Marco Guzzi ha sempre affiancato alla ricerca poetica e filosofica
un’intensa attività di comunicazione culturale attraverso seminari e conferenze,
ma anche lavorando a lungo nei mezzi della comunicazione di massa.
Dal 1985 al 1998 ha infatti condotto alcune delle principali trasmissioni
di dialogo col pubblico di Radio RAI, quali “Dentro la sera”,
“3131”, e “Sognando il giorno”. Queste trasmissioni
si aprivano con delle “radio-scene”, nelle quali Marco,
attraverso le voci di personaggi storici o inventati,
esprimeva le trasformazioni profonde della società,
e le esigenze più riposte e indicibili
dell’anima in ricerca in questa fase storica di transizione.
Attraverso queste radio-scene possiamo sentire perciò
l’inquietudine di un poeta che vede e vive
l’esaurirsi di un’intera modalità
di essere umani,
la denuncia, la deride a volte,
ma sempre indicando una rinascita, una feritoia verso la luce.
E in questa opera possiamo scorgere perciò
i primi semi di quella grande avventura comune
che sono i gruppi Darsi pace, nati non a caso appunto
dopo questa esperienza radiofonica.
Buon Ascolto!
Bello, vero e buono! Grazie, sarebbe interessante e molto utile direi un teatro così.
MASCHERA-MENTI
La rappresentazione teatrale è quella che coinvolge un pó tutti, che lo vogliamo vedere o no ! Siamo immersi in una commedia, in questo grande palco-oscenico. Ciascuno con la propria maschera recita la propria farsa nel proprio ruolo, quello assegnato dal “sistema”.
Qui viene evidenziato bene come si esprime, in una cellula del tessuto sociale, la famiglia, la trama del canovaccio.
Tre attori dei quali solo due verbalmente impegnati nel dialogo. E un terzo in primo piano, uditore.
Tre soggetti. Tre persone rappresentative.
1)ll risvegliato, consapevole del processo di decadimento, della crisi antropologica in corso;
2) L’ assopito, che continua nella sua visione distorta ad ostentare forme e schemi relazionali consunti, ruoli ed impegni sociali condizionanti, anche in ambito spirituale, evidenziando un ego-spirituale distorto;
3) L’ uditore, che avvertendo il dolore della “ferita” si rende conto e soffre nella sua carne il malessere. Sente la verità di quell’ annuncio, di quella sirena che grida l’ allarme, la sveglia del mondo e deve “decidere” con urgenza da quale parte stare. Quale uomo vuole essere.
Bravi, vi faccio i miei complimenti.???