1) ENZO BIANCHI – La differenza cristiana
2) NELLO PRETEROSSI – Il Vangelo e la Costituzione Italiana
3) AGOSTINO GIOVAGNOLI – Ripensare il cattolicesimo democratico
4) SEVERINO SACCARDI – Ernesto Balducci e la politica del terzo millennio
5) PAOLO RICCA – La missione dei cristiani nei tempi che corrono
6) FAUSTO BERTINOTTI – Cristo e Marx: quale rivoluzione?
7) MAURO MAGATTI – La sfida cattolica nella società del XXI secolo
8) GUIDALBERTO BORMOLINI – L’umanità al bivio: vita o distruzione
9) LUIGINO BRUNI – Dio e il capitalismo: quale economia per la Nuova Umanità?
10) SERGIO TANZARELLA – La rivoluzione della pace, al di là della guerra in nome di Dio
Link alla playlist di YouTube: https://www.youtube.com/user/darsipace/playlists
Questo che vedete qui sopra è l’elenco delle prime dieci puntate del progetto Cristo in politica? inaugurato da Darsi Pace e dal Movimento giovanile L’Indispensabile nel febbraio 2022. Si tratta di un vero è proprio cammino di studio, chiaramente non a scopo accademico, che noi vorremmo venisse letto come un ulteriore tentativo di approfondimento di quelle che sono le relazioni, le tensioni e i conflitti che esistono fra Cristianesimo ed esperienza politica.
La prima parte della nostra ricerca infatti è consistita nel cercare e selezionare delle figure di rilievo nel panorama politico, spirituale e culturale del nostro Paese, con le quali poter dialogare principalmente sul rapporto fra Rivelazione cristiana e Potere politico.
La difficoltà nel ricercare personalità autorevoli in questo campo d’interesse, magari persino esponenti di gruppi politici che si pongano visceralmente il problema di Cristo e la politica, la dice lunga sulla crisi terminale che da decenni denunciamo. Infatti, ciò che anche solo fino a quarant’anni fa poteva essere lecito e pertinente, ovvero interrogarsi se fosse o meno possibile immaginare una politica che sia l’espressione di una meditazione spirituale profonda del messaggio evangelico, oggi non è più così. Tutto tende verso la progressiva, e apparentemente inevitabile, dissociazione dei due livelli: quello spirituale, sempre più rarefatto e disamorato della politica quale complessa gestione del “bene comune” (Aristotele); e quello politico, totalmente chiuso al mondo dell’invisibile e, per questo motivo, ormai avviato verso quel processo di disumanizzazione crescente messo in moto dal sistema finanziario e dal “realismo capitalista”(Mark Fisher).
Il nostro tempo, non ci stancheremo mai di dirlo, ci pone quindi davanti a sfide veramente radicali. A mutamenti etici planetari (Balducci) che non possiamo né ignorare né sottovalutare. Questa nostra ricerca nasce proprio dalla necessità di rilanciare quella che secondo noi è la vera posta in gioco: l’essenza messianico-rivoluzionaria presente nella storia umana, perlomeno, a partire dalla nascita di Cristo in poi. O, più precisamente, come scrive spesso Marco Guzzi: cercare di mettere in luce qual è la reale natura della “trans-figurazione antropologica in atto”. Perciò, al contrario dei discorsi propagandistici dalla cultura dominante, delle strutture di potere mass mediatico che governano il mondo della menzogna; ma anche contestando la maggior parte dei documenti promossi da una catechesi ancora poco rinnovata nello spirito del nuovo tempo; ecco, contrariamente a tutto ciò, noi abbiamo deciso di riproporre il tema centrale della dialettica fra messianismo e potere temporale; fra slancio rivoluzionario e consumazione dei tempi finali; fra Cristo Nuova Umanità e destino dell’Homo politicus (per dirla col poeta Paul Valéry).
Siamo infatti convinti che solamente provando a riflettere in modo inedito sulle ragioni che stanno alla base di questa dinamica contrappositiva, che vede privilegiare un’incomunicabilità di fondo fra l’essere politico e l’essere spirituale; solo quindi provando a rispondere al desiderio latente di un’integrazione maggiore fra fede e agire rivoluzionario nel mondo; solo così potremo anche riuscire a scorgere un futuro meno cupo e tragico di quello che ci viene prospettato ogni giorno.
Il ciclo storico governato dall’io egoico-bellico, come sappiamo bene in Darsi Pace, sta inesorabilmente volgendo al termine. Anzi, in Cristo, potremmo dire che è già terminato (Mc 1,15). In tal senso, con i nostri autorevoli interlocutori abbiamo cercato di disegnare un quadro il più possibile sintetico e comprensibile della novità (sempre nuova) del messaggio evangelico, esplorando i diversi aspetti politici, storici e spirituali, insiti nel progetto di ricerca.
La risposta che fin ora abbiamo ricevuto, da parte di ciascun relatore e dalle tante persone che ci hanno seguito, è stata di grande importanza e sprone per continuare l’opera culturale. Il nostro intento è quello di avanzare nella direzione appena intrapresa, arricchendo l’itinerario con eventi, video, testi, e molto altro ancora, augurandoci sempre di fare cosa gradita e di contribuire nel nostro piccolo a ridestare l’entusiasmo cristico fondamentale per procedere in un’azione politica davvero dirompente e storicamente inedita.
Grazie Davide! E grazie anche a Luca e Gabriele che stanno portando avanti insieme a te questo progetto.
Io, per quanto mi sforzi, non riesco scorgere nella Scrittura dei fondamenti rivelati “chiari e distinti” che ci autorizzino a sperare in una
realizzazione storica della Salvezza di Cristo.
D’altra parte però sento, come tutti, la necessità e l’urgenza di questa misura storica. E in questo sono assolutamente moderno.
Apprezzo tanto questo lavoro che state portando avanti; se posso azzardare un piccolo suggerimento vi consiglierei di disseppellire la figura di Gioacchino da Fiore. Ho dei validi motivi per pensare che gran parte delle speranze palingenetiche e storico-trasformative della modernità ( anche nelle sue frangia laica secolarizzata) facciano capo – direttamente e indirettamente – alla sua opera.
Tra l’altro da poco è stata tradotta e pubblicata una parte della sua opera più importante, la cui ultima edizione risaliva al 1519…
Vi ringrazio ancora per questo bel progetto, voi colmate un vuoto culturale che si fa ogni attimo più assillante.
Attendo nuovi sviluppi!
Per carità, niente “quote rosa”, ma non si può non rilevare che nell’elenco ci sono soltanto uomini. Come mai?
Direi che i frutti, ovvero i vari video prodotti, parlino meglio di quanto mi sarebbe mai possibile della bontà del progetto.
Grazie di cuore per il vostro intelligente ed appassionato operare!
@AndreaGranato ti ringrazio, carissimo Andrea, per questo tuo messaggio. Sì, l’Ordine florense, insieme ai testi del suo fondatore, è sicuramente un paragrafo che meriterebbe maggiore approfondimento. Tuttavia, il nostro progetto vorrebbe porre l’accento sui movimenti storici e politici, in relazione al Cristianesimo, a partire dal Risorgimento in poi. Ovviamente non siamo troppo rigorosi in questo senso, dunque non escludiamo una possibile integrazione in favore di G. da Fiore. Saluti affettuosi!
@SimonettaGiovannini cara Simonetta, siamo tutti coscienti del fatto che il femminile, la cosiddetta “quota rosa”, è cosa buona e giusta, oltre che graditissima. Allo stesso tempo però, non possiamo nemmeno pretenderla a tutti i costi sempre e ovunque. Di certo il tentativo di contattare alcune ricercatrici donne (comunque poche), che sul tema qui evidenziato potessero avere qualcosa di importante da aggiungere, noi l’abbiamo fatto. Ma, non essendo riusciti a raccogliere la loro partecipazione, siamo andati oltre. Ci uniamo perciò alla tua denuncia/richiesta e se hai suggerimenti in merito, qualche autrice autorevole, ti ascolteremo volentieri. Grazie, Saluti.
@MarcoCastellani grazie Marco, speriamo che il nostro sforzo possa servire da carburante per la rivoluzione in atto! Saluti
Caro Davide, trovo la vostra impresa davvero stimolante e originale, non c’è che da complimentarsi con tutti voi e ringraziarvi di cuore.
Mi piacerebbe vedere questi dialoghi raccolti in un bel volume!!! Spero e mi auguro che queste interviste diventino presto un bel libro della collana “crocevia”.
Comunque, ancora grazie per tutto quello che fate.
A presto, un abbraccio.