TRANSIZIONI PROFETICHE: IL DOCUFILM

Commenti

  1. Superpresentazione del libro ed ho gradito molto vedere la piazza del Comune ad Assisi, la mia città!
    Auguri a tutti.

  2. Il docufilm è proprio bello, si vede con interesse ed è stata una dolce sorpresa per me vedere “innestate” tante immagini di Roma, la Roma “bella” certo, ma anche quella “problematica”, accostate in modo che si capisce come sia un tutt’uno, non si possa dividere, separare, si debba vivere insieme tutto.

    A pensarci Roma è un simbolo “vivo” di questo momento di transizione, Roma mostra al massimo livello la compresenza di elementi di bellezza con quelli di disagio, del nuovo che ci investe potente e liberante con il vecchio che resiste, che ancora ci grava addosso. Roma è contraddizione e bellezza insieme (e per questo si fa largo nella mia anima). Forse non è un caso che queste immagini romane percorrano il video.

    Dovrò leggere il libro. Credo anche questo non è un caso, che sia un’opera “collettiva”, che recepisce veramente quanto si dice, la necessità di “metterci insieme”, al di là dei diversi temperamenti personali, delle diverse sigle, dei diversi movimenti – metterci insieme per scegliere uno di questi possibili futuri.

    Nel buio soltanto si vedono le stelle. Non ci avevo pensato, che forse scegliere di studiare le stelle per una vita, non può che voler dire, per la stessa vita, avere a che fare con il buio (cosmico e personale), non respingerlo, lavorarlo, alla fine amarlo perché appunto, è la via non banale non scontata non immaginata, per le stelle. Con un antico linguaggio, si diceva appunto, credo, la Croce.

    Cristicchi – che ho molto apprezzato nello spettacolo a Roma, pochi mesi fa – è un valore aggiunto denso e credibile, perché veramente e naturalmente “dentro” le tematiche del libro. Avevo sentito molto parlare di don Fabio Rosini dalla mia terapeuta, ora tutto si salda insieme in modo che non avrei previsto.

    La strada è una, alla fine, mi dico. Basta starci (sì non è scontato, non è immediato, è un lavoro costante, mi dico).

    Grazie a chi ha scritto, a chi ha prodotto, libro e film.
    A chi crede ed opera per questi progetti.
    Grazie a chi ha questa speranza attiva, perché mi aiuta.

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