Continuiamo a pubblicare le testimonianze che riceviamo.
Oggi, diamo spazio ad Augusto, che è un nuovo formatore dei gruppi.
Augusto ha voluto parlarci della sua esperienza in modo originale individuando le parole che, secondo lui, costituiscono una guida nel suo cammino.
Cogliamo l’occasione per ricordarvi che le iscrizioni sono di nuovo aperte dal 1° settembre secondo le modalità indicate nel sito
https://www.darsipace.it/iscriviti-ai-gruppi-darsi-pace/
I corsi inizieranno a partire da ottobre.
Sul sito puoi trovare il calendario di tutti gli incontri e le indicazioni per raggiungere l’Università Salesiana di Roma.
INVITIAMO LE PERSONE INTERESSATE A PARTECIPARE AI PRIMI DUE INCONTRI DELLA PRIMA ANNUALITÀ, APERTI A TUTTI, DOMENICA 8 E DOMENICA 29 OTTOBRE 2023 ALLE ORE 10.
QUESTI DUE EVENTI SARANNO TRASMESSI IN DIRETTA.
Vi aspettiamo!!!!
Con curiosità scopriamo le parole guida che Augusto vuole lasciarci!!!!
Alla fine dei 7 anni di percorso fatto in e con Darsi Pace, cerco di trasmettere in queste 3 parole, che considero per me importanti, i tratti del mio cammino di questi anni.
Sono solo alcune brevi riflessioni, perché il cammino di questi anni è stato molto intenso, a tratti veloce e a tratti lento, a volte con la sensazione di tornare indietro e a volte di essere troppo veloce; ma, come in una spirale, non sono mai tornato allo stesso punto già vissuto: l’ho visto o da un poco più in alto, o da un poco più in basso a seconda di ciò che la Vita mi ha dato l’opportunità di vivere, ma sicuramente in una dimensione di coscienza sempre più profonda.
Innanzi tutto ringrazio Marco e le/i tutor che si sono alternati in questi anni e tutte le persone che ho incontrato e con cui ho condiviso piccoli o grandi pezzi della mia vita. Nella condivisione sul blog o degli esercizi c’è la possibilità di aprirsi all’altro con estrema fiducia e reciprocità, senza paura di giudizio o di esaltazione, si impara a guardarci per ciò che si è.
Le parole “guida” di questa condivisione sono parole che ho utilizzato in 3 domande che ho avuto la possibilità di fare a Marco durante 3 intensivi di questi anni e che, rileggendole ora, danno un significato armonico al mio cammino.
ACCETTAZIONE
La prima, la più difficile, la base di partenza di ogni vero lavoro e cammino interiore: guardarsi dentro, vedere ciò che siamo ed imparare ad accogliere e accettare ciò che c’è. L’esempio di Marco del perdere il treno per pochi secondi è un’esperienza di tutti; è in momenti simili che ho provato le sensazioni di: immobilità, paura dell’esistenza, impossibilità di trovare una soluzione facile e immediata.
L’accettazione non è stato un passaggio semplice, mi ha richiesto: umiltà, verità e disponibilità alla fatica del lavoro su di me. Non potevo pensare di cambiare le situazioni della mia vita, pensando di rimanere nello stato interiore che le avevano generate. Accettare di non essere arrivati alla pienezza di sè, qualsiasi sia la propria situazione di vita, è il punto di partenza di ogni cammino, anche del mio.
DISIDENTIFICAZIONE
È una parola che ho imparato a conoscere nel cammino di Darsi Pace. Non ne conoscevo l’esistenza ed il significato spirituale non avendo mai fatto pratiche di meditazione “orientale”; mi sono avvicinato ad esse grazie al percorso di D.P.
Una pratica regolare, in un momento fisso della giornata, è diventata la guida, l’accompagnamento, il modo in cui dò significato a ciò che vivo. Imparare a non identificarmi con che ciò che avviene in me, con le emozioni che mi attraversano (paura, dolore, rabbia, …) non è stato né semplice, né immediato e non è mai definitivo. Richiede tempo e costanza, ma mi permette di non essere travolto dalle emozioni o dalla proliferazione dei pensieri che è sempre pronta a partire ed a prendere il sopravvento. Disidentificarsi mi permette di essere libero, di poter “attraversare” qualsiasi emozione senza esserne travolto o condizionato da esse e dalla concatenazione dei pensieri che ne seguono. È ciò che ha cambiato la mia vita, ciò che mi ha permesso di interrompere la reattività immediata agli stimoli esterni che mi sommergono in ogni istante: rumori, provocazioni, slogan; il potere di Babilonia è onnipresente, avvolgente e totalizzante.
BARATRO DI LUCE
L’ossimoro di chi pensa di essere a buon punto del proprio cammino: percepisci la luce, ma ne sei come accecato e con la sottile tentazione di non esserne degno, come un bambino che rifiuta il dolce più buono.
Qui ho vissuto e vivo l’ultimo miglio della pratica: l’abbandono fiducioso al vuoto, allo svuotamento della mente perché sia costantemente inondata di possibilità e di creazione. Quante volte mi fermo sul ciglio e osservo senza avere l’umiltà necessaria del passo successivo; ma per fortuna il cammino di 7 anni in D.P. mi insegna che ogni giorno ed ogni momento mi è dato per riprovarci.
Grazie.
Grazie caro Augusto,
è tutto molto semplice ciò che scrivi, sim-plex senza pieghe.
Proprio come nel cammino interiore, le cose da fare sono poche e semplici, e come ci ricordi non facili.
Ognuno ha il suo sforzo da fare, la propria fatica.
Tu l’hai compiuta e la compi con grande dignità…
È un dono esserti compagno di cammino.
Grazie
Stefano