Peccato contro natura

Commenti

  1. “…Scaturisce così la gratitudine, perché nulla è dato per scontato.”
    Cara Iside, questo passaggio del tuo intenso e colto scritto, che ho “assaporato” parola per parola, mi ha ricordato la riflessione di un altro scritto che, come è accaduto ora con il tuo pensiero, mi aveva illuminato in profondità. Scrive Anselm Grun in ” Gesù il terapeuta”:
    “La spiritualità- o vita spirituale – consiste nel fare ciò che deve essere fatto: i doveri quotidiani, le occupazioni abituali, la piena ordinarietà del nostro vivere… Come dimostra la guarigione dei dieci lebbrosi , è sul cammino dell’abituale che noi diventiamo sani e puri… Ma le cose ordinarie non vanno mai disgiunte dal SENSO PROFONDO E SINCERO DELLA GRATITUDINE. Solo così potremo avvertire e comprendere il miracolo della trasformazione e della guarigione. Senza gratitudine si ricade inevitabilmente nei vecchi schemi percettivi…”
    Penso che se attraverso la meditazione iniziatica riusciamo a vedere i nostri limiti e li accogliamo con dolcezza, e se attraverso la contemplazione iniziatica ci rivolgiamo allo Spirito per chiedere aiuto e lo facciamo con l’atteggiamento interiore ed esteriore di umiltà, quello che tu , cara Iside, descrivi così efficacemente: in ginocchio, sì, “a capo chino”, allora possiamo avvertire davvero la potenza che ci abita, il seme divino che è in noi, allora possiamo prendere la via del “ritorno”, quella che ci conduce dentro noi stessi, possiamo cominciare a conoscerci, possiamo imparare l’arte di ascoltare il nostro corpo e ri conoscere i segnali che ci invia.
    Poi potremo anche “estrarre la gemma”, assumere la pillola, se necessario, consapevoli, finalmente che “…anche la differenza tra vita e la morte si misura in milligrammi”
    Ci renderemo conto che “…non ci sono nemici da radere al suolo ma delicati equilibri da custodire”, impegno, questo, molto più serio di quello che richiede l’uso e l’abuso dei farmaci dei quali disponiamo e che trovano posto perfino nella pubblicità. E già questo dovrebbe, per lo meno , insospettirci…!
    Grazie, Cara Iside, per aver affrontato ancora una volta, in modo tanto chiaro, lineare, esauriente, profondo, un argomento che, credo, stia a cuore a tutti noi, persone sempre più sole, incerte, confuse e smarrite.
    Sappiamo, infatti, la fragilità dello stato di salute, il minimo malessere ci abbatte, tanto informati e altrettanto persi.
    Un caro, affettuoso e grato saluto
    Francesca

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