Abbiamo finalmente pubblicato la conferenza che Marco Guzzi ha tenuto a Misano Adriatico lo scorso 21 ottobre in occasione della rassegna filosofica “Libertà” curata come sempre da Gustavo Cecchini.
È stato un incontro denso e partecipatissimo, nel quale Marco Guzzi ha approfondito, ancora una volta, il tema che già negli ultimi tempi aveva toccato con “Carne da macello” e “Liberi! Dal sistema della disperazione” (le trovate entrambe sul canale youtube): il tema cioè della libertà umana in relazione al condizionamento messo in atto dal capitalismo della sorveglianza.
Che l’essere umano sia condizionato e condizionabile è evidente a tutti, ma fino a che punto? Siamo solo un flusso di dati che può essere studiato attraverso la misurazione dei nostri comportamenti e manipolato attraverso le tecnologie o c’è un Io libero che può decidere cosa pensare e cosa volere?
L’antropologo israeliano Harari è categorico: “se per libera volontà intendete la volontà di fare quello che desiderate, allora sì, gli umani hanno una libera volontà; ma se con libera volontà intendete la libertà di scegliere cosa desiderare allora no, gli uomini non ce l’hanno”. Tutte le tradizioni spirituali però parlano al contrario di una libertà incondizionata dell’Io: non certo il piccolo io, ma l’Io assoluto che troviamo al fondo dei nostri pensieri, quello che li osserva senza identificarsi, insomma l’Io con cui il praticante impara ad identificarsi morendo all’illusione egoica. E anche Harari alla fine propone, come soluzione al problema, la meditazione vipassana.
Ma non si tratta di una fuga spiritualistica, né di una questione teorica: è l’urgenza della crisi e la potenza del condizionamento che ci spingono a tali domande. L’Io è radicalmente libero o no? Siamo noi che dobbiamo decidere, ogni giorno, se restare dentro la matrix oppure far crollare il sistema fondato sul condizionamento. “Mai più condizionati” è la promessa del cristianesimo, di chi ha detto “Io ho vinto il mondo”, e al tempo stesso può suonare come il motto rivoluzionario su cui fondare una nuova, radicale, contestazione politica.
Buona visione!
Grande maestro che ci da’ una speranza!
Francesca Sani