I canali dell’ascolto

Commenti

  1. Cara Claudia, buon viaggio in questo nuovo tempo, difficile e complesso ma colmo di inedite scoperte.
    Un augurio per vivere in ogni istante il RI torno verso la casa che aneli profondamente. Noi in cammino con te.
    Un caro abbraccio, Vanna

  2. Cara Claudia,
    grazie, la tua riflessione è estremamente stimolante.
    Mi è subito corsa la mente ad un libro molto interessante, ‘La scomparsa della musica’, di Antonello Cresti e Renzo Cresti, a cura di Stefano Sissa (Novaeuropa edizioni), che potrebbe essere un testo utile per ragionare ulteriormente sul problema musicale come questione antropologica e sociologica.
    In questo testo gli autori si interrogano sul ruolo della musica nel mondo contemporaneo. Dalle note di copertina: ‘Sembra che il medium musicale oggi sia onnipresente, eppure mai come oggi, in tempi di industrializzazione progressiva e privatizzazione completa del settore, la musica ha perso le sue fondamentali funzioni di collante sociale, narrazione di gruppo, epica collettiva. La musica non sembra più una sostanza viva, non è più la stessa. Preda delle spinte uniformanti del mercato e delle norme egemoni della società liberale, la musica è scomparsa per quello che era ed è sempre stata’.
    Dalla prefazione di Donella Del Monaco: ‘L’artista ha la stessa natura del mistico: percorre la sua via da solo alla ricerca di una verità nella musica che forse non gli si svelerà mai appieno, ma che non può fermarsi dal cercare, e chi lo ascolta non può non avvertire la dignità dell’essere profondamente umano’.
    Un abbraccio caro
    Silvia

  3. ROSSELLA TARANTINI dice

    Cara Claudia,grazie del regalo bellissimo,ci hai messo tutto il tuo amore in questa voce caldissima e meravigliosa.A me ha fatto entrare dentro,come se fosse una meditazione profondissima,nei visceri…La musica che hai scelto è bellissima e tu la interpreti in modo superbo e meraviglioso.Grazie,grazie,grazie,ti auguro ogni bene in questa nuova fase della tua vita,sei una grande!!!

  4. Pasqualino Casaburi dice

    L’ ascolto è una condizione primaria della nostra esistenza. Lo dicono le grandi tradizioni sapienziali che sapere ascoltare è un atteggiamento primario.
    Basta pensare all’ udito come primo senso che compare nel feto nel grembo della madre e come l’ ultimo a lasciare la persona al termine della sua vita per rendersene conto.
    Già nei primi mesi di gestazione al bambino, grazie anche alla risonanza dell’acqua del liquido amniotico, arrivano i suoni rassicuranti della voce della madre.
    Nella religione indù una tra le divinità più amate, Ganesha, viene raffigurata rappresentando una testa di elefante su un corpo umano.
    In videnza sono le orecchie grandi ad indicare che chiunque desideri ottenere la conoscenza dovrebbe parlare meno ed ascoltare di più.

    La tua analisi Claudia è molto interessante, perché fa emergere le criticità di questa attitudine all’ ascolto, mostrandoci la sua tendenza al “tramonto”. Così come nelle altre categorie sociali in cui nelle relazioni non sappiamo ascoltare ed aspettare prima di dire la nostra, anche nel “mondo” dell’arte e dello spettacolo notiamo un evolvere delle rappresentazioni che privilegiano gli altri sensi ( in primis quello visivo) più immediatamente coinvolgenti.
    E questo, come hai sottolineato te, Claudia, sta conducendo in un processo continuo di omologazione, verso una dispersione del contenuto poetico dell’arte che invece ha bisogno di trovare sempre nell’improvvisazione e nella sua unicità la vera sua essenza.
    Sono d’accordo con te che a lungo andare la cultura musicale e l’arte in genere perderanno la loro ricchezza per ridursi e mera forma di intrattenimento.
    Dovremo ciascuno nel proprio ambito fare ritorno su questa strada dell’ ascolto a partire dalle nostre relazioni più private.
    È vero la vista, l’ immagine sono più accattivanti e la luce con la sua velocità contribuisce a stimolare la nostra attenzione. Anche se è al suono pare che dobbiamo l’ origine del nostro Universo.

    Un noto studioso francese Alfred Tomatis, medico otorinolaringoiatra, in un suo libro dal titolo “Ascoltare l’ universo” elabora il suo pensiero in proposito. La vita sarebbe iniziata con questo potente suono (Big Bang) e poi sviluppata ed espansa infinitamente. Secondo lui microcosmo e macrocosmo si uniscono nel segno del suono, la cui storia culmina nella musica di Mozart.

    Grazie Claudia

  5. .. una bella finestra su un mondo musicale che sta degenerando e si sta depauperando della sua ricchezza fondante ….
    …preziose , Claudia , le tue osservazioni sull’ ascolto , che in Darsi Pace impariamo a riattivare ed allenare , ascolto come esplorazione del se e del proprio consonare con la realtà che ci sta intorno … ascolto come veicolo primario che nella musica lirica si ritira sempre più dinanzi alle nuove logiche che hai ben descritto ….
    Personalmente auspico che con la fine della pandemia si possa tornare a cantare e suonare in teatro dinanzi ad un pubblico
    ‘ respirante’ , che possa interagire con gli artisti in quel meraviglioso
    scambio energetico che connota come unica ogni rappresentazione dal vivo … e in questo modo , almeno in parte minima , si potrà scongiurare una desertificazione altrimenti galoppante ..

  6. Cara Rossana, e chi meglio di te potrebbe capirlo!Grazie

  7. Che bello Claudia! Grazie ?
    Anche l’omaggio è emozionante e hai una bellissima voce!

  8. Cara Lula, dopo tanti anni passati a respirare con controllo e volontà, iniziando la meditazione di Darsi Pace mi ha folgorato di libertà e…….a libertà si aggiungono altre libertà,come questa di poter cantare come mi pare e cosa mi pare!
    Grazie

  9. Grazie carissima Claudia ,
    la tua voce regala emozioni e vibrazioni intense ….
    ..in particolare ti ricordo nel ritiro che abbiamo fatto con don Alessandro Dehò a Bocca di Magra .Irenilde

  10. Grazie a te Irinilde,come dimenticare Bocca di Magra ed il Credo di Lidia Maggi che rivelò a me stessa emozioni fortissime!

  11. Maria Carla dice

    …da pelle d’oca!!!
    Quello struggente e ripetuto “lontano da casa” poi, esprime tutto lo strazio di un’ anima che ha rischiato di perdersi…grazie Claudia e auguri insieme a noi?
    mcarla

  12. Si,cara Maria Carla, questa melodia mi dà un senso di buio ed abbandono,ma anche di intravedere,pur lontanissima, una casa accogliente, con una luce calda, che infine al mio arrivo mi abbraccerà e consolerà.
    Grazie

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