Sperimentare i Misteri, due termini che sembrano, a prima vista, in antitesi: solitamente è considerato mistero ciò che non riusciamo a comprendere e di cui neppure possiamo fare esperienza.
Sperimentare i Misteri: sembra incredibile eppure è vero.
Ma partiamo dall’inizio di questa storia affascinante e, appunto, misteriosa.
Nell’anno 2015 ho cominciato il mio percorso in Darsi pace e mai avrei immaginato di arrivare a scoprire dentro di me, grazie alla meditazione e alla contemplazione, cieli e terre inesplorati. È stata questa la prima grande sorpresa. Ho citato le terre perché mai, prima di aver imparato la pratica meditativa insieme agli esercizi di auto conoscimento, avevo conosciuto parti di me che avvertivo solo confusamente o addirittura non conoscevo affatto. Ho nominato anche i cieli perché questa parola richiama le realtà più grandi: ho finalmente realizzato che l’Assoluto è dentro di me. Certo, teoricamente lo sapevo già, io che sono nata e cresciuta in una famiglia di persone credenti e praticanti, me lo avevano insegnato al catechismo che “dovevo” cercare Dio nella preghiera personale interiore; adesso lo realizzo effettivamente nell’abbandono di tutto il mio essere: “mi abbandono a Te che mi salvi”.
Un’altra sorpresa è stata per me la consapevolezza degli stati e della loro oscillazione che io attribuivo al mio temperamento malato, un po’ bipolare. Ho facilmente riconosciuto in me, fin dal primo anno, l’io ego-centrato: molto forte, molto difeso e rigido. L’io in conversione mi è piaciuto da subito come esperienza del mio desiderio di “fare verità” in me stessa, come unica via di cambiamento, di liberazione da tutto il male che c’era e che c’è in me. L’ascolto della Parola, che segue ogni giorno la mia meditazione-contemplazione, mi ha fatto dimorare sempre più a lungo nell’io in relazione che sfocia nel dialogo con Dio: Lui mi parla, io lo ascolto e gli rispondo nella preghiera e nell’azione. Inattesa per me, infine la scoperta dell’Io in Cristo, l’esperienza della gioia di sentirmi, come recita la Preghiera dei figli di Dio, “figlia nel Figlio”, in comunione con il Padre nello Spirito.
Certamente, lo Spirito: è Lui che ha guidato questa mia avventura e si è servito di questo meraviglioso strumento che è Darsi pace, nato dall’intuizione di Marco Guzzi il cui carisma è a sua volta frutto dello stesso Spirito.
In questa luce i grandi Misteri della vita di Gesù, a cominciare dall’Incarnazione, dal Battesimo, dall’Eucarestia, via via fino al mistero insondabile della Trinità, non costituiscono più per me solamente delle verità o delle formule da imparare a memoria e da credere senza capire, bensì concrete realtà da contemplare nel senso di “vedere l’invisibile”, pane quotidiano da spezzare nella vita di ogni giorno. In Cristo, vivo in me, realizzo i suoi gesti e le sue parole relazionandomi con i fratelli e le sorelle che mi vivono accanto, con tutte le creature viventi, con l’universo intero. E allora, come recita la Preghiera, posso anch’io, come Gesù, portare con il mio sguardo, la mia bocca, con le mie mani, illuminazione e guarigione a tutti.
Insomma, molto lentamente a causa della durezza del mio cuore, passo dopo passo, la mia vita è cambiata: sto guarendo dalla mia depressione (certamente anche con le cure mediche) e mi sento molto più leggera, sempre più motivata nel cammino intrapreso, ravvivata e rafforzata nella Fede in Cristo.
Che posso dire? La mia avventura continua e sgorga dentro di me un sentimento di gioia piena, di gratitudine sincera che spero accenda una piccola luce nell’oscurità di questo mondo.
SPERIMENTARE I MISTERI
Postato il 17 Giugno 2021 Scritto da 6 Commenti
Cara Maria Letizia,
come te, anch’io sapevo già da prima del mio approdo in Darsi pace che l’Assoluto è dentro di me, ma sperimentarlo, farne esperienza attraverso una conoscenza iniziatica che avviene nell’abbandono fiducioso di tutto il mio essere è stata e continua ad essere una sorpresa commovente e inquietante.
Avere la grazia di vivere questa avventura affascinante e misteriosa è ora sapere di essere preceduta, cercata, chiamata. Lo Spirito e il Figlio sono come le due mani con cui Dio plasma le nostre esistenze in vite di libertà, in eventi di relazione e di comunione con Lui e con gli altri.
Esperienza personale ma non privata perchè la trasformazione di noi stessi cambia il mondo.
Essere rivoluzionari oggi è denunciare da dentro – noi stessi e la società – un sistema che vuole distruggere la nostra umanità facendo della conversione della mente la forma della fede.
A Sacrofano sarai con tutti noi per la Rivoluzione degli Immortali!
Grazie di cuore e un abbraccio, Giuliana
Grazie Maria Letizia per questa bella testimonianza. Mi piace perche hai parlato della terra oltre che dei cieli, daltronde il nostro lavoro è serio proprio perché parte dal basso, senza lasciare spazio a facili illusioni, o a spiritualismi ingenui perché disincarnati, cosi fraquenti e così deleteri e dannosi per la nosra salute. Dopo qualche anno in darsi pace avverto un fastidio crescente durante le messe, ma ho capito che quel senso di nausea che mi prende é un sentimento di fondo che io provo per me stessa, per la mia incapacità di incarnare i misteri , il fatto di vedermelo poi rappresentato davanti agli occhi nell’ azione sacramentale non fa che acuire questo dolore. Grazie a darsi pace che riesce a risvegliare questi sensi profondi e che ci fornisce gli strumenti adatti per mettere mano all’opera con precisione e delicatezza, un lavoro chirurgico, scientifico direi, dove niente é all’ingrosso e dove ad ogni passaggio di filo abbiamo l’opportunità di conquistare un pezzo in più di vita vera.
Grazie, cara Giuliana, per aver espresso la tua consonanza con la mia esperienza dell’abbandono come via iniziatica che conduce ciascun praticante alla realizzazione dei Misteri. Certamente, sono d’accordo con te, il percorso iniziatico non è un’esperienza intimistica o privata bensì una forma di conoscenza trasformativa che ci accomuna in un lento ma continuo processo rivoluzionario. Mi dispiace molto non poter partecipare di persona agli incontri e all’intensivo ma cercherò ugualmente di essere presente con la preghiera e seguirò i video che saranno in seguito pubblicati, sperando di poter essere presente in un prossimo futuro. Buona Rivoluzione a tutti!
Un abbraccio
Maria Letizia
Grazie, Francesca, per il tuo commento che esprime molto bene il disagio che si prova nel partecipare a riti e liturgie troppo lontani dalla vita e, come dici bene tu, “disincarnati”. Nella mia vita (ho già 67 anni) ho ricevuto un’educazione religiosa che non voglio qui rinnegare e che anzi accetto come parte di un lungo percorso guidato da quello Spirito che conduce ognuno di noi e che mi ha portato a rifiutare questa modalità morente per scoprire finalmente una forma nascente di spiritualità. Sono d’accordo con te: Darsi pace ci fornisce gli strumenti adatti, a partire dalla pratica meditativa, per costruire piano piano, senza fretta ma con costanza meticolosa, una capacità contemplativa che, come dice Marco Guzzi, ci permette di “vedere l’invisibile”; è importante non scoraggiarci ma proseguire il cammino con determinazione e fiducia: i frutti matureranno certamente, te lo posso assicurare! Andiamo avanti insieme.
Auguri a te e a tutti i praticanti!
Maria Letizia
“Sperimentare i misteri”: paradossale ma vero.
Chi ha l’umiltà di fare il suo libero atto di fede, e poi nella meditazione si abbandona a si affida, lo può sperimentare e testimoniare, come fai tu nel tuo scritto.
Concordo con la sottolineatura di Giuliana, che siamo in ambito personale ma non privato, perchè stiamo provando a salvare noi stessi per farci canali e cercare di offrire possibilità di salvezza a tutti, al mondo intero.
In 13 anni di DarsiPace è la prima volta che non posso partecipare all’intensivo annuale di DarsiPace, anche se oggi con la meditazione mi sono messo in comunione con tutti gli Immortali rivoluzionari a Sacrofano o a casa loro.
Grazie, Giancarlo, per il tuo commento che esprime tutta la bellezza della fede in Cristo, quella scelta di vita che ci accomuna nella realizzazione dei Misteri della salvezza.
E’ giusto sottolineare l’apertura al mondo di questa scelta di vita, intesa come trasformazione salvifica dell’intera umanità.
Un caro saluto
Maria Letizia