Umanità Nascente è un piccolo libro pubblicato nel settembre scorso da Edizioni Francescane Italiane, che ho avuto il piacere di scrivere insieme a Marco Guzzi.
Come egli stesso ha espresso fin dalle primissime pagine, si tratta di un dialogo gentile, di un ascolto profondo, delicato, un clima ben preciso in cui abbiamo cercato di accogliere i nostri lettori e di farli sentire a casa, accompagndoli lungo una riflessione molto articolata, che tocca davvero temi radicali riguardo l’essenza più intima dell’essere umano, dalla crisi interiore, psicologica e spirituale che in questa fase storica sta attraversando, alla crisi sociale, politica e democratica che ne consegue.
In questo percorso, breve ma molto ricco, abbiamo cercato dunque di restituire unità ad un quadro molto spesso frammentato, che ordinariamente soffriamo nelle sue drammatiche conseguenze, ma di cui ci sfuggono le categorie interpretative, rendendoci per questo sempre più confusi e sfibrati.
In primo luogo direi che il primo gesto di cura nei confronti dei nostri lettori è stato proprio quello di offrire un senso e una direzione, di ricostruire il filo conduttore che lega tra loro discorsi solo in apparenza slegati.
Perfettamente in linea con le finalità del nostro movimento – liberazione interiore e trasformazione del mondo – abbiamo dunque tenuto insieme vari livelli, il micro e il macro, l’interiore e – per così dire – l’esteriore, tentando di spiegare come i grandi sconvolgimenti che ognuno di noi sta vivendo, pur con sfumature differenti, siano l’effetto del disfacimento di una figura di umanità ben precisa, di una soggettività egoico-bellica, la quale, proprio in quanto giunta alla sua fase terminale, si sta manifestando in tutta la sua distruttività, investendone ogni ambito.
La dissoluzione di questo Io umano, iniziata per altro da secoli, è intrinsecamente connessa oggi con l’avanzata delle tecnologie digitali, mentre i tradizionali luoghi relazionali, come ad esempio la famiglia, la scuola e le istituzioni politiche, appaiono oramai sempre più significativamente svuotati di senso. Questa progressiva liquefazione tuttavia non è assolutamente priva di finalità, ed è questo un punto fondamentale. L’apparente causalità e l’incredibile velocità in cui questi processi accadono, spesso ancora più veloce della nostra capacità di comprenderli fino in fondo, nasconde una volontà ben precisa, volta a trasformare gli individui in una sorta di database di informazioni, di fatto isolandoli, recidendoli da ogni legame e da ogni forma identitaria, al fine di renderli sempre più incapaci di qualsiasi forma di resistenza contro un potere subdolamente violento e libero di agire indisturbato.
Temi dunque ampi e complessi, affrontati, per scelta, con quella semplicità di secondo grado che nutre lo spirito dei nostri gruppi, nei quali lo spessore culturale e la vastissima densità di concetti che ne sono a fondamento, lascia spazio alla capacità di operare grandi sintesi e collegamenti, al fine di recuperarne l’organicità di fondo.
Umanità Nascente affronta dunque tutti gli snodi che nell’arco di un settennio approfondiamo nel nostro percorso, profilandosi come un prezioso compendio, utile sia per chi vuole avvicinarsi per la prima volta, sia per chi da anni è impegnato in questo lavoro. Non manca infatti quello slancio costruttivo e positivo che anima Darsi Pace, dove lo sguardo critico non lascia mai orfani di una speranza autentica, che costruiamo giorno per giorno, da soli e insieme, prendendoci cura del nostro dolore, ma senza ripiegarci su di esso, affidandoci al contrario a quello Spirito dolcissimo che risana e rinvigorisce ogni nostra azione, attraverso una Luce che sempre ci attraversa, istante dopo istante, che ci abita ma che non è mai nostra, e che ci guida nel faticoso processo di comprensione di sé e di rigenerazione del mondo.
Questa piccola opera vuole essere infine un tentativo di rilanciare il messaggio cristiano, di riscoprirne tutta la forza dirompente, troppo spesso soffocata da moralismi e false rappresentazioni e ancora quasi totalmente incompresa nella potenzialità che offre, come rilancio di un movimento culturale e politico, a partire però da soggetti spiritualmente più integri, nutriti e animati quotidianamente da quelle profondità abissali da dove Cristo ci si rivela attraverso la sua Parola creatrice, se solo abbiamo l’umiltà di disporci in Ascolto. Ed è proprio da qui che, ogni giorno, vogliamo ripartire.
La lettura di questo piccolo e prezioso libro mi ha accompagnato con gentilezza e delicatezza dentro la complessità del tempo che abito e nella profondità di me stessa alimentando la mia speranza.
Diventa indispensabile imparare a riconoscere ciò che è finito per potere fare spazio al Nascente, solo da qui possiamo creare nuova cultura, rinnovare la politica per liberarci da un sistema disumano e folle.
Ieri durante l’evento a Brescia ho sentito ancora una volta e forte l’urgenza di cammini iniziatici e la fortuna di avere trovato nel percorso Darsi pace la via che mi riporta a Casa, in contatto con la Fonte del mio essere.
Questo libro è da leggere e meditare gustandone la densità di sintesi e l’organicità di fondo.
Mi dà gioia, cara Maila, vedere la tua fioritura di donna, di moglie e di madre.
Ti abbraccio, Giuliana
Grazie Maila, credo proprio che un piccolo compendio sia utile, come strumento di lavoro quotidiano e per fare memoria, di quanto ci sta a cuore.
Ieri pomeriggio ero a Piazza Sempione, vicino casa, per assistere ad un tema un dibattito sul nichilismo, tra un sacerdote (Julian Carron) e un filosofo (Costantino Esposito), molto interessante (qui, https://www.youtube.com/watch?v=3pqaz3AMX9M). Ho capito ancor meglio che la fatica attuale nella mia vita è confutare questo nichilismo, non tanto in linea teorica (su questo sono già bravo) ma “sul campo” (e su questo ho spazio per migliorare, diciamo).
Da ieri ancora di più, mi rendo conto che quel che mi serve per lavorare, sono esattamente strumenti per confutare questo nichilismo strisciante – tanto spesso oggetto di lavoro in Darsi Pace – ed insidioso perché non si presenta mai “frontale” ma si insinua nelle pieghe del quotidiano, finché ti ci trovi immerso e quasi non sai perché.
Dalle parole del tuo articolo e dal commento di Giuliana (ed anche, conoscendoti un po’), sono certo dell’utilità di questo strumento.
Ho già ordinato il libro.
Un abbraccio,
Marco
Grazie cara Giuliana per aver letto il libro e per averne colto l’essenza di fondo. Come dici bene, la complessità del tempo che stiamo vivendo, di cui tutti risentiamo, può essere vissuta con meno drammaticità e solitudine se accompagnati all’interno di percorsi che ci aiutino a comprenderne il significato e che possano aiutarci a diventare testimoni credibili di una fioritura che parte da noi ma, che si irradia in tutti gli ambiti e i ruoli che ricopriamo, diventando così davvero protagonisti di un rinnovamento non solo interiore, ma anche sociale e politico.
Grazie caro Marco per l’evento che ci hai condiviso e per il tuo interesse nel voler leggere il libro. Più procediamo con il percorso e più diventa necessario affinare gli strumenti perchè anche le nostre strategie difensive, almeno da quanto ho notato io, si fanno più sottili, meno evidenti, ed è normale non rendersene conto. Diventa quindi necessario rilanciare ogn giorno il lavoro, con costanza e determinazione, ma anche con la gioia di gustarne gli effetti, senza mai dura nulla per scontato. II Nichilismo di cui parli lo conosco bene, basta molto poco per gettarmi nello sconforto…mi osservo e osservo il mondo e spesso mi ritrovo a pensare che siamo davvero molto ma molto distanti dall’integrità, dall’armonia e dalla pace a cui aneliamo. In questi momenti anche solo riprendere contatto con il respiro, in qualsiasi situazione mi trovo, e riuscire a distaccarmi da quel pensiero automatico, mi dona nuova energia, riesco a ricentrarmi, a ritrovare slancio. E passo dopo passo, noto che rispetto all’inizio il mio modo di reagire agli eventi, di viverli, di affrontare la vita è molto cambiato. Questo processo di trasformazione mi infonde molta fiducia, nonostante le difficoltà quotidiane.
Un abbraccio a entrambi!
Maila
Ho iniziato a leggerlo, molto interessante. Il tono di dialogo aiuta ad entrare “morbidamente” nell’argomento ed in modo assai familiare. Ho visto che anche Marco lo ha usato ieri, al primo incontro di Darsi Pace, per leggere alcune citazioni.
Marco