LA RIVOLUZIONE DELLA NUOVA UMANITÀ

Commenti

  1. Mia nonna buon anima diceva: “Noi che non siamo credenti possiamo convivere, voi no”.
    Questo il sugo del discorso.
    Per il resto sono felicissima di questo nuovo libro di Marco che mi riprometto di acquistare che mi conferma nella convinzione della apertura culturale, umana e spirituale del gruppo Darsi Pace.
    Grazie
    Silvia

  2. Grazie Francesco, grazie di cuore perché recensendo questo libro, che mi pare decisamente interessante, tu per primo ti sei messo in gioco e hai aperto il cuore raccontando di te. E’ così, capisco leggendoti, che questo progetto diventa credibile, non ci sono più belle teorie o parole disincarnate (nemmeno nella scienza “dura” si sopportano più!). C’è il cuore umano, “a nudo”.

    Hai ragione, la rivoluzione sta avvenendo in noi, le parti di me che “resistono” dolgono sempre di più, non è più concesso attendere, se non pagando un conto sempre più salato, a danno della propria salute.

    La rivoluzione che attendiamo prende il meglio degli aneliti del passato, da tutte le rivoluzioni pensate e tentate: quegli aneliti schiacciati dall’orizzonte miope e asfissiante del neoliberismo.

    I Salmi, presi sul serio – canti di dolore, amore e lavoro – quali canti rivoluzionari della nuova umanità.
    E mai più nessun moralismo.

  3. Benigno Belotti dice

    “Il punto decisivo non riguarda perciò solo la comprensione filosofica di come la modernità affondi le sue radici nell’elemento messianico, e quindi di come integrare, a tavolino per così dire, la critica politica con l’elemento spirituale.
    Il punto decisivo è nella realizzazione di come il senso stesso della storia del mondo e quindi il mistero più profondo della soggettività sia da ricercare nello Spirito della Nuova Umanità che sta cercando di venire alla luce.”
    Proprio così, ed esattamente così. Grazie Francesco.

  4. Davide Sabatino dice

    Grazie Francesco!
    Sì, condivido la tua recensione. Un libro bello, intenso, ma anche scorrevole perché in forma di dialogo.
    Un abbraccio,
    Davide

  5. Francesco Marabotti dice

    Cara Silvia,
    non so a chi si riferisse tua nonna,
    ma mi sembra che nel secolo scorso l’ateismo, fattosi ideologia di stato,
    abbia prodotto tutt’altro che una convivenza pacifica,
    nella Russia di Stalin, nella Cina di Mao, o nella Cambogia di Pol Pot…

    Siamo chiamati cioè ad una profonda opera di conversione,
    come scrivo nel testo, sia della modernità che della cristianità.

    Un saluto,
    Francesco

  6. Salvatore Santagati dice

    Grazie Francesco. È indispensabile una conversione individuale e collettiva per fare crescere la nuova umanità che è già in divenire.

  7. Buonasera e
    Congratulazioni per la recensione e per il libro,
    Altre voci inaudite da ascoltare meditandole, per imparare e comprendere meglio affinché ci si addentri con più partecipazione in questi tempi difficili eppure non privi di possibilità. Mi riprometto proprio per ciò di acquistare il libro anche io quanto prima.
    Mi ha colpito il racconto di Francesco, quanta conoscenza! E mi fa risuonare un ricordo. Anche mio papà era un fervente di sinistra, fino qualche tempo fa. Ricordo che quando compii diciotto anni addirittura mi disse chi votare e chi no, di conoscere quanto più possibile circa la politica, tentando di spiegarmi molte cose. Ma ahimè, io, eccetto che per alcuni uomini ‘politici nell’anima’ , ero proprio refrattaria poiché la politica dei miei anni giovanili la trovavo noiosa, disastrosa e seppur non ne sapessi che pochissima cosa mi pareva ‘una pantomima’ … inoltre ‘quella zona’ mi faceva un pò paura. Oltre a tutto ciò, il mio ex compagno era ‘prepotentemente’ di destra ed anche lui giù a dirmi ‘vota questo, vota quello’ ! E pensare che verso i venticinque anni lavorai, circa un anno scarso, in un’allora fondazione politica, che poi divenne un partito assorbito da altri maggiori. Il mio ruolo era minore, perlopiù di ‘sottosegreteria’ e varie altre mansioni. Mio padre ne era entusiasta mentre io dopo i primi mesi un pò meno. Talvolta non si capiva per chi si lavorasse, agenzia interinale a parte, data l’affluenza dei diversi personaggi, ognuno pareva darsi un ruolo preminentemente. Non ci capivo più alcunché ad un certo punto! Ecco, Il racconto di Francesco ha ridestato questi piccoli ricordi e mi ha ispirato a condividerli.
    Altresì, con questa realtà, con darsi pace piano riscopro il mio papà ‘imtellettualmemte sanguigno’ di un tempo e tanto altro, imparando e comprendendo un filino di più di volta in volta.
    Grazie ragazzi, complimenti ed
    Un carissimo saluto!
    Giorgia

  8. giancarlo salvoldi dice

    La domanda decisiva del libro per me ha risposta certa: sì, è concepibile, e lo sanno tutti gli intellettualmente onesti.
    Ma allora che cosa osta a correre con entusiasmo su questa via di salvezza?
    Credo siano strati di odio secolari che la Chiesa si è attirata con i suoi tradimenti della Parola.
    Forse quelle distorsioni oppressive della libertà erano necessarie perchè i cristiani capissero quel che stanno capendo.
    E lo possono capire anche gli altri davanti all’illuminismo distorto in giacobinismo, al socialismo degenerato in stalinismo o in maoismo, al progressismo decaduto in nichilismo.
    La Chiesa ha ammesso le sue colpe e ha chiesto perdono, e l’Occidente cristiano rischia di suicidarsi nella autocritica e nell’autoflagellazione di tutta la sua storia di cui ripudia il male, ma anche il suo bene che è indispensabile all’umanità.
    Certo il punto decisivo è come “realizzare” lo Spirito della Nuova Umanità.
    E noi in DarsiPace siamo tra quanti cercano e provano ad incarnare nella propria vita questo Spirito, con tutte le difficoltà e le fatiche inevitabili, e con la gioia di sperimentare, passo per passo, quanto sperato nella fede.

  9. agapero@libero.it dice

    Ciao Francesco! Grazie per la condivisione ( la a recensione, e cosí il libro lo leggerò presto) che ha risvegliato anche in me una memoria.
    Quella dell’ impatto con l’ incontro delle frange politiche che negli anni 80 si sprangavano a vicenda! Con i miei amici, quasi tutti di estrazione proletaria, mi sono trovata piú volte davanti a esponenti di sinistra ( spesso di famiglie borghesi) che volevano picchiarci, aspettandoci fuori dalla discoteca o nei luoghi dove ci incontravamo: per loro, noi eravamo i fascisti! Da qui, ho imparato l’ assurdo ideologico, che mi ha tenuto lontano dall’ abbracciare ogni bandiera!
    Restando però nella realtá del popolo, dei lavoratori, della gente che vive senza slogan da stadio ( anche questi grandi contenitori d’ ideologie distruttive ” dei nemici opposti”) lottando in modo diverso. Anche per questo, il mio percorso non poteva non sfociare in Darsi Pace, e applicarsi seriamente alla trasformazione profonda che stiamo conoscendo e diffondendo, come dice Marco, One by One! Oggi, con l’ evento di Roma, si apre una porta e una via possibile ad una svolta umana spirituale politica augurabile! Lo Spirito della Vita, e non le sue cellule malate, ci guidi all’ unitá e pace. Ci custodisca nel camminare insieme e conoscere davvero la gioia e libertá che siamo chiamati a vivere, uomini e donne risorti! Abbraccio. Brunella

  10. Luca Cimichella dice

    Grazie caro Francesco, un invito alla lettura pieno di speranza e di fondate ragioni per lanciarci in questa avventura antropologica. Sono onorato di farne parte insieme a te e a tutti noi.

    Un abbraccio, Luca. –

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