Quarantena nel deserto

Commenti

  1. La natura della luce

    Tanto l’amore nasce come un tramonto
    – diceva – Un raggio di luce rossa ferisce per un solo istante la siepe odorosa di gelsomini. E tutto trasluce, quieto, nel vespro, nella naturale mancanza di senso.
    Ma quello squarcio di luce era un seme, ora lo sente. Cresciuto lungo la notte nel suo riposo e ora ti pensa ogni momento di più e si stupisce e si scopre abbandonata a questo amore mai considerato.

    Tratto da: https://gpcentofanti.altervista.org/la-vera-solidarieta/

  2. Ho sbagliato link senza avvedermene. Ecco quello che intendevo postare: https://gpcentofanti.altervista.org/piccolo-magnificat-un-canto-di-tanti-canti/

  3. Grazie Valerio, hai espresso bene, in prosa e in poesia, quello che accade da sempre e a tutti.
    Mi è capitato di leggere queste indicazioni che San Benedetto ha scritto 15 secoli fa.

    “E’ noto che ci sono quattro categorie di monaci.
    La prima è quella dei cenobiti, che vivono in un monastero, militando sotto una regola e un abate.
    La seconda è quella degli anacoreti o eremiti, ossia di coloro che non sono mossi dall’entusiastico fervore dei principianti, ma sono stati lungamente provati nel monastero, dove con l’aiuto di molti hanno imparato a respingere le insidie del demonio; quindi, essendosi bene addestrati tra le file dei fratelli al solitario combattimento dell’eremo, sono ormai capaci, con l’aiuto di Dio, di affrontare senza il sostegno altrui la lotta corpo a corpo contro le concupiscenze e le passioni.”

    Un caro saluto

  4. Caro Valerio,

    il tuo testo ha la forza della poesia e della confessione, insieme. La scelta delle parole è precisa, saporita e gustosa. Vedo nel tuo “malessere” descritto così bene perché ben guardato (amorevolmente), lo stesso mio e in questa ampiezza sapiente di parole petrose, essenziali, infine mi riposo. Capisco questo, leggendoti, che se non stiamo nel deserto, se non ci stiamo un poco almeno, se non ce lo permettiamo, giusto quel poco, quel poco appena, non arriviamo a questo riposo, a questo sorriso.

    Un abbraccio.

  5. Pasqualino Casaburi dice

    Le tue parole hanno un sapore deciso e una forza dirompente, Valerio.
    “Non si può andare nel deserto con un progetto….” Quanto mi RI-suona questa frase ! Ogni nostra pre-ordinanzione mentale, ogni nostro proposito che risulta come adeguamento ad un concetto, non vale l’ opera paziente di rilascio delle nostre resistenze. Dovremo veramente passare attraverso una lenta macerazione, farci erodere e sbriciolare tutti i nostri “spigoli” in un lento processo di 40 minuti, 40 ore, 40 giorni, per poter poi veramente rinascere.
    Dentro quel vuoto, dentro quel silenzio assordante trovare la risposta come un’eco al nostro grido di aiuto.
    Grazie per le tue parole vive che dentro questa Quaresima accendono già in me la scintilla della Pasqua.

  6. Caro Valerio, leggendo il tuo scritto dipingevo forme e colori che mi hanno attraversata in quel periodo e mi attraversano ancora, fanno parte di noi; belle e struggenti le tue parole, mi hanno ispirato un dipinto ?, questo è per me riconoscere e trasmutare le visioni della propria anima, grazie!

Inserisci un commento

*