La fisica può insegnarci qualcosa sulla pace?
E’ possibile un pensiero che dalle ultime scoperte sulla natura della materia ci conduca a quella nuova cultura della pace che avvertiamo ogni giorno più necessaria?
Il 28 Aprile 2022 Darsi Pace Emilia Romagna e il Centro per la Pace di Forlì hanno invitato Marco Castellani – astrofisico INAF, tra i fondatori del gruppo culturale AltraScienza – a parlare proprio di questo, in dialogo con Antonietta Valentini (responsabile provinciale Darsi Pace Forlì-Cesena).
Il tema non è certo nuovo: da Einstein in poi generazioni di scienziati hanno cercato di portare avanti azioni concrete per la pace, spesso anche in ambito politico. Ma il punto centrale del rapporto tra la nuova fisica e la pace va ben oltre. Scriveva infatti Einstein nel 1950: “L’essere umano è parte di quel tutto che chiamiamo universo. Egli sperimenta se stesso come separato dal resto: un tipo di illusione ottica della coscienza”.
La fisica ci sta dicendo, con il suo specifico linguaggio, qualcosa già intuito dalle grandi tradizioni spirituali della Terra: la realtà non è fatta di separazione! Il costituente ultimo di tutto ciò che esiste non è un “mattone” – un ipotetico elemento inscindibile di materia – ma è relazione e connessione. Tutto è così interdipendente a livello profondo da poter dire – scientificamente – che un ente fisico “esiste” solo in quanto è in relazione attiva e continua con altri enti. Che senso profondo ha, allora, continuare ad incrementare la separazione? Che significato ha alimentare la guerra dentro di noi e tra noi?
C’è una radicalità che chiama, anche nella scienza, ad abbracciare la nuova consapevolezza di questa epoca “estrema”. Scrive il fisico F. Capra: “Io credo che la concezione del mondo implicita nella fisica moderna sia incompatibile con la nostra attuale società, la quale non riflette l’armonioso interrelarsi delle cose che osserviamo in natura. Per raggiungere un tale stato di equilibrio dinamico sarà necessaria una struttura economica e sociale radicalmente differente: una rivoluzione culturale nel vero senso della parola.”[1]
Prepariamoci dunque a questa rivoluzione culturale, che parte sempre da un lavoro di pensiero e da un ascolto attento del cuore.
Un grande ringraziamento a Marco Castellani e buona visione!
[1] Fritjof Capra, Il Tao della Fisica, Adelphi, 1982.
Bellissima intervista-colloquio, chiarificante e pacificante.
Marco Castellani di certo sta anche indirizzando tanti ascoltatori verso uno studio ed un interesse per la scienza integrata con umanità e spiritualità!
Grazie Antonietta per averci fatto conoscere questa realtà di impegno per l’ azione non violenta.
Formalmente ho anche molto apprezzato il tuo sottolineare il perché dell’uso del “lei” o del “tu”, eleganza e attenzione al rispetto che la nostra lingua possiede ed il rispetto è sicuramente il contrario del bellico.
Bravi!
Grazie Claudia,
sono lieto di quanto scrivi perché (con tutta la nostra inadeguatezza…) il tentativo è proprio quello, divulgare questa idea di scienza “ampia”, credo corrispondente alla idea “vera” di scienza e non alla sua proiezione parziale nell’orizzonte materialista e neoliberista, che la impoverisce e la mistifica.
C’è tanto lavoro da fare e speriamo che un piccolissimo granello possa essere utilmente portato anche dal gruppo AltraScienza, che trae importante linfa dal movimento Darsi Pace: anzi, direi, che non fa altro che esplicitare l’idea di scienza che Darsi Pace già contiene e diffonde.
Antonietta è stata bravissima, non lo dico per compiacere ma perché è la pura verità.
Ha preparato e condotto con garbo ed intelligenza, è stato un piacere dialogare con lei.
Un abbraccio!
Marco
“La scienza non ha bisogno del misticismo e il misticismo non ha bisogno della scienza.
L’uomo e la donna hanno bisogno di entrambe queste discipline non da sintetizzare ma da porre in interazione dinamica tra analisi scientifica ed intuizione mistica “.
E’ molto bello che la vecchia fisica da vivisezione e da parcellizzazione sia stata messa a nudo nella sua vana ricerca del “mattoncino primo”, perchè lascia intuire che il “mattone” costitutivo della realtà è la relazione tra le cose.
La relazione poi sta alla libertà dell’uomo e della donna orientarla alla collaborazione o alla contrapposizione.
Questa fisica ci dice del mare di energia in cui siamo immersi e che può essere nostra per invocazione, in pace.
A proposito di pace, oggi 3 settembre tra le 11 e le 13 su “La 7″ ho visto l’intervista fatta a Gorbacev poco prima della morte e ne emerge il profilo di un politico che ha operato con lucidità e determinazione scelte di disarmo, di pace e di collaborazione tra i popoli: dovrebbe essere preso a modello dai politici in Russia ed in tutta Europa.
Ha recitato a memoria una poesia di M. Lermontov ” Sulla strada esco solo”, significativa, che vale la pena ascoltare.
Ringrazio di cuore Antonietta e Marco per il dialogo profondo che hanno condiviso e che corrobora la nostra speranza di pace.
GianCarlo
Anch’io voglio fare un ringraziamento: al Centro per la Pace di Forlí, che sta accogliendo le nostre proposte e “contaminazioni” culturali con curiosità e rispetto.
Stiamo sperimentando una strada di reciproca conoscenza e collaborazione, che speriamo porti altri frutti utili e piacevoli come questo.
Un caro saluto!
Antonietta
Grazie caro Giancarlo,
il tuo commento conferma ed incoraggia in questo paziente lavoro di “divulgazione” della “vera fisica”, ovvero del linguaggio che la fisica può offrire alle donne e agli uomini che cercano di affrancarsi pian piano dal vocabolario materialistica e neoliberista, che sempre più mostra tutta la sua inadeguatezza e che costringe in un’idea di universo piccola e ostile, sempre più smentita anche dalla ricerca di questi anni (basterebbe pensare alle migliaia di pianeti extrasolari che oggi conosciamo, una miriade di possibili “case per vivere” che dovremo pian piano imparare a conoscere).
Sì, dici bene, il mare di energia in cui siamo immersi è “nostro” nel momento in cui ci mettiamo in ginocchio, in quel momento ci si accoccola tra le mani, si fa cammino con noi, ci parla in modo umano, ci rassicura del nostro posto nel cosmo, ci tranquillizza e ci apre alla speranza.
Ringrazio anche io con Antonietta, il Centro per la Pace di Forlì, per l’accoglienza veramente cordiale di questa proposta.
Davvero un bel lavoro Marco! Per me che sono un’appassionata, ma anche una “tartassata” delle fisica scolastica e accademica e che non hai mai perso “il respiro della scoperta” che tanto tu comunichi nei tuoi lavori, questo dialogo mi fa credere ancora di più e più appassionatamente. Attendo una tua scuola… Per mia figlia!!
Grazie Elena! E sai, qualche incontro nelle scuole mi capita di farlo, di tanto in tanto. Magari si organizza… 😉
Ciao,
Marco