavoro di Darsi pace, stanno fiorendo infatti relazioni che si alimentano a partire da una condivisione autentica del proprio vissuto esistenziale.
Stanno fiorendo relazioni che vengono irrorate dalle qualità dell’ascolto reciproco, della presenza e del riconoscimento incondizionato e non giudicante, e da una comprensione del travaglio storico che stiamo vivendo. Queste dirette vogliono essere perciò un piccolo contributo per aiutarci a vivere questi mesi con un slancio primaverile, per gettare quei semi che sbocceranno in una nuova primavera dell’anima, come dice il titolo di una poesia di Trakl.
Ecco: una nuova primavera dell’anima, che sbocci dentro e fuori di noi, che rovesci il linguaggio mortifero dei mass media, il pensiero monologante e violento della cultura dominante, la sterilità di una politica ridotta a consultazione e la tecnicizzazione della nostra vita. La notte del mondo conduce inevitabilmente ad un nuovo mattino, ad una aurora che ci chiama ad annunciare il Giorno e la sua luce benedetta.
È tempo di gettare i semi di una umanità che preme per fiorire
Proprio in questa fase apocalittica.
Proprio qui, sulla terra.
Un necessario salto di qualita’
Febbraio 6, 2021 / gpcentofanti
Reti alternative, formazione scolastica alternativa, dalle famiglie, diffusione anche dal vivo… Ma anche la consapevolezza crescente che la via della rinascita passa per un salto di qualità: la vissuta ricerca personale e comunitaria dei valori, di ciò che aiuta l’uomo a trovare davvero sé stesso e lo scambio tra le persone e le comunità delle varie fedi e filosofie. Un mero “fare” diverso rischierebbe di venire facilmente fagocitato dal sistema, come senza sorprenderci molto vediamo nella cronaca politica di questi giorni.
https://gpcentofanti.altervista.org/il-parlamento-uniformato-perche-era-stato-previsto/
L’importante contributo sinodale dei Gruppi Darsi pace: https://cercogesu.altervista.org/f-marabotti-verso-la-primavera/
Darsi pace tra i pochi attenti al salto di qualità: https://gpcentofanti.altervista.org/il-parlamento-uniformato-pace-o-tragicommedia/
Grazie caro Francesco. Avverto un particolare accento di verità, quando scrivi “Il lavoro interiore che cerchiamo di promuovere infatti è finalizzato a restare nella prova, senza rimuoverne le difficoltà, per fare esperienza di una possibilità di risposta concreta alle sfide che la realtà storica ci pone.”
Stare nella prova, mi viene da pensare, è tutto l’opposto della dinamica schizofrenica della società attuale. I media ti inondano di cifre di malati, deceduti, di mille altre disgrazie (che purtroppo, esistono) per tutto il giorno, poi magari ti propongono un telefilm leggero la sera, ti suggeriscono qualche innocente “evasione”, e così senza nemmeno accorgerti, ti trovi a girare in un meccanismo dove ti manca ogni vera risposta alla tua necessità, sempre crescente, di dare un senso a tutto quello che vivi.
Per quanto ne so, per quel poco che leggo, ogni tradizione autentica incoraggia a “stare nella prova” e non scappare immediatamente, non ipnotizzarsi o distrarsi subito. Trovo molto bello, che sia ricordato qui. E che ci siano iniziative per aiutare, in questo.
Grazie.