Al passo coi tempi che corrono

Commenti

  1. Grazie Luca per questo testo, per me così confortante ed evocativo. Come uomo, figlio, marito, padre, docente e artista sono in costante ricerca di questo “luogo dell’anima” anche se in questo mercato che è il mondo non è facile fare spazio al deserto. Non demordiamo. Grazie ancora. Buon anno. Guido seconda annualità DP.

  2. Vengo in Pace. Sono un neofita di DARSI PACE, gruppo di cui ho moltissima stima e a cui non vedo l’ora di partecipare in modo fattivo. Devo però, data l’onestà intellettuale che credo mi abbia sempre contraddistinto, dire subito che condivido il 99,99 % delle idee di Marco Guzzi e in generale degli altri carissimi Amici, come Colui che scrive questo articolo che mi accingo a commentare. Condivido TUTTO, non solo tutte le parole e i vari segni d’interpunzione, ma financo gli spazi fra una parola e l’altra. Però al 99,99%. Quello 0,01 %, però, risiede proprio sulla questione dei vaccini. Non sono d’accordo, e mi piacerebbe discuterne con calma. Verissimo che il nostro “governo” abbia gestito malissimo la pandemia, come peggio non poteva, verissimo che sia sbagliatissimo parlarne ogni santo giorno, verissimo tutto. Ma vaccinarsi è assolutamente necessario, proprio per provare a rinascere e superare questo maledetto virus. Come per altro ho detto in un augurio di buon 2022, riservato ai follower del mio canale MATEMATICA FISICA E BELLEZZA, che io gestisco, essendo un professore di Matematica e Fisica. Mi piacerebbe discuterne in modo appassionato e sincero con tutti, Vi invito, magari, a guardare il mio appello sul mio canale, ma veramente non riesco a capire questa avversione al vaccino che, anzi, a mio avviso sarebbe dovuto esser reso obbligatorio, ma da almeno una anno. Ora, probabilmente, è troppo tardi. Pace e bene.

  3. giancarlo salvoldi dice

    Il luogo dell’anima se “io” penso e credo e dico che esiste, allora esiste davvero: la mia parola crea il luogo dell’anima, mi mette in condizione di realizzarlo, con il mio cieco atto di fede libero e potente.
    Nei nostri disastri personali e sociali, nel nostro vortice al quale possiamo abbandonarci fiduciosi, ci ritroviamo nel deserto in cui non muori di sete ma che al contrario ti offre vita e “visioni in abbondanza”, ti aiuta a conoscere te stesso.

    Questo è l’essenziale del percorso iniziatico, mentre dico con amicizia a Tonino che sono necessari ma non essenziali i dibattiti sui più vari temi come vaccinazioni, politica, economia, sui quali si possono avere opinioni diverse.

  4. Sabrina Trotter dice

    https://www.youtube.com/watch?v=DkB_hwv_9pk&t=0s
    Caro Tonino,
    forse questa intervista può aprire un altro punto di vista sui vaccini e sull’origine della pandemenza.
    Copio anche un pensiero di Steiner:
    “Vediamo cosa vaticinò Rudolf Steiner, in un poderoso compendio del 1917, e che oggi sembra realizzarsi contro il genere umano: «Useranno i vaccini per abrogare l’anima dei popoli. Essi saranno la causa di un notevole indebolimento della struttura fisico-vitale”. E nello specifico, è ancora più incalzante ed esaustivo: “Nel futuro si eliminerà l’anima per mezzo dei farmaci. Col pretesto di un “punto di vista scientifico”, ci sarà un vaccino mediante il quale l’organismo umano verrà trattato immediatamente alla nascita, in modo che l’essere umano non potrà sviluppare il pensiero dell’esistenza, dell’anima e dello spirito. Verrà affidato ai medici materialisti il compito di eliminare l’anima dall’umanità.”
    Un caro saluto
    Sabrina

  5. Condivido quanto scritto da Giancarlo, e ammiro la sua quieta saggezza. Pare anche a me che “sono necessari ma non essenziali i dibattiti sui più vari temi come vaccinazioni, politica, economia, sui quali si possono avere opinioni diverse”.

    Per tale motivo la parte più interessante di questo post per me è senz’altro la seconda, dove Luca sapientemente ci prende per mano esponendoci al pensiero di Jung, che da queste parti – grazie al cielo – è sempre stato di casa, ed è sempre stato valorizzato (e non guardato con sospetto come purtroppo accade ancora in ambiti “cattolici”).

    Questa coniugazione inesausta e sempre ripresa del pensiero più significativo del Novecento con la tradizione cattolica – senza tentazioni “fondamentaliste” né “moderniste” – è a mio avviso una delle cifre più importanti di questo percorso. Che non cessa così di rivelare bellezza, come Tonino ha già intuito.

  6. Salvatore Santagati dice

    Grazie Luca. Buon anno a tutti

  7. Luca Cimichella dice

    Cari, vi ringrazio davvero per le vostre generose considerazioni e condivisioni.
    Vorrei però dire affettuosamente a Tonino che nel mio scritto non vi è una sola frase che contesti i vaccini in quanto tali, bensì la politica governativa e info-mediatica che concerne i vaccini stessi. Io infatti non reputo affatto che il vero problema siano i vaccini, e nemmeno il Covid inteso come minaccia per il nostro corpo. Il vero problema, vaccini o non vaccini, è sempre il medesimo, e risale dalla politica (tema, mi spiace dirlo, essenziale in questa fase storica) su fino a Jung e alle rivelazioni spirituali più vitali della nostra storia.
    Darsi Pace significa che questi due poli si scoprono come l’uno e il medesimo.
    Non è possibile parlare di Spirito e di nuovi orizzonti culturali per l’umanità senza denunciare con la massima risolutezza, senza guardare in faccia a niente e a nessuno, la condizione disumana nella quale versa la nostra politica e la nostra cultura, e da ben prima del Covid. Sarebbe un’ipocrisia che nel 2022 non possiamo più permetterci. Non esiste l’uomo di cultura “fuori” dalla condizione storico-esistenziale dei popoli. O altrimenti non è un uomo di cultura né tantomeno di spirito.

    La prima parte del mio testo, in questo senso, ha la funzione di mostrare come i problemi dell’Invisibile siano oggi più che mai correlati a quelli del mondo visibile, e correlati nel modo della priorità, della supremazia e dell’urgenza. La rifondazione storica di un pensiero degno delle nostre sfide e dei nostri compiti epocali richiede una versatilità, una prontezza e un’ampiezza di vedute alle quali – purtroppo – nessuno ci abitua davvero, almeno fuori dal nostro cammino. Quindi rallegriamoci davvero di poterne essere parte, e portiamo avanti la nostra battaglia nella libertà, nella dolcezza, ma anche con decisione e nell’onestà intellettuale.

    Tanti auguri di nuovo a tutti,
    Luca. –

  8. Pasqualino Casaburi dice

    Grazie Luca per averci donato parole di conforto. Per averci indicato un luogo, quello interiore come unico mondo dove non prevale l’apparenza.
    Un luogo dove alimentare lo spirito che crea, a dispetto delle apparenti ed appaganti attrattive esteriori. Per far questo dovremo rinnovare la nostra mente, allenare la nostra psiche, come del resto ci stanno insegnando in questo potente percorso di crescita in DP.

    Ogni autentico approccio per la risoluzione di una patologia che minaccia la società umana deve prevedere in primis una sua comprensione attraverso lo smascheramento di alcuni atteggiamenti ad essa collegati.

    Dovremo essere capaci di riconoscere,tra questi, quelli presi come eredità di una modalità antropocentrista, androcentrista o patriarcale. Questi possono condizionare e influenzare la nostra percezione e arrivare a bloccare il nostro vero cammino di “guarigione”.
    Potremo sentirci impotenti di fronte ad una struttura, quella di un sistema, potente e oltremodo dominante ed avvertire come un blocco paralizzante.
    La nostra “impotenza” è un qualcosa che ci impedisce di realizzare con pienezza sia il “potere dall’interno” ( potenzialità creativa della nostra visione) sia il “potere-con” (capacità di agire di concerto con gli altri).
    Lo psicologo Michael Lerner ha studiato a fondo il fenomeno dell’impotenza notando come le persone siano portate tendenzialmente a strutturare la propria incapacità di fronte ai propri obiettivi e a considerarla come un dato incontrovertibile, arrivando a compiere gesti che confermano tali convinzioni.
    Lerner non nega la presenza di fonti esterne o oggettive di impotenza, ossia gli strumenti con cui le strutture politiche, economiche e sociali impediscono agli esseri umani di mettere in pratica le loro potenzialità e di realizzare il cambiamento.
    Indubbiamente esistono, ma sono acuite dall’impotenza interiorizzata (in eccesso).
    Tutto questo può impedire oggi un’ autentica trasformazione a livello globale.
    La nostra impotenza è come una prigione costruita nella psiche che l’epoca moderna, attraverso il meccanismo del consenso, ha costruito facendoci accettare passivamente un “ordine stabilito”.
    L’ ordine patriarcale incarnato nel capitalismo globale corporativo si fa forte di questa incapacità, di questa impotenza interiorizza.
    Ma quale sono le dinamiche di questa impotenza ?

    Secondo Roger Walsh il buddhismo classico fornisce un’analisi della patologia individuale e sociale che può aiutare a comprendere le sue dinamiche.
    Tutte le forme patologiche sono divise dal buddhismo in tre categorie di veleni :
    avversione- dipendenza-illusione.

    La prima, l’avversione, può manifestarsi in diversi modi: elusività compulsiva, rabbia, paura, atteggiamento difensivo, aggressività.
    Quando assune la forma della paura, l’avversione si concretizza in due modalità tipiche dell’impotenza interiorizzata: la “negazione” e l’oppressione interiorizzata.

    La negazione prevale tra quei soggetti che stanno al potere.
    Una delle “letture” del film “Don’t look up” in circolazione oggi sulla piattaforma Netflix è proprio questa. Negare il pericolo suggerendo di non guardarlo in faccia.
    Solo così potremo escluderne l’esistenza. Non guardare in alto. Non guardare il Cielo, e abbassare lo sguardo in segno di sottomissione.
    L’ oppressione interiorizzata, al contrario, si riscontra soprattutto in chi subisce gli effetti diretti dell’impotenza strutturale.
    Guardate la situazione odierna e traete le vostre conclusioni.

    La “dipendenza”, come un qualcosa di ampia accezione, comprendendo qualsiasi forma di avidità e di attaccamento, si ricollega all’avversione essendo un altro modo per nascondersi o sfuggire alle proprie paure o per riempire un vuoto di una vita vissuta nell’illusione con qualcosa che allevi il dolore della mancata speranza.

    La forma forse più dura di impotenza interiorizzata è l’ illusione della disperazione.
    Si comincia a percepire il mondo com’è privo di speranza e quindi il cambiamento come una cosa impossibile
    Comprendere ed analizzare in noi questi aspetti della psiche ci può aiutare, in un percorso di autoconoscimento, a fare un primo passo capace di proiettarci, con la consapevolezza delle proprie capacità, in uno scenario più ampio per poter uscire finalmente dalla gabbia imposta dal sistema.
    A proposito dell 0,01% volevo dire che sono ben venute tutte le varie sfumature di un pensiero relative alle diverse tematiche.
    Fa bene al dialogo questa pluralità di idee quando però non costituiscano pretesto di di-visione.
    e rendere difficile il compito di mediare posizioni esasperate prese a seguito di informazioni condivise ma delle quali non abbiamo la certezza della loro veridicità.
    Per questo non vorrei mai smettere di guardare il Cielo (vero Marco Castellani) , per poter ogni volta rimanere estasiato della sua variegata punteggiatura.
    Un augurio a tutti per un sereno 2022 di consapevolezza e di pensiero e coscienza incondizionata. Auguri

  9. Fabio Fedrigo dice

    caro Luca è un post molto bello il tuo e mi è venuta voglia di ringraziarti per ciò che proponi e per il dibattito e le riflessioni che hai aperto.presenti una discussione è un confronto davvero profondo ampio e coinvolgente. Grazie dello stimolo e delle idee che stuzzicano il pensiero di ciascuno e che uniscono l’umanità di chi sente il desiderio di stare insieme in questo percorso. Ti auguro buona festa dell’Epifania. E grazie ancora. Ciao ciao a presto un caro saluto. ho sentito oggi alla TV un riferimento di questa festa della luce con la canzone di Claudio Baglioni che mi fa piacere di seguito indicare: Avrai! https://youtu.be/7M6yMRGdCgQ

  10. giancarlo salvoldi dice

    “Il vero problema risale dalla politica su fino a Jung e alle rivelazioni spirituali più vitali della nostra storia”. E’ così.
    Ho parlato della non essenzialità della politica perchè oggi vedo e temo un ritornare furioso di ubriacatura politica nelle aree dei sì vax e nei no vax che tendono a cadere tutti nell’io bellico.
    “Darsi Pace significa che i due poli si scoprono come l’uno e il medesimo”.
    Cioè le rivelazioni spirituali si incarnano nella politica, per cui giustamente i due poli vanno visti come coessenziali.

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