IL NOSTRO “SBARCO”

Commenti

  1. Fiorella Magi dice

    Lunga riflessione ma illuminante, non conoscevo il quadrante di Eisenhower ma lo terro presente. Grazie!

  2. Non sapevo del quadrante ma sembra essere un ottimo spunto. Grazie

  3. Pasqualino Casaburi dice

    Molto esaustivo questo tuo mini saggio, Fabio. E potrebbe diventare anche persuasivo per i più coriacei.
    Ma lo sappiamo bene come funziona la psiche umana- e questo grazie anche alla “scuola” che frequentiamo-nelle sue oscillazioni quotidiane.
    Tanto che per acquisire e rendere stabile una pratica dobbiamo combattere con i suoi capricci (psiche) e rinnovare tutte le volte l’impegno perché diventi costante.
    Convincere gli altri è assai piu arduo. Dici bene: fare queste proposte comporta essere guardati come persone strane.
    Ti ringrazio per l’esempio molto incisivo che ci hai portato.
    Anche io non conoscevo il “quadrante di Heisenhower”.
    C’è sempre da imparare e da conoscere.
    Grazie Fabio

  4. La rivoluzione inizia con il coraggio di dare tempo a ciò che abbiamo fino a quel momento ritenuto “Importante ma Non Urgente”, anche quando tutto e tutti intorno a noi (e dentro) vorrebbero convincerci che “stiamo perdendo tempo”. Dimentichiamo che “Il tempo è compiuto” e che l’unica cosa che siamo chiamati a fare è “convertirci” (la rivoluzione). Tutte le nostre attività dovrebbero scaturire da questa ferma decisione.
    “Darsi pace” mi sostiene in questo cammino quando mi sento sola e mi sembra impossibile andare avanti. Sì, me ne rendo conto: nel mio personale “Quadrante di Eisenhower” la collocazione delle attività quotidiane è stata modificata con serena determinazione.

  5. Importante….non urgente…fondamentale per conoscermi senza la fuga del ” non urgente “.
    Mi fermo.Medito.Grazie

  6. Credo che sia bellissimo identificare la “non urgenza” come la figura di un Dio che ci attende sereno, senza metterci fretta. Ove tutto sembra urgente Lui mi appare lì, immoto, sorridente, paziente e allegro. Non è mai troppo tardi vuol dire anche, forse, che non ci sono scuse; Lui sarà sempre lì e noi possiamo scegliere in ogni momento. È un po’ come il perdono… se ci perdona comunque vuol dire che ce la possiamo fare, non che ci possiamo permettere di ignorarlo.
    Se ci attende sempre, mi chiedo, perché aspettare?
    Grazie a tutti.

  7. Grazie Fabio. Tutto tremendamente vero.
    Così come la domanda finale: “noi quali obiettivi abbiamo?”. Penso che in dp condividiamo la risposta a questa domanda.
    Proprio per non restare “eterne promesse” e rivoluzionari a parole possiamo e dobbiamo impegnarci concretamente, pur sapendo che il punto di partenza è comunque accoglierci.
    Un abbraccio forte a te.

  8. Fabio Fedrigo dice

    Grazie Fabio, bellissimo post che aiuta anche me, è ottima la tua risposta in conclusione. Grazie ancora

  9. Stefano Sandron dice

    Grazie, per questa riflessione.
    Molto vero.
    Tutto è un problema di scelta, qui di esercizio della lìbertà.

  10. Salvatore Santagati dice

    Grazie Fabio.

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