Nel corso dell’anno abbiamo ricevuto le testimonianze di alcuni amici iscritti ai gruppi: oggi ne pubblichiamo alcune.
Con la cura di chi scopre un nuovo dono vi invitiamo a leggerle come testimonianza della “rinascita” che può avvenire per ogni uomo e per ogni donna in ogni giorno.
Ringraziamo Giovanna, Loretta e Caterina e auguriamo una piacevole lettura.
Giovanna
Se dovessi esprimere come mi ritrovo oggi, a conclusione del triennio
iniziatico Darsi Pace, potrei usare una metafora, quella del volo di un
gabbiano che si stacca dalle rena del mare per guadagnare via via gli spazi
più alti e ammirare così orizzonti sempre più sorprendenti di leggerezza e
di libertà.
Meglio ancora, la metafora di un viaggio in mongolfiera che mette
apprensione appena ci si stacca da terra… non sai se il vento ti porterà
nella direzione propizia o muterà in improvvise raffiche con rischiose
discese verso il basso.
Su questa mongolfiera, che mi piace chiamare Darsi Pace e sulla quale ho
scelto di imbarcarmi per il viaggio, ho via via sperimentato i mutamenti di
un panorama interiore in continua evoluzione e una visione del vivere sempre
più ricca di senso; nello stesso tempo, mentre si saliva più in alto
improvvise discese mi portavano, a volte, verso abissi di sgomento…
Ma non sono tornata indietro perchè, grazie all’accompagnamento dei tutor,
ho imparato a riguadagnare il volo buttando le zavorre, fatte
di tanti pesi inutili e ingombranti, a mollare quell’illusorio ed effimero
ancoraggio al vecchio io egoico, sollevandomi verso una prospettiva sempre
più chiara e di sorprendente ampiezza e felicità.
Arrivata alla conclusione del triennio di Darsi Pace, posso dire di aver
acquisito un reale stato interiore di consapevolezza, direi una dilatazione
dell’anima, una risposta a quell’anelito di cui parlava Marco Guzzi fin
dalle prime lezioni. Con questo non mi sento “arrivata”
ma, come sperimentano coloro che cercano il senso del vivere e la
pacificazione, ho intravisto che il volo sulla mongolfiera Darsi Pace ti
apre a spazi di coscienza e di conoscenza sempre più ampi, e ad una Verità
infinita.
Loretta
L’esperienza di Darsi Pace parte soprattutto da un incontro…
nel senso che mi ha incontrata, mi è venuta incontro durante la partecipazione a Misano ad una conferenza di Guzzi. Non potevo immaginare che questo incontro sarebbe entrato in modo così importante nella mia vita.
A posteriori dico che Darsi Pace mi ha cercata e trovata perché ne avevo bisogno.
Era il momento…era quel momento…in cui si è pronti all’ascolto di una parola così potente.
Da anni mi sentivo arida e insoddisfatta: non riuscivo a dare la giusta direzione a ciò che facevo,
quella direzione che ti placa e ti nutre…
Anzi… è così che mi sono ritrovata ad un corto circuito nelle relazioni familiari,
al collasso delle mie certezze e alla necessità urgente di placare le mie ansie intraprendendo
un percorso di crescita.
E quasi in contemporanea accade ciò che deve accadere: l’opportunità di Darsi Pace.
Ed è qui a DP, “abitando questo luogo” inaspettato nuovo e sconosciuto che succede
che individuo un senso a tutti gli accadimenti, un senso di direzione.
Mi ricordo la frase che mi colpì all’inizio, la prima consapevolezza …
“quando avrai smesso di pretendere allora arriverà il tesoro”
e così è, così è stato.
Lo studio degli stati dell’io, riconoscersi in essi, capire da dove veniamo,
capire che siamo impastati di quell’uomo che vive da migliaia e migliaia di anni,
siamo impastati dei suoi istinti, delle sue paure, delle sue fragilità,
dei suoi condizionamenti e per dirla tutta della sua carne è ciò che ci permette di evolvere.
Tanti sono i “passaggi” che mi hanno emozionato: dal mettere al centro “la parola”,
l’importanza della parola poetica del nuovo linguaggio per intraprendere il cammino;
la sperimentazione ogni giorno della morte e rinascita (con la meditazione)
del lasciare andare,
dell’accogliere e dell’abbandonarsi sperimentando giorno dopo giorno un io nuovo sempre
più liberato;
dall’abisso che non và temuto ma attraversato.
Io non arrivo da un passato di fede praticante, e ancora non ci sono arrivata,
ma so in questo momento che voglio “dare credito a quelle parole” spiegate così sapientemente da Marco Guzzi.
Una parola per me potente è l’incarnazione che mai avevo compreso così bene.
E poi la relazione con il proprio spirito divino fonte perenne che sana e guarisce.
Devo dire che DP ha rappresentato la mia rinascita.
È con questo entusiasmo con queste convinzioni che mi appresto a proseguire verso il 1° biennio
di approfondimento, per-donarsi, con “l’acquolina in bocca” pronta a gustarmi tutta la sapienza che
ci verrà donata, appunto, perchè DP dona… e io sono immensamente grata!
Caterina
Mi chiamo Caterina e sono arrivata ai gruppi di Darsi Pace attraverso l’invito del parroco della mia parrocchia. Mi disse che il lavoro di questi gruppi si basava sulla pratica meditativa.
Io ero molto scettica e anche molto spaventata ma la profonda stima e il profondo affetto che nutrivo verso di lui mi convinsero ad accettare l’invito.
Nonostante le mie resistenze ho partecipato a tutti gli incontri e ho concluso il secondo anno. Ricordo che ad uno dei primi incontri, dissi ai miei formatori: “io ho paura”, andare dentro di me mi spaventava molto, avevo paura di me stessa di come mi sarei scoperta!
Ero consapevole di aver lavorato anni per costruire un’immagine da dare al mondo (e a me stessa). Forse sono riuscita ad ingannare qualcuno nel mondo ma certamente non me stessa!
Ero consapevole che non ero quella persona che mostravo di essere!
E quando sono entrata dentro di me, ho incontrato subito le mie paure!
Il respiro diventava affannoso, un senso di calore per tutto il corpo come se fossi impegnata in una lotta all’ultimo sangue con il mio Ego che bruciava lentamente……. meditazione dopo meditazione.
Mi rendevo conto di aver vissuto sempre a braccetto con la paura…… e tutte le mie scelte erano state determinate dalla paura che mi teneva chiusa in una trappola, braccata, senza possibilità di fuga …. senza speranza.
Prima non lo sapevo…. pensavo di essere libera!
Il percorso psicologico fatto in parallelo mi confermava man mano tutto questo. Con molta dolcezza, senza violenza, per il tempo che ho voluto impiegare, sono stata gentilmente accompagnata a guardare la mia realtà, quella che avevo vissuto, quella che vivevo, LA MIA VERITÀ al di là dell’immagine che avevo voluto donare al mondo!
La mia realtà oggi non è cambiata, non ho risolto i miei problemi!
Ma il percorso in Darsi Pace mi ha dato occhi nuovi per guardare questa realtà così problematica, complicata e per certi versi così angosciante!
Ho accolto le mie paure, le mie rabbie e ho scoperto che avevano molto da dirmi, che non mi erano nemiche ma erano lì per dirmi qualcosa che io sorda non volevo ascoltare!
E così, di giorno in giorno sorridendo e abbandonandomi ogni giorno un tantino di più ho scoperto che la paura e la rabbia non mi tenevano più in ostaggio, non esercitavano più quel potere su di me.
Cosa è cambiato nella mia vita?
Forse niente o forse tutto!
Sono cambiati gli occhi con cui guardo il mondo!
Un po’ come dice Anthony De Mello: “Quando, trent’anni fa ho iniziato a fare pratica meditativa, ero depresso, ora dopo trent’anni di pratica, sono consapevole di essere depresso” e……. che dire!
Io continuo a sorridere e ad abbandonarmi perchè “la bellezza salverà il mondo” (Dostoevskij),
ma quale bellezza?
Quella che trovi dentro di te, scavando, andando oltre le tue ferite e le tue angosce!
Grazie,
per queste condivisioni.
ex-porsi,
con-dividere, rende il senso profondo del mistero che siamo e della complessità della realtà.
Buon cammino a tutti noi
Grazie Giovanna, Loretta, Caterina !!
Aveve espresso così bene i vostri passaggi dell’anima che sono anche i nostri. …È come un unico grande disegno con percorsi ‘obbligatori’ per arrivare alla luce che descriviamo coi nostri personali colori, ma sappiamo ormai cosa
vogliono dire e dove portano.
Un forte abbraccio,
in questa settimana santa: perché non separata ma strettamente unità allo spirito di Cristo
Bianca
Scusate : non ma che sappiamo,
che sappiamo (senza ma)
Grazie Loretta, Giovanna e Caterina, grazie perché con le vostre parole ci avete fatto entrare nella vostra anima, ce l’ avete mostrata così com’è, con coraggio e sincerità. Con il vostro esempio ci incoraggiate a proseguire questo cammino non sempre facile, spesso tortuoso e talora in salita, ma sempre stupendo, che accompagna la nostra vita sia nei momenti più felici che in quelli più dolorosi,e che vale sempre la pena di vivere, così come vale sempre la pena di vivere questa stupenda esperienza che è la vita che ci è stata donata…..
Buon cammino a tutti!
cari Stefano, Bianca e Maria Cristina
grazie per le vostre parole, esprimono tutte un calore e una vicinanza fraterna. Mettere il “cuore a nudo”, condividere il proprio percorso con gli amici di D.P. è la mia espressione di gratitudine. E’ una gioia che da personale diventa collettiva!
un abbraccio e un caro saluto
grazie!